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Coronavirus e fragilità, vademecum per malati di Alzheimer

La Federazione Alzheimer Italia fornisce 10 consigli utili per affrontare questo periodo a casa insieme a persone con demenza

ilgiornaledellaprotezionecivile.it ha deciso di focalizzarsi sulle difficoltà quotidiane dei soggetti più fragili della società, durante la pandemia di coronavirus. Per avere la massima diffusione possibile, la redazione ha lanciato anche una campagna social con l’hashtag #NonCiLasciareIndietro.

In questi giorni in cui bisogna rimanere a casa la quotidianità di una persona con una malattia degenerativa come l'Alzheimer può essere molto faticosa. Lo stesso vale per familiari e chiunque li assista che sperimentano maggiori difficoltà, stress, frustrazione e potrebbero essere disorientati. A spiegarlo è la Federazione Alzheimer Italia, che ha pubblicato un decalogo con tutti i consigli utili per i malati di Alzheimer e le loro famiglie e che ha anche lanciato una linea telefonica sempre attiva Pronto Alzheimer che risponde al numero 02/809767.


Tra le attività consigliate per intrattenere e stimolare le persone con demenza la federazione propone ad esempio in in questa situazione in cui il movimento è sacrificato di far mantenere alla persona con Alzheimer la propria mobilità. Per esempio facendola camminare in corridoio o sul balcone di casa o salendo le scale del condominio. Ma la mobilità si può mantenere anche tramite esercizi semplici che rimettono in moto il malato come ad esempio alzarsi e sedersi dalla sedia, sollevare le ginocchia da seduti, alzare una gamba alla volta, sollevare le braccia in alto e portarle in fuori. Tutti esercizi da fare 5 volte alternandoli a brevi pause. Anche la danza può servire, tanto che tra i consigli c'è anche quello di mettere musica per danzare insieme alla persona con Alzheimer, magari una musica nota dei suoi tempi, del walzer o un liscio.

La routine è fondamentale per le persone con demenza pertanto si consiglia di programmare al mattino e riuscire a mantenere laddove possibile una scansione più o meno simile delle giornate. Rispettare gli orari dei pasti, del sonno e della veglia aiuta a ridurre la sindrome del tramonto che sappiamo essere una condizione caratterizzata da un insieme di sintomi psichiatrici (principalmente stato confusionale, agitazione e deliri) che si verificano in soggetti anziani, specialmente quelli con demenza e Alzheimer, nelle ore del tardo pomeriggio, serali e notturne.

Un altro consiglio della Federazione Alzheimer Italia è quello di tenere, quanto più possibile, le luci accese in casa. Questo perchè la luce affievolita del sole può scatenare la sindrome del tramonto, può aiutare avere una casa o una stanza illuminata: può essere utile un sistema di illuminazione che eviti zone di ombra o penombra. Una luce notturna nella camera da letto invece può essere utile per prevenire l’agitazione al risveglio.

Ovviamente è bene far rispettare a tutte le persone che entrano in contatto con i malati le norme igienico-sanitarie che sono state consigliate. Fondamentale il lavaggio delle mani e la disinfezione degli ambienti soprattutto se la persona è seguita da un assistente familiare che non vive con lei e frequenta altri ambienti. Per semplificare anche alla persona con demenza può essere utile tenere a portata di mano una manopola da far usare già inumidita con sostanze disinfettanti.

Nel decalogo compaiono infine una serie di passatempi utili alle persone con Alzheimer per recuperare il nome di oggetti, dei suoi familiari e in generale intrattenerle in casa. Si va dalla scatola contenente fotografie e oggetti appartenenti alle persone in foto utile per far nascere una narrazione libera che scatta tramite la rievocazione di volti e emozioni che aiutano a recuperare memorie di fatti personali ed esperienze di vita, le foto inoltre potrebbero, inoltre, comporre l’album personale utile a stimolare la memoria individuale e mantenere le informazioni dei membri della famiglia. Lo stesso effetto lo si può ottenere mettendo in una scatola dei ritagli di giornali o degli oggetti di casa che possono stimolare emozioni nella persona con demenza. Questa attività aiuta la persona a recuperare il nome degli oggetti e i fatti legati ad essi (il coniuge, la badante o il figlio/a può nominare l’oggetto e sollecitare le risposte con calma), spiega la Federazione Alzheimer Italia. I consigli non finiscono qui, altri suggerimenti sono reperibili nel decalogo online.


Red/cb
(Fonte: Alzheimer Italia)