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Alluvione Marche, si può parlare di caso eccezionale?

I dati del Centro Funzionale delle Marche e le elaborazioni svolte nell’ambito del lavoro di Dottorato di Ricerca di Paola Mazzoglio confermano che quello delle Marche è stato un evento di rarità estrema in Italia

Una ricerca svolta dal Dipartimento di ingegneria dell'Inquinamento, della Terra e delle infrastrutture del gruppo di Irdologia del Politecnico di Torino, in particolare dai dati sull'alluvione delle Marche nel lavoro di Dottorato di Ricerca di Paola Mazzoglio, è emerso che si è trattato di una rarità estrema per il territorio italiano. Lo studio, basato sui dati provenienti dal Centro Funzionale delle Marche, è andato ad analizzare come indicatori che rappresentano la rarità dell'evento i valori massimi misurati durante l’evento in diversi intervalli di tempo che confermano la persistenza di forti intensità per molte ore.

Durata                                                         1 ora    3 ore    6 ore    12 ore   24 ore
Altezza massima registrata (mm)                    101.4   256.6    384       419       419
Intensità media nell’intervallo di ore (mm/h)    101.4   85.5      64.0      34.9      17.5

Tabella 1 – Valori pluviometrici massimi di evento osservati il 15/9 e medie degli estremi annui alla stazione di Cantiano (AN)

Come misurare la rarità? Rapporto Annuo?
A questo punto gli studiosi si sono chiesti con quali valori si devono confrontare questi dati per avere una misura della rarità dell'evento del 15 settembre scorso. È stato più volte richiamato il rapporto tra quanto è piovuto nella serata del 15 settembre e quanto piove in media in un anno in quella zona. Effettivamente il rapporto è molto significativo: "a Cantiano in media piovono intorno ai 1300 mm/anno ed il rapporto sarebbe del 30% circa. Non si tratta però di un valore particolarmente significativo" spiegano dal Politecnico di Torino, ricordando che valori storici decisamente più alti si sono avuti in altri eventi italiani del passato. 



La severità relativa
Grazie al lavoro svolto nel compilare il database I2-RED è possibile fornire elementi oggettivi che possono dare una misura comparativa della rarità dell’evento delle Marche. Ciò si può fare definendo la Severità Relativa (SR) osservata di un evento pluviometrico. Stabilita una durata di riferimento, ad esempio 3 ore, questo indicatore è costruito come rapporto tra l’altezza di pioggia (massima) osservata in 3 ore durante l’evento e la media dei valori massimi annui storicamente osservati in 3 ore. Nel caso dell’evento osservato a Cantiano tale rapporto è pari a 256.6/37.7 = 6.81. In questo caso il dato al denominatore è stato estratto dalle serie storiche delle osservazioni effettuate dal pluviometro di Cantiano, serie che hanno una lunghezza di più di 70 anni, quindi estremamente lunghe ed affidabili nel contesto italiano. Ripetendo questa operazione per le altre durate i risultati sono:

per la durata di 1 ora, SR = 3.82;
per la durata di 3 ore, SR = 6.81;
per la durata di 6 ore, SR = 7.87;
per la durata di 12 ore, SR = 6.29;
per la durata di 24 ore, SR = 4.72.

Confronto con altre piogge record
Per avere un'idea della eccezionalità di questi valori gli studiosi dell'Università di Torino hanno quindi calcolato la Severità Relativa di alcuni degli eventi pluviometrici che hanno segnato recentemente dei record assoluti in Italia. In particolare la pioggia di Vicomorasso del 2011; quella di Urbe – Vara Superiore nel 2021; e quella caduta a Montenotte Inferiore. 

DURATA 1 ORA: record storico 181 mm a Vicomorasso nel 2011.
Media, calcolata prima del dato del 2011: 52.8 mm.
SR = 3.43.

DURATA 3 ORE: record storico 377.8 mm a Urbe – Vara Superiore nel 2021.
Media, calcolata prima del dato del 2021 = 114.0 mm.
SR = 3.31.

DURATA 6 ORE: record storico 496 mm a Montenotte Inferiore nel 2021.
Media, calcolata prima del dato del 2021 = 93.4 mm.
SR = 5.3.

Rarità evento Marche 
Dal confronto tra la Severità Relativa dell’evento di Cantiano con quelle dei tre record italiani di 1, 3 e 6 ore, emergono chiaramente le caratteristiche di rarità dell’evento delle Marche. Sulle basi documentali sopra riportate si può facilmente immaginare l’entità del fattore “sorpresa” che tale evento ha suscitato in coloro che vivono e operano nell’area colpita il 15 settembre.  Al confronto, in Liguria, luogo dove molti record italiani sono stati registrati e più volte superati, le piogge molto intense rappresentano qualcosa con cui la popolazione sta facendo i conti già da molti anni. Le medie molto più alte lo testimoniano chiaramente.  

Risultato
In conclusione, sostiene la ricercatrice Paola Mazzoglio: "Anche prima di attendere valutazioni di dettaglio sulla natura fenomenologica dell’evento delle Marche, il solo confronto tra i valori misurati e quelli derivanti dalla climatologia storica della zona mostrano come ci siano pochi dubbi sul fatto che ci si trovi davanti ad un evento assolutamente straordinario in termini di Severità Relativa sul territorio italiano. La collocazione (definita “insolita” dai meteorologi) del temporale autorigenerante testimonia proprio questo. In termini di adattamento al cambiamento climatico, eventi di questo tipo richiedono nuovi ed importanti impegni di ricerca, sviluppo delle metodologie e preparazione della popolazione".


Red/cb
(Fonte: Unito)