(Fonte foto: Comune di Bologna)

Bologna, Gemello Digitale Urbano: iniziato il progetto

Il Gemello Digitale Urbano è un modello digitale preciso della città, che sarà alimentato dai dati e supporterà i processi decisionali

Bologna sarà una delle città pioniere a livello internazionale per lo sviluppo del Gemello Digitale, uno strumento al servizio delle persone e delle comunità, che permetterà di sperimentare risorse all’avanguardia per far fronte ai cambiamenti climatici, alle disuguaglianze sociali ed economiche, per potenziando la sanità territoriale, le nuove forme di partecipazione e la qualità della vita dei cittadini.

Con l’approvazione del progetto Gemello Digitale di Bologna è stato dato avvio alla fase di implementazione della nuova infrastruttura civica, che partirà da un investimento iniziale di 7 milioni di euro provenienti da fondi europei PON Metro, ai quali si aggiungono le risorse per il progetto di Officine della Conoscenza e per potenziare l’infrastruttura digitale del Comune.

Gli obiettivi del progetto
Il Gemello Digitale Urbano è un modello digitale preciso della città, che sarà alimentato dai dati e dalle informazioni raccolte anche in tempo reale dalla città stessa. L’obiettivo sarà quello di supportare i processi decisionali tramite funzioni avanzate di analisi e previsione, facendolo co-evolvere insieme alla sua controparte reale. In sostanza, ai cambiamenti della città corrisponderanno i cambiamenti del Gemello Digitale Urbano. In questo modo si potranno intercettare le sfide del cambiamento climatico, economico e sociale nei contesti urbani, introducendo funzionalità di supporto alle decisioni che portino a cambiamenti sostanziali nel governo delle città, mobilitando nuovi portatori di interessi e sperimentando nuove possibilità di relazione sociale con tutti gli attori urbani, compresi i cittadini. Questo progetto renderà i dati e le conoscenze utili ed efficaci, permettendo di attivare meccanismi di analisi e capacità previsionali per rispondere alle esigenze della città e delle comunità cittadine, ma anche di promuovere e favorire la (co)produzione di conoscenza e comprendere come essa possa generare valore pubblico e nuove economie sul territorio.

I casi d’uso, anche dopo l’alluvione
I primi casi d’uso saranno sviluppati sui temi della mobilità, dell’energia e dei cambiamenti climatici, che sono i temi più sfidanti per tutte le aree urbane oggi. Il Gemello Digitale supporterà in questo modo la città di Bologna, cercando di valorizzare il patrimonio di dati già esistente e integrandone di nuovi, accompagnando la città nei grandi cambiamenti che attraverserà nei prossimi anni, soprattutto sul fronte della mobilità urbana. Altro scopo sarà quello di analizzare la risposta energetica del patrimonio edilizio cittadino, simulando l’impatto dell’inserimento di nuovi progetti nei piani urbanistici, dando così strumenti utili per l’adozione di politiche mirate. Oltretutto, in seguito all’emergenza alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna, il Gemello Digitale Urbano si concentrerà anche su un caso d’uso legato ai temi del cambiamento climatico e del dissesto idrogeologico.

Il Memorandum con l’Agenzia Spaziale Europea
Nell’ambito del progetto di sviluppo del Gemello Digitale Urbano, il Comune ha approvato un memorandum d’intesa con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) con l’obiettivo di sviluppare applicazioni spaziali innovative in particolare per la pianificazione e monitoraggio delle infrastrutture, la protezione del verde naturale nelle aree urbane e suburbane, le sfide legate al cambiamento climatico, la protezione della biodiversità, la mobilità urbana sostenibile, l’economia circolare e altri settori in cui le tecnologie spaziali possono aggiungere valore a servizi e applicazioni.

L’uso democratico dei dati e la dimensione etica
Uno dei caratteri distintivi del Gemello Digitale di Bologna è la centralità del “governo democratico dei dati” e la dimensione giuridica dell’impatto di questa nuova tecnologia. Per questo motivo verrà identificato un garante etico e un comitato scientifico dedicato a questi temi, che garantiranno la conformità alla norme Ue e nazionali in materia di privacy e protezione delle persone fisiche, insieme all’adozione di principi etico-giuridici in linea con la legislazione europea di ultima generazione, e i meccanismi di potenziamento dell'impatto civico del progetto.

Il progetto sarà seguito e guidato da un consorzio pubblico di eccellenze composto dal Comune di Bologna (coordinatore strategico), Fondazione Bruno Kessler (coordinatore tecnico e project manager), Alma Mater Studiorum - Università di Bologna (manager scientifico), Cineca (manager tecnologico) e Fondazione Innovazione Urbana (community manager) con la partnership delle città di Barcellona e in rete con altre città europee, anch’esse al lavoro sui Gemelli Digitali Urbani. Inoltre il Gemello Digitale di Bologna avrà il ruolo di progetto pilota italiano per il Centro nazionale HPC Big Data e Quantum Computing.

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red/gp

(Fonte: Comune di Bologna)