fonte foto: Cnsas Lombardia

Pasqua: quattro gli interventi del Cnsas Lombardia

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il resoconto degli interventi effettuati dal Soccorso Alpino Lombardo durante lo scorso weekend

Intervento sabato pomeriggio a Rogno (Bergamo), Alto Sebino Bergamasco. Un alpinista bresciano, nato nel 1968, D.T. le iniziali, è caduto mentre stava risalendo una parete di roccia in località Pilastro dei Pitoti, lungo la via "Gorby Ronnie". Era il primo in cordata ma la fettuccia da rinvio si è sfilata. L'uomo è precipitato per circa venti metri, urtando la roccia, ed è rimasto ferito. Illeso invece il compagno, che ha subito dato l'allarme. La Centrale operativa del 112 ha inviato sul posto l'eliambulanza, decollata da Bergamo, insieme con i tecnici della V Delegazione Orobica di turno al Centro operativo di Clusone, intervenuti a supporto. La richiesta di soccorso è arrivata intorno alle 14 e 20. L'èquipe medica, sempre a bordo dell'elicottero, insieme con il T.E. (tecnico di elisoccorso) del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) ha raggiunto il ferito, che è stato messo in sicurezza e recuperato per mezzo del verricello, per il successivo trasporto all'ospedale di Bergamo. I tecnici delle squadre da terra hanno infine accompagnato l'altro alpinista alla base.
Sempre sabato, la VI Delegazione Orobica del Soccorso alpino ha dovuto effettuare altri due interventi in poche ore, perdipiù al buio. Alle 19 è giunta una richiesta d'intervento da parte della Centrale operativa di SOREU (Sala Operativa Regionale dell'Emergenza Urgenza). Un uomo di Seriate (BG), di 60 anni, è precipitato con il parapendio, mentre stava praticando questa attività sportiva nei pressi del campo-volo di Roncola. In seguito alla caduta per una ventina di metri, lungo un pendio ripido, ha riportato diversi traumi; è comunque sempre rimasto cosciente. Le squadre territoriali del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) lo hanno raggiunto subito; dodici i tecnici impegnati nell'operazione. Sul posto anche i Carabinieri, i Vigili del fuoco e la Croce Rossa. Nel frattempo, l'uomo era stato assistito dai presenti, coperto con abiti caldi e un telo termico, in attesa dei soccorsi. È stato messo in sicurezza e trasportato con barella portantina per circa mezz'ora, fino all'ambulanza, che attendeva in paese.
L'attivazione per l'ultimo intervento della giornata è arrivata alle ore 19 e 40. Un uomo di 60 anni, residente a Lovere, uscito di casa per un giro in motocross, si è trovato in difficoltà: era in una zona boscosa e impervia, non riusciva più a proseguire e quindi ha deciso di abbandonare il mezzo e di procedere a piedi. Non era però in grado di capire dove si trovasse e, anche a causa del buio, aveva perso l'orientamento. Dopo avere cercato invano una via per il ritorno, ha pensato di chiedere aiuto e ha telefonato al 112. L'operatore CNSAS di turno, dopo avere ricevuto la richiesta, è entrato in contatto con l'uomo e ha cercato di capire quali fossero le sue condizioni: era illeso ma disorientato e molto affaticato, al punto di non essere in grado di rientrare da solo. Grazie alle informazioni fornite e alla meticolosa conoscenza dei luoghi, è stato accertato che la zona era quella della Val Gola, sopra il paese di Rogno (Bergamo). Le squadre territoriali sono partite immediatamente, sei i tecnici impegnati, mentre altri erano in sede pronti a intervenire in caso di necessità. La località San Vigilio è stata scelta come base di partenza per le operazioni di ricerca. Poco dopo, verso le 20 e 30, è arrivata la comunicazione che un conoscente dell'uomo lo aveva raggiunto e lo stava riaccompagnando a piedi, dove era parcheggiato il fuoristrada. Si è trattato di un rientro lungo, con alcune ore di cammino, perché l'uomo era sfinito. Le sue condizioni erano comunque nel complesso buone. Il Soccorso alpino è sempre rimasto in contatto telefonico con loro, fino alle 23,30 circa, quando sono rientrati e l'intervento si è concluso.
Ieri, invece, a causa di una probabile frattura alla caviglia sinistra, mentre stava partecipando a una competizione sportiva di sci-alpinismo in località Valcanale (Bergamo), un ragazzo del 1988, residente nella bergamasca Valserina, ha dovuto interrompere la gara, proprio nel giorno di Pasquetta. È stato subito richiesto l'intervento del Soccorso alpino, che si trovava già sul posto per prestare assistenza durante la manifestazione. Come spesso accade, soprattutto in occasione di grandi eventi, in cui è possibile che si verifichino situazioni di emergenza, i tecnici del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) si organizzano per essere presenti lungo il percorso e ridurre al massimo i tempi d'intervento. L'incidente è avvenuto a una quota di circa 2000 metri e la chiamata da parte della Centrale operativa è giunta intorno alle 10 e 15. Le condizioni meteorologiche impedivano però l'arrivo dell'eliambulanza, perché il cielo era coperto e la visibilità ridotta, anche se non stava piovendo o nevicando. In questi casi, è fondamentale l'operatività delle squadre territoriali, in quanto sono le uniche in grado di raggiungere le persone da soccorrere, a piedi o con mezzi appropriati, quando l'elicottero non può farlo, per diverse ragioni. Otto in tutto i tecnici impegnati nell'operazione, appartenenti alla VI Delegazione Orobica, sempre affiancati dal responsabile tecnico del percorso di gara, che è anche una guida alpina. Dopo avere raggiunto e messo in sicurezza il giovane, lo hanno caricato su un particolare tipo di barella, chiamata UT 2000, simile a un toboga ma molto più facile da trasportare in salita e pratica da montare. Il ragazzo è stato trasportato a valle.

testo ricevuto da: Daniela Rossi - SASL (Soccorso alpino e speleologico lombardo)


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