Foto: Tdm 2000

Il volontariato europeo alla Fiera di Cagliari

Erano decine i rappresentanti delle organizzazioni europee presenti alla Fiera del volontariato internazionale organizzato a Cagliari dall’associazione Tdm 2000. L’obiettivo: creare nuove sinergie. Anche questa è Europa

“Il linguaggio del volontariato, per sua vocazione, oltrepassa barriere linguistiche e culturali ponendo solide basi per la costruzione di reti e progetti internazionali”. A parlare sono i volontari dell’associazione Tdm 2000 che a Cagliari ha organizzato la Fiera del volontariato internazionale con il patrocinio del Comune di Cagliari e la collaborazione di Erasmus Plus e il Servizio volontario europeo (SVE).
Venerdì scorso, nel Palazzo della Provincia, c’erano 35 rappresentanti di associazioni locali (Ingegneri senza frontiere, Unica Lgbt, Unica 2.0, AssociazioneArc onlus, AEGEE, Alfabeto del mondo, Associazione Abìcì, Associazione di volontariato Amici di Sardegna, Studenti per la città, Esn, Eureka-rete degli studenti media, Sardegna auxilia onlus) ed europee, provenienti da Danimarca, Turchia, Olanda, Germania, Lituania, Romania, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Repubblica Ceca, Slovacchia e Francia.
“Da parte nostra - fanno sapere i volontari di Tdm 2000 - ci sarà sempre un costante impegno per favorire momenti di incontro e collaborazione tra organizzazioni sarde e internazionali”. Sì, perché l’incontro è stato fruttuoso sia per le associazioni locali sia per quello straniere. Secondo Michele Demontis, responsabile della comunicazione di Tdm 2000, la Fiera ha rappresentato “un incontro tecnico ma aperto alla cittadinanza”. L’obiettivo? “Favorire la realizzazione di progetti congiunti. Tramite  questo incontro vogliamo riproporre anche la definizione di volontariato non solo come forma di aiuto verso le persone diversamente abili o in difficoltà, ma soprattutto come la base per la crescita del contesto sociale”.
L’iniziativa si è sviluppata all’interno del progetto GAIN EVS, finanziato dall’Agenzia Nazionale per i Giovani attraverso il programme Erasmus +.

luca calzolari