Fonte Twitter Asvis

Asvis propone al governo una roadmap per politiche sostenibili

Il festival 2023 si è concluso con l'incontro alla Camera dei Deputati e la richiesta di mettere lo sviluppo sostenibile al centro dell’agenda politica del governo

Governo e al Parlamento potrebbero realizzare una roadmap per l’adozione, entro l’estate, della Strategia nazionale di sviluppo sostenibile, i Piani per l’adattamento climatico e il futuro energetico-climatico del Paese, la legge sul clima e altre norme che facciano fare all’Italia un salto in avanti in tema di sviluppo sostenibile, anche in vista del Summit dell’Onu di settembre e della prossima presidenza italiana del G7. Questa la proposta che l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) ha fatto nell'ultima tappa del settimo Festival dello Sviluppo Sostenibile durante l'incontro alla Camera dei Deputati.

Battuta d'arresto
L’incontro conclusivo “L’Italia e lo sviluppo sostenibile: urgenze, aspettative e impegni” è stato aperto dal Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, che ha sottolineato “L’importanza di adottare un nuovo paradigma di sviluppo sociale ed economico ispirato alla sostenibilità ambientale, all’equità territoriale e alla salvaguardia delle future generazioni”. La Presidente dell’ASviS, Marcella Mallen, ha illustrato le principali caratteristiche del Festival 2023, sottolineando che “La battuta d’arresto del percorso verso l’Agenda 2030 dovuta a pandemia, guerra in Ucraina, crisi energetica e crisi climatica è purtroppo evidente, in Italia e nel mondo, come dimostrano sia i dati degli studi scientifici sia quello che accade ogni giorno. L’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna rappresenta l’ennesimo e drammatico segnale di allarme confermando che, per evitare gli scenari peggiori derivanti dall’aumento delle temperature e da fenomeni meteorologici estremi, sia necessario e urgente ridurre l’impronta dannosa delle attività umane sulla Terra. Su questi temi abbiamo lavorato con passione durante il Festival, mostrando la forte domanda che emerge “dal basso” per mettere lo sviluppo sostenibile al centro dell’agenda politica, delle strategie aziendali e delle scelte collettive e individuali”. L’urgenza di intervenire per affrontare le diverse, gravi e interdipendenti vulnerabilità che mettono in pericolo la sicurezza alimentare e gli approvvigionamenti energetici, minacciano l’ambiente e le condizioni di salute, aumentano le disuguaglianze e rendono più fragili le democrazie, mettendo a rischio il benessere presente e futuro dell’umanità è stata sottolineata anche dalla Vicesegretaria generale delle Nazioni Unite, Amina J. Mohammed e dalla Vicesegretaria generale dell’Ocse, Fabrizia Lapecorella.

Proposte al governo
Il Direttore scientifico dell’ASviS Enrico Giovannini ha dichiarato che, nonostante gli arretramenti e le difficoltà, l’attuazione dell’Agenda 2030 è ancora possibile, a condizione che il Governo e il Parlamento abbiano il coraggio di prendere decisioni urgenti e lungimiranti. “Per cogliere le grandi opportunità derivanti dalla transizione bisogna cambiare il modo con cui si disegnano e si realizzano le politiche pubbliche, a partire dagli investimenti finanziati dai Fondi di coesione italiani ed europei, circa 140 miliardi di euro nei prossimi anni, che devono essere diretti all’attuazione dell’Agenda 2030, come indicato nelle conclusioni del G7 di Hiroshima, per rispondere alla domanda di giustizia climatica e sociale. Il governo dovrebbe approvare urgentemente la nuova Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, quadro di riferimento indispensabile per assicurare il coordinamento delle politiche settoriali, approvare il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, dotandolo di adeguate risorse ed elaborare entro giugno il Piano Nazionale Integrato Energia-Clima, per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030 e di decarbonizzazione al 2050”. Giovannini ha proposto inoltre la creazione di una Commissione bicamerale per la valutazione dell’attuazione dell’Agenda 2030, a sette anni dalla sua scadenza, l’approvazione di una Legge italiana sul clima e ha invitato il Parlamento a dotarsi di strumenti per valutare ex-ante le proposte di legge alla luce degli Obiettivi dell’Agenda 2030 e del principio costituzionale di tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e della biodiversità anche nell’interesse delle future generazioni.

I passi compiuti
Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano, ha ricordato “Il passo importante sul piano istituzionale compiuto con la modifica costituzionale dello scorso anno che ha introdotto il concetto di sviluppo sostenibile nella nostra Carta fondamentale. Il governo sta lavorando per approvare quanto prima la nuova Strategia nazionale di sviluppo sostenibile, anche attraverso la convocazione del Comitato interministeriale per la transizione ecologica, e per indirizzare la programmazione dei fondi di coesione nazionali ed europei 2021-2027 anche nella direzione dell’Agenda 2030. Il governo, inoltre, sta esaminando l’ipotesi di una direttiva da parte del Presidente del Consiglio per inserire nelle relazioni illustrative delle proposte normative una valutazione quantitativa e qualitativa del loro impatto sull’avanzamento dell’Agenda 2030. Siamo consapevoli che la sostenibilità debba essere perseguita a molteplici livelli e lo faremo presente anche nei grandi summit internazionali”.

Giornata nazionale 
“Ribadendo l’urgenza di sostenere le persone, le comunità e le organizzazioni presenti nei territori colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna - ha concluso il Presidente dell’ASviS, Pierluigi Stefanini- richiamiamo tutte le istituzioni a garantire i diritti a tutte e tutti, partendo dai più vulnerabili, assicurando l’effettiva parità tra i generi e le generazioni, e a rendere sempre più condivisa la necessità di una transizione verso un modello di sviluppo equo e sostenibile. A tal fine, chiediamo al Parlamento di istituire una giornata nazionale della sostenibilità, scegliendo eventualmente la data del 22 febbraio, il giorno in cui nel 2022 è stata approvata la modifica della Costituzione promossa dall’ASviS, che richiede alla Repubblica, cioè a noi, di tutelare l’ambiente, gli ecosistemi e la biodiversità, anche nell’interesse delle future generazioni”.

Red/cb
(Fonte: ASviS)