Fonte LAV

Alluvione Toscana. L'impegno di LAV per salvare gli animali

L’Unità di Emergenza della Lega Antivivisezione ha messo in salvo numerosi animali recuperati dalle acque alluvionali, oltre a dare supporto e assistenza alla popolazione e alle strutture con animali

“I primi a intervenire sono stati i ragazzi della sede locale di Prato, che si sono messi in moto appena esondato il fiume e ci sono stati i primi allagamenti, per mettere in salvo dei conigli, delle cavie e dei pappagallini che erano detenuti da un privato in un luogo che risultava completamente allagato”.

A raccontarci le attività svolte dall’associazione LAV – Lega Antivivisezione durante l’emergenza alluvione Toscana è Beatrice Rezzaghi, responsabile dell’Unità di Emergenza del sodalizio animalista che, già dalle prime ore dal verificarsi dell’alluvione in Toscana il 2 novembre scorso , si è prodigata nel salvataggio immediato di 28 animali tra conigli, pappagalli e cavie. “Abbiamo prestato le prime cure per poi affidarli al veterinario – continua Rezzaghi – ma già dal mattino successivo, quando è intervenuta l’Unità Emergenza nazionale, abbiamo agito in un allevamento dove gli animali non riuscivano ad uscire dall’acqua, salvando quattro cani, tre pecore e un pony”.

L’intervento di LAV si è protratto per diversi giorni, nei quali l’associazione si è messa a disposizione di Protezione civile regionale e comunale, Carabinieri e Vigili del Fuoco. “Una settimana di interventi abbastanza frequenti sia di salvataggi diretti che di assistenza alla popolazione e alle strutture con animali, oltre a provvedere a fornire cibo e coperte”. Un’attività intensa per cui LAV si è dovuta dotare anche di mute da sub per effettuare, con operatori preparati, i salvataggi più complessi. Particolarmente colpiti sono stati gli animali randagi, spiega la Responsabile dell’Unità Emergenza, “soprattutto le colonie feline nella zona di Prato e Pistoia, in aree meno centrali dove questi gatti sono più stanziali. La provincia di Prato ha moltissime colonie feline. Attività che sono proseguite anche con la cessione di parte dei gatti per trovargli nuova famiglia e quindi con le adozioni. Queste emergenze colpiscono principalmente tutti quegli animali che vivono in rifugi, allevamenti, canili e gattili, ma coinvolgono anche gli animali selvatici, che non sempre riescono a mettersi in salvo da intemperie così violente”.



LAV ha fatto fronte a diverse esigenze che sono andate dal ricovero provvisorio, alle cure veterinarie urgenti, alla fornitura di cibo e farmaci, con una squadra composta nei primi giorni da circa quindici volontari, successivamente ridotti in base alle necessità. Gli attivisti dell’Unità Emergenza dispongono di due ambulanze veterinarie e di un mezzo pick up che consente di operare nelle zone più impervie. Quando possibile si appoggiano alle strutture già presenti sul territorio, ma in caso di necessità la logistica di Roma può inviare delle strutture campali atte al ricovero degli animali. “L'Unità di Emergenza in LAV è nata nel 2019 – racconta ancora Rezzaghi - e la prima emergenza che abbiamo fronteggiato non è stata un'emergenza ambientale, come ci immaginavamo, ma quella del Covid. In questi anni gli eventi fronteggiati sono stati parecchi, in particolare alluvioni e incendi”.

La Lega Antivivisezione anche prima di costituire il nucleo emergenziale aveva partecipato al terremoto di Amatrice dove si è resa conto di dover strutturare questo tipo di attività. “La popolazione oggi è molto attenta anche agli animali che vivono con loro e, quando sono coinvolti in un evento, tante persone si rifiutano di evacuare per non lasciare il proprio animale domestico incustodito. Noi stiamo investendo molto su questo settore, soprattutto in termini di formazione dei volontari, per lavorare sempre meglio con enti di soccorso e stiamo crescendo ogni anno di più, ma anche comprando attrezzatura specifica che ci aiuti ad avere interventi sempre più professionali su tutto il territorio nazionale. Quindi vogliamo
continuare a mantenere la nostra tempestività che per fortuna è un elemento che ci contraddistingue” conclude Rezzaghi.

Fabio Ferrante