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Coronavirus, in Veneto arriva il kit per l'esame degli anticorpi

Sono più di 700 mila i test cinesi acquistati dalla Regione che verranno effettuati prima sul personale ospedaliero e in seguito sui lavoratori che potranno così ottenere una “Patente di immunità”

Dopo i tamponi a tappeto, strategia che il Veneto ha adottato dal 21 febbraio scorso (per ora ne sono stati eseguiti 106.238), la Regione passa alla sperimentazione dell'uso del plasma delle persone guarite come cura supplementare per chi è colpito dal coronavirus. La “nuova terapia” è stata ufficialmente autorizzata dall'Istituto Superiore della Sanità all'ospedale di Padova e Brescia.

La regione Veneto ha anche deciso di sperimentare un nuovo piano di somministrazione a domicilio per i soggetti positivi e sintomatici all'inizio della malattia di medicinali finora somministrati solo in ospedale.

Da ieri, martedì 31 marzo, il Comitato tecnico regionale, seguendo quanto fatto da altre regioni come Toscana, Liguria e Emilia-Romagna, ha quindi avviato il “Progetto per la diagnostica sierologica di Covid-19” che prevede la ricerca di anticorpi nel sangue di 60 mila operatori sanitari del sistema pubblico e di 20 mila dipendenti delle case di di riposo.

Il progetto, coordinato dal virologo Giorgio Palù, partirà con l'analisi del personale degli ospedali in quanto soggetti più esposti al rischio di contagio ma la ricerca si estenderà successivamente, su base volontaria anche a lavoratori di categorie produttive che sperano di tornare in azienda.

“Il test verrà effettuato con un kit prodotto in Cina e validato dalle Università di Padova e Brescia che ha un'affidabilità del 90%” spiega dalle pagine del Corriere della Sera, Domenico Mantoan, direttore generale della Sanità del Veneto. Il test rapido è in grado di rilevare nel sangue gli anticorpi che proteggono dal coronavirus e di individuare i soggetti immuni all'infezione.

Per ora il Veneto partirà con 100 mila test. “L'idea – ha spiegato il presidente della Regione Luca Zaia – è di dare una sorta di patente di immunità ai soggetti nei quali si riscontreranno gli anticorpi al coronavirus, cioè coloro che hanno contratto la malattia ma sono guariti. E possono tornare a lavorare”. In tutto, sempre secondo quanto dichiarato dal governatore del Veneto la Regione ha acquistato 732 mila test rapidi. Gli industriali che attendono la ripresa delle attività si dicono decisi a comprare i test per i loro dipendenti.

Il passo successivo sarà lo screening di tutta la popolazione, per appurare se si sia giunti o meno all'immunità di gregge, ovvero al 60% della popolazione del Veneto protetta dal coronavirus. L'indagine sierologica dovrebbe così essere in grado di mappare i soggetti contagiosi, monitorare i pazienti in via di guarigione e individuare le possibili ricadute della malattia.

Red/cb
(Fonte: Corriere della Sera)