Foto di Selene Magnolia / Essere Animali

Alluvione ER: La corsa per salvare gli animali

La piena non ha risparmiato allevamenti e cortili delle abitazioni con tanti animali che hanno perso la vita e molti altri in condizioni limite

L’alluvione dell’Emilia Romagna ha causato la morte di 15 persone e miliardi di euro di danni, ma ha segnato profondamente anche la vita degli animali, da affezione e da reddito. La regione rappresenta una delle più importanti d’Italia dal punto di vista degli animali allevati con 250mila tra bovini, maiali, pecore e capre, oltre ai 400 allevamenti avicoli (dati Il Sole 24 Ore). Allo stato attuale le difficoltà di mobilità all’interno delle aree alluvionate mette a rischio l’approvvigionamento di acqua e cibo, senza contare le migliaia di capi morti annegati

Seppur ancora difficile fare una stima definitiva, Essere Animali, associazione animalista, rileva una situazione drammatica. Negli stabilimenti visionati l’associazione ha trovato a Bertinoro (FC) migliaia di suini ancora parzialmente immersi nell’acqua e centinaia di carcasse all’esterno, mentre presso un allevamento di galline a San Lorenzo in Noceto (FC) sono stati rilevati più di 60 mila animali morti. Le morti sono sopraggiunte soprattutto negli allevamenti di tipo intensivo con ambienti angusti che impediscono la fuga agli animali, qui le bestie sono affogate senza possibilità di sopravvivenza. Diversi cavalli sono stati trovati che nuotavano verso aree non allagate.

Come sempre è partita la staffetta della solidarietà che contraddistingue il nostro Paese in caso di calamità. Oltre ai soccorritori accorsi in Romagna, numerose associazioni animaliste si sono subito attivate per dare supporto agli allevatori, ma anche per recuperare cani e gatti lasciati nelle abitazioni nella concitazione del momento. Prevista dal Codice di Protezione Civile, già nella definizione del Sistema Nazionale, la tutela della vita degli animali rientra pienamente nella gestione delle emergenze ed è attivamente svolta da Servizi Veterinari delle ASL e dalle associazioni di volontariato.

L’OIPA, Organizzazione Internazionale Protezione Animali, è intervenuta per portare in salvo cavalli e un asinello in una scuderia di Budrio, colpita da un crollo. Inoltre, si sono prodigati per soccorrere animali domestici portandoli al riparo in attesa che cessi l’emergenza.



(Foto di Stefano Belacchi / Essere Animali)


La LAV, Lega Antivivisezione, con la squadra dell’Unità di Emergenza si è recata a Casola Valsenio, in provincia di Ravenna, uno dei comuni più colpiti dalle esondazioni. Qui si è premurata di allestire una struttura di accoglienza per circa 50 cani, cercando di facilitare un’evacuazione che avvenga comprendendo anche gli animali. Al momento sono accolti circa 9 cani, ma il canile provvisorio è organizzato per restare in funzione fin a che ce ne sarà bisogno.

Anche la Leidaa, Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, si è subito recata sui luoghi colpiti dal maltempo dove sono impegnati nel salvataggio dei piccoli amici e nella ricostruzione di infrastrutture per ospitarli. L’intervento più importante lo hanno svolto a Russi (RA), dove sono andati a salvare diversi animali intrappolati attraversando le zone alluvionate. Hanno trovato cavalli e asini che si aggiravano senza meta. A Faenza hanno utilizzato un gommone per trarre in salvo animali altrimenti condannati alla morte.

Oltre alle attività dirette di soccorso, è alta l’attenzione per gli animali ancora vivi negli allevamenti per le difficoltà a far pervenire cibo e acqua, dovute, tra l’altro, alle interruzioni delle strade. Le associazioni animaliste sono state mediatrici per il trasporto di cibo, acqua e fieno donati nei centri di raccolta e da allevatori non colpiti dalla forza delle piene. “Due aziende agricole di Formigine (Modena) hanno donato 22 grandi balle di fieno che abbiamo potuto fare arrivare a destinazione grazie ai messi a disposizione da un’azienda di escavazione della zona di Montale – racconta la delegata dell’Oipa di Bologna, Jessica Quercioli – Le nostre guardie zoofile hanno scortato il trasporto fino alla sua meta, per poi distribuirlo agli animali affamati. Senza questa catena di solidarietà, non avrebbero potuto sfamarsi. Per noi è oro ricevere un aiuto così grande. Ringraziamo dal cuore tutti gli anelli di questa generosa catena”.

Fabio Ferrante