La cerimonia alla Camera dei Deputati di premiazione (fonte foto: Agenzia Dire Reg. Campania)

Bradisismo ai Campi Flegrei, riconoscimenti ai professionisti volontari

Ieri alla Camera sono stati premiati architetti, ingegneri, geologi e geometri che si sono adoperati per la raccolta dati su 8mila edifici nella zona di rischio bradisismico

Sono stati celebrati ieri, nella Sala della Regina della Camera dei Deputati, il lavoro e la competenza dei professionisti che hanno avuto, e stanno avendo, un impatto diretto sulla sicurezza della comunità flegrea e vesuviana, riconoscendone i meriti professionali e la dedizione al proprio lavoro.
A essere premiati sono stati architetti, ingegneri, geologi e geometri della Struttura tecnica nazionale, che hanno prestato la propria opera su base volontaria per la raccolta dati sugli edifici nella zona di rischio bradisismico dei Campi Flegrei.

Continuare a supportare il lavoro dei professionisti
Il deputato Alessandro Caramiello, presidente dell'intergruppo Sviluppo Sud, promotore dell'evento con gli ordini professionali, ha sottolineato il dovere di continuare a supportare i professionisti nel loro lavoro e a promuovere iniziative che garantiscano la sicurezza e lo sviluppo delle aree più vulnerabili come i Campi Flegrei. 

Raccolti dati su 8mila edifici
Dal canto suo Giulio Zuccaro, responsabile scientifico del Centro studi per l'ingegneria idrogeologica, vulcanica e sismica (Plinivs) e professore ordinario di Scienza delle Costruzioni all'Università degli Studi di Napoli Federico II, ha commentato con viva soddisfazione il lavoro fatto, di cui è stato il vertice.
Nel giro di circa tre mesi, ha spiegato il professore, sono stati raccolti dati su 8mila edifici, andando a integrare quelli raccolti negli anni passati su 4mila edifici. “Ora abbiamo un dato puntuale su ciascun edificio, speditivo perché la raccolta è stata condotta solo dall'esterno non potendo entrare dentro e non potendo avere dei particolari specifici. Si tratta di una tipologia di raccolta che facciamo abitualmente quando si parla di valutazioni su scala territoriale”. 
Essendo una valutazione speditiva, è stato opportuno “spalmarla” a livello aerale: “quindi, dopo aver sovrapposto al territorio una griglia con celle di 250 metri per 250 metri, abbiamo estratto un indice di concentrazione di vulnerabilità: per ogni cella è stato indicato il numero degli edifici vulnerabili, di quelli un po' meno vulnerabili e così via. Questo indice dovrebbe poi indirizzare gli approfondimenti che, come previsto nel dl 140, verranno eseguiti in una seconda fase”. 

Stima dei fondi per la messa in sicurezza degli edifici
Questi risultati hanno inoltre consentito una prima stima dei fondi che saranno necessari per la messa in sicurezza degli edifici. “Noi stiamo già lavorando con il Dipartimento della Protezione Civile per mettere a frutto questa raccolta dati, non solo per gli intenti del dl 140, ma anche per alcuni specifici obiettivi della pianificazione di emergenza. Parlo  della sicurezza dei percorsi di evacuazione e dell'individuazione delle aree di ammassamento. Le prospettive di utilizzazione di questi dati si moltiplicheranno anche in futuro, segnando l'importanza del lavoro fatto”.

Red/la
Fonte: Agenzia Dire