Osservatorio delle buone pratiche

Buone pratiche di protezione civile: l'importanza di mettere a sistema le esperienze virtuose

Prorogato al 30 aprile 2025 il termine per proporre una buona pratica attraverso la piattaforma dedicata

Lo scorso febbraio il Dipartimento della Protezione Civile ha avviato la prima raccolta di buone pratiche di protezione civile con l’obiettivo di raccogliere, sistematizzare e monitorare le esperienze del Servizio Nazionale che possano, appunto, essere considerate “buone pratiche” in un’ottica di miglioramento del sistema.

Questa prima raccolta – il cui tema è il Sistema di allertamento nazionale per il rischio idrogeologico e idraulico – punta a mettere insieme esperienze virtuose sulla previsione e la gestione di eventi correlati a questo rischio, come alluvioni e frane, purtroppo molto frequenti nel nostro Paese.

Per proporre una buona pratica c’è tempo fino al 30 aprile 2025. È necessario compilare una scheda in formato digitale registrandosi e accedendo alla piattaforma dedicata, raggiungibile a questo link https://webapp.protezionecivile.gov.it/app/buone-pratiche#/home.

Le buone pratiche potranno riguardare una o più delle seguenti tematiche di intervento:

Adeguamento delle procedure degli enti (pubblici e privati) nell’ambito del Sistema di allertamento, per garantire la continuità dei servizi ai cittadini;

Attività di comunicazione, informazione e sensibilizzazione sulle allerte (codici colore, bollettini, misure di autoprotezione);

Attività di comunicazione e informazione ai cittadini in corso d’evento;

Connessione tra early warning ed early action (difficoltà nell’implementazione delle fasi operative) e soluzioni organizzative per la gestione delle allerte anche in base alla capacità di risposta locale;

Attività per il miglioramento dell’efficacia dell’azione dei Centri Funzionali (es. formazione, monitoraggio e nowcasting, scambi di esperienze etc);

Organizzazione del presidio territoriale;

Metodologie di certificazione dei processi/delle procedure operative relativi al sistema di allertamento e adottate dalle Regioni e dai Centri Funzionali;

Metodologie di valutazione dell’efficacia delle allerte;

Ottimizzazione dei rapporti tra Centri funzionali, sale operative regionali e sale operative territoriali.

La raccolta rientra nei compiti dell’Osservatorio sulle buone pratiche di protezione civile, istituito il 7 dicembre 2023 con Direttiva del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare. Le successive Indicazioni operative del Capo del Dipartimento della Protezione Civile emanate l’8 luglio 2024, ne hanno definito nel dettaglio l’organizzazione. Il percorso che ha portato a rendere operativo l’Osservatorio ha visto la partecipazione dell’intero Servizio Nazionale, attivamente coinvolto anche nella definizione delle caratteristiche delle buone pratiche.

L’importanza di partecipare. L’Osservatorio è stato creato e costruito come strumento di sistema, con l’auspicio che possa diventare il luogo in cui condividere esperienze e riflessioni in una logica di cooperazione. Per questo è importante la partecipazione di tutti e la condivisione delle esperienze: solo attraverso la collaborazione e il confronto costante è possibile affrontare in modo efficace le sfide sempre più complesse del futuro.

Cos'è una buona pratica

Una buona pratica di protezione civile è un’azione o un insieme di azioni che dimostra di poter raggiungere un obiettivo specifico, in linea con le finalità di protezione civile. È inoltre fondamentale che produca un miglioramento del contesto in cui è applicata.  

Una buona pratica deve essere stata realizzata da almeno un soggetto del Servizio Nazionale della Protezione Civile e applicata con successo o testata attraverso esercitazioni. Deve inoltre essere efficace, efficiente, trasferibile e favorire la partecipazione e l’integrazione tra i diversi attori coinvolti.

Per saperne di più

Osservatorio sulle buone pratiche di protezione civile | Dipartimento della Protezione Civile

RED/MT

Fonte: Dipartimento di Protezione Civile