(Fonte foto: Dpc)

Campi Flegrei: il Piano nazionale di Protezione Civile

Siccome l’area dei Campi Flegrei è densamente popolata, esiste da tempo un piano di evacuazione della Protezione civile, che divide il territorio in una zona rossa e una zona gialla

La sequenza sismica ai Campi Flegrei prosegue da giorni. Nella mattina di oggi, martedì 3 ottobre, si è registrato un nuovo terremoto di magnitudo 2.2 alle 4:15, dopo che ieri sera era stata toccata magnitudo 4.0. Queste scosse, come ci aveva spiegato la Direttrice del Dipartimento Vulcani Ingv, Francesca Bianco, sono probabilmente dovute alla risalita di un flusso importante di gas di fluidi di origine magmatica, che si generano a profondità probabilmente superiori a 6 km, all’interno di una grande camera magmatica profonda situata sotto i Campi Flegrei.

L’attività vulcanica, a differenza di quella sismica, normalmente viene annunciata da fenomeni particolari e anomalie, che possono essere prodromi di un’eruzione imminente. Queste anomalie al momento non ci sono, per cui non ci sono i segnali di un’eruzione imminente. Il monitoraggio è costante, e  i livelli di allerta per i Campi Flegrei sono quattro: livello verde, livello giallo, livello arancione, livello rosso. Attualmente il livello di allerta per i Campi Flegrei è giallo, e la fase operativa adottata è di “attenzione”. La Commissione Grandi Rischi, riunita oggi, potrebbe però decidere di innalzare il livello di allerta da giallo ad arancione.

Siccome l’area dei Campi Flegrei è densamente popolata, esiste da tempo un piano di evacuazione della Protezione civile, che divide il territorio in una zona rossa e una zona gialla.

Caratteristiche della zona rossa
La zona rossa è l’area per cui l’evacuazione preventiva è, in caso di “allarme”, l’unica misura di salvaguardia per la popolazione. La zona rossa è infatti esposta al pericolo di invasione di flussi piroclastici che, per le loro elevate temperature e velocità, rappresentano il fenomeno più pericoloso per le persone. Sono compresi in zona rossa i Comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto, per intero; parte dei Comuni di Giugliano in Campania, di Marano di Napoli e alcune municipalità del Comune di Napoli. Nell'area vivono circa 500mila persone.

Caratteristiche della zona gialla
La zona gialla è l’area, esterna alla zona rossa, che in caso di eruzione è esposta alla significativa ricaduta di ceneri vulcaniche. Per quest’area potrebbero essere necessari allontanamenti temporanei della popolazione che risiede in edifici resi vulnerabili o difficilmente accessibili dall’accumulo di ceneri. Sono compresi nella zona gialla i Comuni di Villaricca, Calvizzano, Marano di Napoli, Mugnano di Napoli, Melito di Napoli e Casavatore e 24 quartieri del Comune di Napoli. Nell'area vivono oltre 800mila abitanti. 

Il piano di allontanamento della popolazione
L'allontanamento della popolazione dalla zona rossa inizia con la dichiarazione della fase di “allarme”. Nella mappa sono rappresentate in blu le Aree di attesa previste dai piani di protezione civile comunali, ovvero le aree da cui partiranno i cittadini che scelgono di allontanarsi con il trasporto assistito. Dalle Aree di attesa, i cittadini saranno trasferiti nelle Aree di incontro previste dalla pianificazione nazionale di protezione civile che, nella mappa, sono rappresentate in verde. Da qui raggiungeranno, in nave, treno o pullman, le Regioni o Province Autonome gemellate.

Cosa succede in caso di dichiarazione di allarme
Alla dichiarazione di “allarme”, tutta la popolazione deve abbandonare la zona rossa e può scegliere di farlo in modo autonomo o assistito. Il tempo complessivo stimato per questa operazione è di 72 ore (3 giorni), così articolato:

  • prime 12 ore per permettere alle persone di prepararsi e per predisporre le necessarie misure di regolazione del traffico;
  • successive 48 ore per la partenza contemporanea ma cadenzata della popolazione da tutti i Comuni della zona rossa, secondo un cronoprogramma definito nei piani comunali;
  • ultime 12 ore, come margine di sicurezza per la gestione di eventuali criticità e per consentire l’allontanamento anche degli operatori del sistema di protezione civile.

Per chi sceglie di essere assistito è stato definito uno schema di gemellaggio che prevede il trasferimento della popolazione dei Comuni in zona rossa nelle Regioni e Province autonome italiane. In questo caso, lo spostamento assistito delle persone dalle Aree di attesa, definite nel Piano di protezione civile di ogni Comune, alle “Aree di incontro”, individuate fuori dalla zona rossa, avverrà con pullman messi a disposizione dalla Regione Campania. Il loro successivo trasferimento verso i “Punti di prima accoglienza” nelle Regioni e Province autonome gemellate è previsto con modalità diverse (pullman, treni o navi) a seconda delle destinazioni, per limitare il carico sulle infrastrutture di mobilità e i disagi alla popolazione.

Chi sceglie di spostarsi autonomamente, con il proprio mezzo di trasporto, dovrà seguire solo i percorsi stradali di uscita dalla zona rossa stabiliti nel Piano di allontanamento. Chi sceglie la sistemazione alternativa fornita dallo Stato dovrà proseguire verso i Punti di prima accoglienza individuati nelle Regioni e Province autonome gemellate; in alternativa chi sceglie di ricevere il contributo di autonoma sistemazione potrà proseguire verso la sistemazione alternativa individuata autonomamente. La regolazione del traffico in fase di allontanamento autonomo sarà gestita attraverso l’attivazione di cancelli che garantiranno il corretto cadenzamento del flusso veicolare in uscita dalla zona rossa.

red/gp

(Fonte: Dipartimento della Protezione Civile)