(Fonte foto: profilo Twitter @Anpasnazionale)

Alluvione ER, preoccupazione sanitaria: le indicazioni per l'acqua contaminata

A causa del ristagno, l'acqua potrebbe essere contaminata con "tutto ciò che si trova al di sotto delle strade", dai rifiuti alle acque reflue. La popolazione è invitata a indossare guanti e stivali impermeabili, e a fare l'antitetanica. La situazione non è al livello di allarme sanitario, perché non sono stati registrati casi

L’alluvione porta con sé altre preoccupazioni: quelle delle malattie, che potrebbero prosperare in prossimità delle acque stagnanti che riempiono le strade. La popolazione è invitata a usare stivali e guanti impermeabili, a non entrare in contatto con l’acqua e, nel caso in cui il contatto avvenisse, a detergersi con un gel idroalcolico come quelli usati durante il periodo del Covid. I vestiti vanno lavati a caldo, meglio se con temperature superiori a 60 gradi.

Indossare stivali e guanti impermeabili
La popolazione colpita dall'alluvione deve evitare di esporre la cute al contatto con l'acqua, “perché dobbiamo presumere che sia sporca, contaminata”, afferma Raffaella Angelini, direttrice del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl Romagna. Ma Angelini sottolinea che questa situazione non è un “allarme sanitario” a tutti gli effetti, perché non ci sono ancora stati casi di malattia. “Siamo in una fase di pre-allerta”, però, che impone di “adottare precauzioni di carattere igienico-sanitario”. Angelini invita ad adottare delle semplici precauzioni: “Ho visto gente che camminava nell'acqua con gli infradito ed è stato ciò che mi ha indotto a diffondere raccomandazioni che possono sembrare banali, ma sono fondamentali. Per prima cosa - avverte - quando si lavora bisogna avere stivali e guanti impermeabili”.

Evitare il contatto con l’acqua e detergersi
Al momento non sono disponibili dati analitici e - secondo l’esperta - non avrebbe senso fare campionamenti. C'è però da presumere che i ristagni possano essere contaminati “da tutto ciò che si trova, o trovava, nelle strade oppure sotto le strade: intendo veicoli finiti a mollo, poi il sistema fognario, le carcasse di animali. Ci sono tanti fattori che possono pregiudicare la qualità dell'acqua”. Ma quali rischi si corrono al contatto con l'acqua? “Se è pulita nessuno - risponde Angelini - altrimenti dipende da quali germi contiene. Diciamo che i germi possono essere causa di tutte quelle malattie infettive che hanno circuito fecale-orale, come salmonellosi, epatite A e così via”. Quindi si ribadisce la necessità di usare stivali e guanti. “Se poi una persona viene accidentalmente a contatto con l'acqua - raccomanda la direttrice di Sanità pubblica dell'Ausl romagnola - deve lavarsi bene con il sapone e detergersi anche con un gel idroalcolico, di quelli che usavamo nel periodo del Covid. I bambini devono essere tenuti lontani dall'acqua e in ogni caso i vestiti vanno lavati a caldo, meglio se a temperature superiori a 60 gradi”. 

Servirà fare l'antitetanica?
L’antitetanica non è obbligatoria ma è raccomandata. “Venerdì saremo a Conselice, nella Casa della comunità, per vaccinare i cittadini, e cercheremo di ripetere la stessa operazione a Sant'Agata e Solarolo, utilizzando i mezzi che sono lì o con un camper”, spiega Angelini. Non c’è problema invece per l’aria che respiriamo, dato che l’acqua non produce un effetto aerosol nelle zone allagate. “Può esserci un problema, ad esempio, in uno scantinato con del fango secco. Allora è meglio usare mascherina Ffp2 e proteggere gli occhi con una visiera”, consiglia Angelini.

Importante fare attenzione
Altri infettivologi sono dello stesso avviso. “Dobbiamo considerare tutta l'acqua che c'è in questo momento in Romagna potenzialmente infetta. Quindi non deve avere contatto con nessuna parte del nostro corpo”, afferma invece Matteo Bassetti, direttore malattie infettive del San Matteo di Genova, alla trasmissione televisiva Agorà su Rai 3, aggiungendo: “La raccomandazione è, oltre a quella di seguire le autorità sanitarie, di evitare di toccare l'acqua stagnante. Lo dico soprattutto ai bambini, alle persone anziane”. Inoltre “in un contesto come quello dell'Emilia Romagna eviterei di pensare ai 10 anni. Bisogna fare una campagna a tappeto di vaccinazione antitetanica anche per chi l'ha fatta un anno fa”, precisa Bassetti. Quanto alle mascherine da indossare contro il rischio di infezione. Bassetti sottolinea che “chi vuole può metterle ma tra tutte le cose da fare credo che siano più importanti altre misure, le muffe non sono un problema per oggi ma lo saranno per il domani se continueranno a proliferare”.

red/gp

(Fonte: RaiNews)