''Plastic Busters'': Marina Militare e scienziati contro la plastica sversata in mare

Monitorare le macro e microplastiche riversate nel Mediterraneo e illustrarne le conseguenze sull'ambiente e sulla fauna marittima: è l'obiettivo di "Plastic busters", progetto portato avanti da Università di Siena e Marina Militare

Oggi martedì 22 luglio la nave idro-oceanografica Aretusa, sotto il Comando del tenente di vascello Filippo Campolo si  dirigerà verso la foce del fiume Tevere per una nuova attività di ricerca in collaborazione con l'Università di Siena nell'ambito del progetto "Plastic Busters". Si tratta di un ampio piano di analisi e divulgazione scientifica sull'inquinamento marino dovuto alle plastiche,  che  pone in essere azioni concrete necessarie a stabilire con certezza la presenza di plastica in mare e a pianificare, a livello internazionale, azioni di mitigazione e riduzione del fenomeno.
L'obiettivo  di "Plastic Busters" è quindi quello di fare una "fotografia" delle macro e microplastiche riversate nel Mediterraneo e illustrare le conseguenze che generano sull'ambiente marino e sulla salute della sua fauna. In tale contesto, nelle giornate del 23 e 25 luglio, il team di idrografi di nave Aretusa assieme al gruppo di ricercatori dell'Università di Siena campionerà il tratto di fondale delle foci dei fiumi Tevere ed Arno, per quantificare la presenza di plastica e suoi derivati provenienti dalle zone industrializzate attraversate dai due fiumi. Grazie all'impiego di strumentazione che permette il prelievo di campioni di fondale fino ad un metro di profondità, sarà possibile valutare l'incremento di plastica negli ultimi decenni nei vari strati di depositi. Verranno inoltre raccolti campioni di plancton in superficie, per misurarne la contaminazione. 

Il progetto fa parte delle iniziative a favore della sostenibilità lanciate attraverso "Med Solutions" e l'Università di Siena, Dipartimento di Scienze fisiche, della terra e dell'ambiente, è l'ente coordinatore per l'area del Mediterraneo. La direzione del progetto è affidata alla professoressa Maria Cristina Fossi. La Marina militare, da sempre attenta alla tutela dell'ambiente marino, e grazie alla naturale connotazione dual use delle proprie navi, ha un ruolo di grande rilievo nelle operazioni di contrasto e prevenzione degli addensamenti di plastiche nel mare.


red/pc

(fonte: Marina Militare)