Immagine di repertorio (Autore: Roberto Ferrari)

Arriva un emendamento per tutelare i volontari

Tutto è iniziato in Friuli Venezia Giulia, con un'indagine della Procura di Udine a seguito della morte di un volontario. Ora i volontari chiedono una nuova norma che elimini gli spazi interpretativi

Una vicenda passata in sordina potrebbe cambiare la storia del volontariato in Italia. Ora anche il governo è arrivato a interessarsi alla questione di un gruppo di volontari di Protezione civile in Friuli Venezia Giulia che ha sospeso la propria attività, dopo che era stata inflitta una sanzione al sindaco di Preone (UD) e al coordinatore comunale della protezione civile, a seguito della morte di un operatore durante un intervento. 

La prima volta nella storia del volontariato
Tutto è cominciato quando la Procura di Udine ha indagato il sindaco di Preone (Udine), Andrea Martinis, e il coordinatore della Protezione civile locale, Renato Valent, dopo un incidente verificatosi proprio a Preone, quando un caposquadra della Protezione civile, Giuseppe De Pauli, perse la vita il 29 luglio scorso durante un’operazione, colpito da un albero caduto a causa del maltempo. Nei confronti di Martinis e Valent sono scattate le prescrizioni cautelari in materia di sicurezza sul posto di lavoro, sanabili rispettivamente con il versamento di una sanzione pari a 5.600 e 1.800 euro. È la prima volta che il D.Lgs 81/2008 viene interpretato in questo modo, causando la dovuta sospensione di tutte le attività della Protezione civile, e generando una situazione che non ha precedenti nella storia del volontariato.

I volontari sospendono le loro attività
Ora, in risposta al provvedimento della Procura di Udine, molti gruppi di Protezione Civile comunali stanno sospendendo le loro attività con l’avallo dei sindaci, in accordo con quanto deciso durante la consulta straordinaria, tenutasi lunedì 20 novembre a Udine, tra Sindaci, Coordinatori, Presidenti di Associazione e Protezione Civile Regionale. I volontari chiedono una norma che eviti qualsiasi fraintendimento. Esiste già un decreto, il D.Lgs 81/2008, che però non elimina gli spazi interpretativi.

“Questa vicenda, senza precedenti, ha una lettura diversa da parte della Procura della Repubblica, la quale ha avviato un procedimento penale a carico di un sindaco e di un coordinatore di Pc del Fvg – ha dichiarato l’assessore con delega alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi – Sull’interpretazione della Dl81 la Regione ha un’opinione diversa: lo abbiamo spiegato ai volontari. Riteniamo che lo stop alle attività sia una reazione comprensibile”.

Un emendamento in risposta
Ora il governo sta tentando di risolvere la situazione. In un comunicato congiunto i ministri della Protezione civile Nello Musumeci e dei rapporti con il Parlamento Luca Ciriani hanno fatto sapere che un primo tentativo per sbrogliare la matassa sarà fatto lunedì prossimo con un emendamento. Nello specifico, Ciriani e Musumeci spiegano che “è stato formulato un emendamento che chiarisce il regime giuridico applicabile ai volontari di Protezione civile affinché possano continuare a dare il loro importantissimo e preziosissimo contributo, senza il timore di incorrere in eventuali procedimenti penali. Questo non farà mai venir meno le tutele necessarie per la loro sicurezza e incolumità”.

red/gp

(Fonte: Ansa, Rainews, Il Friuli Venezia Giulia)