fonte pixabay

Coronavirus, al via a Modena prima sperimentazione con staminali

È la prima ricerca in Italia ad impiegare le staminali in sperimentazione clinica per pazienti positivi al coronavirus e la prima al mondo che esegue un confronto tra cellule di origine differente

Sarà il primo studio in Italia ad infondere le cellule staminali nei pazienti con coronavirus. Prenderà il via a Modena lo studio nazionale di terapia cellulare per il covid. Il progetto partirà tra pochi giorni sotto il coordinamento dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Modena con l'Università di Modena e Reggio Emilia e vedrà coinvolti gli Ospedali Meyer e Careggi di Firenze, il Policlinico Irccs Ca' Granda di Milano con l'Ospedale Covid di Milano Fiera, l'Ospedale San Gerardo di Monza con la Fondazione Centro di ricerca Tettamanti e con l'Università Milano-Bicocca, l'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e l'Azienda Ospedaliera di Vicenza.

L'intento è quello di sperimentare l'infusione di cellule staminali nei pazienti con polmonite da coroanvirus, cellule-pompiere che dovrebbero spegnere l'infiammazione nei pazienti. Le cellule al centro dello studio, chiamate “stromali mesenchimali” sono cellule staminali in grado di produrre anche fattori antinfiammatori che sembrano contrastare il meccanismo alla base del danno d'organo indotto dal coronavirus. Rescat, questo il nome della ricerca, è la prima in Italia ad impiegare le cellule Msc in sperimentazione clinica per pazienti positivi al coronavirus e il primo al mondo che esegue un confronto tra Msc provenienti dal cordone ombelicale, dal tessuto adiposo e dal midollo osseo in un'unica sperimentazione.

Il progetto Rescat, così denominato, verrà testato su 60 pazienti ai quali verranno infuse in endovena due dosi di cellule Msc allogene a distanza di 5 giorni l'una dall'altra. Una novità, perché, come precisa parlando con Repubblica Enrico Clini , direttore della struttura complessa di Malattie dell'apparato respiratorio: "Ad oggi non esiste ancora un trattamento farmacologico efficace per la cura dell'infezione e della polmonite da Covid-19. Nella maggior parte dei casi vengono utilizzati farmaci antivirali, anticoagulanti e/o antinfiammatori approvati dagli enti regolatori a seguito delle evidenze scientifiche, in aggiunta alla terapia di supporto respiratorio. Ma la letteratura ha dimostrato che le Msc possono essere in grado di agire nei confronti della sindrome da distress respiratorio, una delle conseguenze più letali dell'infezione da Sars-CoV-2".

Red/cb

(Fonte: Repubblica Bologna)