Il sopralluogo in via del Ravone (fonte: Regione Emilia-Romagna)

Alluvione Bologna, de Pascale annuncia un nuovo piano di riduzione del rischio idraulico del Ravone

Il presidente della Regione Emilia-Romagna, insieme al sindaco di Bologna Matteo Lepore, ha effettuato ieri un sopralluogo nella zona della città colpita dall'esondazione del torrente lo scorso ottobre

Verificare di persona i lavori di ripristino terminati in queste settimane, confrontarsi con i tecnici per le future opere di messa in sicurezza e ascoltare problemi e necessità dei cittadini coinvolti.

Con questi intenti il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale e il sindaco di Bologna Matteo Lepore hanno effettuato ieri pomeriggio un sopralluogo nella zona di Bologna colpita dall'esondazione del torrente Ravone, che lo scorso ottobre aveva gravemente danneggiato decine di abitazioni, negozi e garage, causando danni per centinaia di milioni di euro.

Il sopralluogo è partito dal parcheggio di via di Ravone fino alla griglia di protezione del torrente e all’imbocco del tombinamento. Quindi la visita più a valle per vedere la zona degli sfondamenti (via Zoccoli, via Andrea Costa 81, via Brizio). Il torrente corre, infatti, scoperto per i primi quattro chilometri dalla sorgente alle pendici del monte Paderno, costeggia il lato orientale di via di Ravone e poi, poco prima della confluenza di quest’ultima con via del Genio, entra in uno scatolare e prosegue coperto verso nord. Una tombatura, questa, effettuata per la maggior parte post anni Cinquanta, ad opera del Comune e di numerosi privati. 

Le parole di de Pascale e di Lepore
“Ho detto che sarò ogni settimana a vedere di persona le zone colpite dal maltempo e questa è una tra quelle che ha sofferto di più- ha sottolineato de Pascale - Gestire il Ravone è complesso, perché si tratta di un torrente che scorre in un’area urbana, per lo più sotto il livello dell’asfalto, e chiama tutti gli attori coinvolti a un grande lavoro comune, veloce e con senso di responsabilità. La Regione è pronta a fare la propria parte per ciò che le compete: per questo, dopo le prime somme urgenze, stiamo lavorando per un piano di riduzione del rischio idraulico aggiornato alle esigenze che il cambiamento climatico ci pone davanti. Ci sono nuove emergenze che necessitano di nuovi strumenti adeguati e il nostro impegno è quello di metterli a disposizione dei cittadini il prima possibile”.

Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco Lepore, secondo il quale “è molto importante che la Regione e il Comune lavorino assieme: stiamo monitorando tutto il corso del Ravone, dove ci sono tante tombature e tanti luoghi che negli allagamenti di ottobre hanno avuto problemi. L’obiettivo è quello di costituire un gruppo di lavoro comune e rafforzare quello che già facciamo con l’obiettivo di mettere in sicurezza idraulica il capoluogo di regione. Dall’alluvione ad oggi abbiamo raccolto 653.490 euro con il Fondo sociale di comunità della Città metropolitana di Bologna, risorse che sono già state ripartite tra i distretti e che nei prossimi due mesi vedranno da parte dei Comuni interessati le indicazioni dei cittadini, delle famiglie e delle comunità da aiutare. Per quanto riguarda il Comune di Bologna, oltre al lavoro dei tecnici impegnati sulla fase post alluvione, stiamo individuando con i nostri servizi sociali le modalità di assegnazione e utilizzo delle risorse da destinare alle persone colpite dall’alluvione”.

Con il governatore e il sindaco c'erano la sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione civile Manuela Rontini, i tecnici dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, l’assessora alla Protezione civile Matilde Madrid e l’assessore alla Sicurezza idraulica del Comune di Bologna Daniele Ara, insieme ai tecnici comunali.

Il nuovo piano di riduzione del rischio idraulico del Ravone
Dopo i primi interventi di somma urgenza, già terminati per un importo totale di 450mila euro, la Regione è dunque all’opera per pianificare un nuovo piano di riduzione del rischio idraulico del Ravone. Prima, però, sottolineano dalla Regione, occorrerà simulare il suo comportamento, utilizzando modelli matematici e informatici aggiornati, che tengano conto delle mutate condizioni climatiche e delle portate d’acqua senza precedenti che si sono abbattute sulla città negli ultimi mesi. 

Red/la

Fonte: Regione Emilia-Romagna