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ER, al via "Romagna mia", il Servizio civile straordinario post alluvione

Sono 70 i posti disponibili tra Ravenna e Forlì-Cesena e 220mila euro le risorse stanziate per la versione straordinaria del servizio civile a sostegno delle zone alluvionate della Regione

C'è tempo fino al 2 gennaio del 2024 per i ragazzi e le ragazze tra i 18 e i 29 anni per partecipare a “Romagna mia”, una versione straordinaria del Servizio-civile regionale dell'Emilia-Romagna nata per dare sostegno ai Comuni e alle popolazioni colpite dall’alluvione del maggio scorso. Un evento che ha causato la morte di 17 persone, 36.000 sfollati, oltre a provocare 60.000 frane, allagare interi quartieri, mandare sott’acqua quasi 80mila ettari di terreni agricoli. Per una conta finale dei danni stimati in 8,5 miliardi di euro, ricordano dalla Regione.

Attività
Previsione dei rischi e gestione delle emergenze di protezione civile. Campagne di comunicazione per la promozione di stili di vita all’insegna della  sostenibilità e del risparmio energetico. Tutela del patrimonio storico, artistico e culturale. Assistenza alle persone anziane o con disabilità e alle donne in difficoltà o con minori a carico. Sono alcune delle attività nelle quali potranno impegnarsi i 70 ragazzi e ragazze selezionati per dare un ulteriore sostegno a un territorio fortemente provato dall'alluvione.

Fondi e accesso
In pratica la Regione, tramite un finanziamento di 220mila euro stanziato dalla Giunta, ha previsto  un avviso interprovinciale supplementare per il Servizio civile regionale, che si va ad aggiungere a quello ordinario pubblicato lo scorso giugno. Dei 70 posti disponibili, 16 sono in provincia di Ravenna (interessati 4 Comuni) e 54 in provincia di Forlì-Cesena (10 Comuni). Qui il dettaglio. C’è tempo fino alle ore 23.59 del 2 gennaio 2024 per fare domanda, esclusivamente on line, attraverso la piattaforma HeliosERGiovani , che per la prima volta viene impiegata nel Servizio civile regionale dell’Emilia-Romagna. Dei 70 posti previsti nell’avviso pubblicato sul sito della Regione, 13 sono riservati ai giovani con minori opportunità, categoria che comprende i Neet, ovvero i ragazzi e le ragazze che non lavorano e non studiano, quelli con un titolo di studio inferiore al diploma di scuola secondaria di secondo grado oppure residenti o domiciliati in zone di montagna o interne.

Impegno richiesto
I ragazzi e le ragazze che aderiranno al Servizio civile regionale straordinario dovranno impegnarsi per sette mesi (dal 1^ febbraio al 31 agosto 2024) nell’attività scelta e svolgere il servizio civile per 80 ore mensili, in media 20 ore alla settimana spalmate su 4 giorni, con un margine di flessibilità che va da un minimo di 12 ad un massimo di 27 ore settimanali. Per questa opportunità, la Giunta regionale ha approvato un incremento di circa 34 euro dell’assegno mensile del servizio civile regionale riconosciuto ai partecipanti, che si assesta esattamente a 440,10 euro; l’obiettivo è incentivare l’adesione dei giovani che potrebbero trovarsi in situazione di difficoltà economica, oppure risiedere in comuni diversi da quelli coinvolti nell’iniziativa straordinaria.

Obiettivi
Come la Regione fece in occasione del terremoto del 2012- ricorda l’assessore al Welfare e alle Politiche giovanili,  Igor Taruffi- anche in questo caso abbiamo pensato ad un Servizio civile regionale straordinario in cui ragazze e ragazzi, che peraltro sono stati tra i primi a prestare aiuto allora come oggi, possono mettersi in gioco e aiutare territori e popolazioni così duramente colpiti. È un’esperienza di grande valore sociale e formativo, che può rappresentare un’importante occasione di crescita personale e di servizio, soprattutto pensando ai giovani che non sono attualmente impegnati nel lavoro o nello studio o che risiedono in aree svantaggiate, con minori opportunità lavorative. Un progetto- chiude Taruffi- che vede la luce anche grazie all’impegno e alla collaborazione con altri enti pubblici e organizzazioni non profit, a cui va il nostro grazie”.

Gli enti coinvolti 
Titolare del progetto è il Comune di Forlì, ma complessivamente sono coinvolti altri sei enti pubblici e organizzazioni non profit: Arci Servizio Civile Cesena, Arci Servizio Civile Ravenna, Comune di Ravenna, Consorzio Solidarietà Sociale di Forlì-Cesena, Unione dei Comuni della Romagna Faentina e l’organizzazione Volontaromagna ODV. Ciascuno ha messo a disposizione un certo numero di posti presso Comuni, associazioni di volontariato e coop sociali, per lo svolgimento di attività che spaziano dalla difesa dell’ambiente alla tutela del patrimonio artistico, dall’assistenza alle persone con fragilità agli interventi di protezione civile. La presenza dei Coordinamenti provinciali degli Enti di Servizio Civile -Co.Pr.E.S.C. di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, da quest’anno aggregati operativamente tra loro, garantirà anche in questa circostanza il necessario supporto per un’esaustiva esperienza di servizio civile.

Sul sito della Regione tutte le informazioni utili e il testo dell’Avviso interprovinciale.

Red/cb
(Fonte: Regione Emilia-Romagna)