L'Aquila: falso nella stesura del verbale della Commissione Grandi Rischi

Il presidente dell'Ingv dichiara: verbale firmato a terremoto già avvenuto

Secondo i magistrati della procura dell'Aquila, la prova della "negligenza fatale" dei vertici della Protezione civile nella tragedia del terremoto, prima della scossa del 6 aprile, raccolta nel fascicolo d'indagine aperto dai magistrati Alfredo Rossini e Fabio Picuti per "omicidio colposo", sarebbe tra le carte che, oltre alle ricerche scientifiche che "annunciavano" da anni il terremoto aquilano, contenevano i rapporti sugli edifici che "segnalavano" addirittura col numero civico, quali edifici in caso di sisma sarebbero crollati (secondo il censimento sulla vulnerabilità del patrimonio edilizio pubblico, pagato quasi centomila euro proprio dalla Protezione Civile e nel quale era evidenziata anche la Casa dello Studente). Tutti i componenti della Commissione Grandi Rischi che, secondo gli inquirenti, cinque giorni prima del terremoto tranquillizzarono la popolazione e che ora sono indagati per "omicidio colposo" sono già stati ascoltati dagli agenti della squadra mobile dell'Aquila nei mesi scorsi, come "persone informate sui fatti"; Franco Barberi (presidente vicario della Commissione al cui vertice c'è Guido Bertolaso), Bernardo De Bernardinis, Giulio Selvaggi, Gian Michele Calvi, Mauro Dolce e Claudio Eva. Ma l'interrogatorio decisivo è stato quello reso da Enzo Boschi, presidente dell'Ingv (Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia), nel quale avrebbe riferito alla Polizia che ci fu un "falso" nella stesura del verbale della riunione della Commissione Grandi Rischi all'Aquila, in quanto fu redatto solo dopo il sisma. La firma su quel documento, datato 31 marzo, fu chiesta a Boschi da Mauro Dolce (capo dell'ufficio rischio sismico della Protezione Civile) proprio il 6 aprile, quando L'Aquila era già crollata. Questo è quanto ha riferito Boschi agli agenti della squadra mobile, sottolineando che "convocare una riunione della Commissione Grandi Rischi, chiamata a valutare un'emergenza, e non stendere nell'immediato un verbale equivale a non farla...". E invece di stendere un verbale si scelse di fare una conferenza stampa per "rassicurare la popolazione" alla quale Boschi non venne nemmeno invitato, sempre secondo quello che ha riferito. A quell'incontro con la stampa locale De Bernardinis e Barberi (quest'ultimo consulente della Protezione Civile) rassicurarono la popolazione: "La comunità scientifica conferma che non c'è pericolo, perché c'è uno scarico continuo di energia; la situazione è favorevole". La riunione della commissione durò meno di sessanta minuti, come riferisce Boschi: "Una seduta del genere fatta con serietà, dura almeno alcune ore. Figuriamoci se si fosse voluto davvero capire la vicenda aquilana, prendendo in esame tutte le ricerche e i parametri geologici e scientifici. Sarebbe durata ore...". Secondo Boschi: "L'Ingv ha sempre fatto il suo dovere, inviando alla Protezione Civile tutte le informazioni utili sullo sciame sismico ed evidenziandone la pericolosità. Non spetta ai sismologi prendere decisioni su evacuazioni o stato d'allerta...".

(red.J.G.)