Nue 112 Trentino, 500 chiamate al giorno

Il dato è stato reso noto stamane a margine della firma del protocollo d'intesa per il progetto "Controllo di vicinato"

Sono 500 in media le telefonate che arrivano ogni giorno al Numero unico per le emergenze 112 da tutto il territorio trentino. Solo ieri, le chiamate ricevute sono state 477, mentre 110 sono stati i cosiddetti "falsi allarmi", ovvero le telefonate avviate ma poi subito abbandonate dall'utente. Il dato è stato reso noto stamane a margine della firma del protocollo d'intesa per il progetto "Controllo di vicinato". L'accordo, dopo una sperimentazione di un anno, è stato rinnovato per altri 12 mesi, "quale esperienza positiva da ripetere", ha detto il Commissario del governo, Sandro Lombardi. "I cittadini diventano sentinelle del territorio - ha aggiunto - sanno che non si devono sostituire alle forze dell'ordine ma che la loro è un'attività preventiva, di segnalazione di criticità o anomalia: abbiamo visto che c'è stata forte partecipazione".

Il protocollo, infatti, prevede che per ciascun quartiere vi sia un coordinatore, referente per i residenti, al quale è possibile segnalare situazioni inusuali e comportamenti sospetti, delle quali vengono poi informate le forze dell'ordine. Tra i vicini, inoltre, si instaurano forme di collaborazione in diversi ambiti, dal sostegno agli anziani soli al ritiro della posta per chi si assenta per alcuni giorni. I cittadini possono inoltre segnalare eventuali fattori di rischio, quali zone con scarsa illuminazione o accessi vulnerabili.

Il progetto ha previsto inoltre una serie di incontri con la Polizia locale nelle circoscrizioni interessate. Un primo riscontro, in questi 12 mesi, c'è stato: tanti cittadini hanno segnalato criticità nella zona di piazza Mostra, e proprio l'altro ieri il Comitato ordine e sicurezza pubblica ha trattato l'argomento, predisponendo maggiori servizi di controllo come quelli predisposti in passato per piazza Dante.

"Trento non è un'isola felice - ha aggiunto il prefetto Lombardi - ma l'attenzione che storicamente viene rivolta alla sicurezza, reale e percepita, è un sintomo del vivere civile di queste zone". Il sindaco Alessandro Andreatta ha aggiunto: "Con questo protocollo diciamo anche che la sicurezza è un bene comune: i cittadini non si sostituiscono alle forze dell'ordine e non svolgono azioni repressive, ma preventive, al fine di costruire una città più serena". 

red/gp

(Fonte: Ansa)