Aviaria: un operatore contagiato e un caso sospetto. La Regione:"nessun pericolo dal consumo di carni e uova"

Un lavoratore dell'azienda di Mordano (BO) colpita dal virus dell'aviaria è stato contagiato, e c'è il sospetto di contagio anche per un suo collega. In entrambi i casi il virus si è manifestato con una congiuntivite. Ad oggi in Emilia sono 4 i focolai accertati di aviaria, derivante, pare, dalle anatre migranti

Due casi di contagio di aviaria nell'uomo,  uno confermato (affetto da congiuntivite),  l'altro sospetto (anche in questo caso si parla di congiuntivite). Si tratta di due dipendenti di una delle due aziende  di Mordano (BO),  in cui è stato individuato il folcolaio del virus. Gli abbattimenti dei volatili dovrebbero terminare questa sera, mercoledì 4 settembre; distrutti anche  il mangime stoccato in allevamento e le uova. 
Sospeso in Emilia-Romagna anche  l'utilizzo di uccelli da richiamo per la caccia. Si tratta di una misura cautelativa,  prevista da un'ordinanza del ministero della Salute, per limitare il diffondersi del virus H7N7 dell'influenza aviaria. Il provvedimento diventerà operativo dal 15 settembre, data di apertura della caccia sul territorio emiliano-romagnolo,  e riguarderà gli uccelli da richiamo appartenenti agli ordini degli anseriformi (cigni, oche e anatre) e dei caradriformi (quaglie, beccacce, pernici, sterne, ecc).

Secondo una relazione presentata dagli assessorati regionali alla salute e all'agricoltura, l'aviaria sarebbe arrivata in Emilia-Romagna "attraverso le anatre in migrazione che avrebbero contaminato i parchetti esterni degli allevamenti, dove, di giorno, razzolavano le galline. Da lì il virus si sarebbe poi trasmesso sia con il trasporto delle uova sia che con una probabile diffusione aerogena".

In seguito all'identificazione dei focolai animali, la Regione ha adottato immediatamente tutte le procedure necessarie per porre sotto controllo l'infezione. Complessivamente il personale esposto per motivi professionali al rischio di contrarre il virus - e sottoposto a controllo - è di circa 110 unità, tra dipendenti degli allevamenti e operatori attivati per le operazioni di abbattimento. Di questi, 61 lavoratori, tra Ferrara e Mordano, sono sottoposti a sorveglianza sanitaria attiva  in quanto esposti prima dell'individuazione del focolaio. La sorveglianza consiste in una visita giornaliera da parte del medico competente di tutti i lavoratori per un periodo di 10 giorni dall'ultima esposizione (massimo del periodo di incubazione).


"Il virus H7N7 - spiega ancora la regione Emilia Romagna -  non si trasmette facilmente all'uomo, che può infettarsi solo se viene a trovarsi a contatto diretto con l'animale malato o morto. A differenza di altri virus aviari l'H7N7 tende a dare nell'uomo una patologia di lieve entità (tipo la congiuntivite). I controlli negli allevamenti proseguono senza sosta: ad oggi si confermano quattro focolai, di cui l'ultimo individuato è quello di Mordano, nel bolognese.

L' Emilia-Romagna è la seconda regione in Italia per produzione di carni avicole con oltre 1.100 allevamenti di diverse specie, con un numero stimato in 36 milioni di capi per un valore di oltre 600 milioni di euro per il settore avicunicolo (pollie e conigli), e di oltre 320 milioni di euro per quello delle uova. Agli allevatori colpiti dalla malattia viene riconosciuto un rimborso (anticipato dalla Regione) per gli animali abbattuti e per il mangime e le uova distrutte.

Nel frattempo la Procura della Repubblica indaga sull'ipotesi di reato di lesioni colpose a carico di ignoti in relazione ai due casi di contagio da aviaria  che si sono verificati nell'allevamento di Mordano e dovrà stabilire se i due dipendenti colpiti dal virus abbiano lavorato con tutte le protezioni previste dalla legge. In caso contrario potrebbero essere chiamati a rispondere i datori di lavoro.

Sul portale della regione Emilia Romagna è attiva una pagina dedicata alle domande e relative risposte sull'aviaria, il contagio e il consumo di carni di pollo e di uova (http://www.saluter.it/influenza-aviaria-le-domande-e-le-risposte-piu-frequenti).
La Regione comunque ribadisce che il consumo di carni avicole e di uova non comporta nessun pericolo di trasmissione all'uomo del virus influenzale.


 
red/pc


(fonte: Regione ER)