fonte foto: Enea

Cambiamenti climatici: sei eccellenze italiane fanno scuola al mondo

Pesci-robot, monitoraggio real time, barriere anti-marea, energia dalle onde del mare, pannelli fotovoltaici rivoluzionari, satelliti contro la deforestazione: sei progetti che riassumono la grande capacità del nostro Paese di far fronte con tecnologie di elevatissimo livello alle sfide del nostro tempo

Sei eccellenze italiane di cui andare fieri: sono state presentate martedì 12 aprile al Palazzo delle Nazioni Unite a New York sei tra le tecnologie italiane più innovative per contrastare il cambiamento climatico. I progetti portano la firma di altrettante grandi aziende: CAE, Consorzio Venezia Nuova, ENEA, ENEL Green Power, ENI, Telespazio/Finmeccanica.
La presentazione è avvenuta  nell'ambito della Conferenza "Fighting Climate Change: Sharing Italy's Innovative Technologies" organizzata dalla Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'ONU alla presenza dei delegati di circa 120 Stati. Obiettivo della Conferenza la condivisione di alcuni significativi esempi dell'esperienza tecnologica italiana  e  la diffusione di queste idee innovative per il rafforzamento dell'impegno universale nel contrasto ai cambiamenti climatici, nello spirito dell'accordo raggiunto a Parigi durante la COP 21.

Questi, in estrema sintesi, i progetti presentati:

CAE:
l'azienda, che studia e produce sistemi di monitoraggio in tempo reale a scopo di allertamento contro fenomeni meteorologici estremi (alluvioni, frane, incendi boschivi), ha presentato a NY i principali progetti realizzati in Italia nell'ambito della rete dei Centri Funzionali Regionali di Protezione civile, e per quanto riguarda l'estero, ha illustrato le proprie tecnologie in uso al  Servizio Idro Meteorologico Nazionale del Vietnam per rete di monitoraggio idrometeorologico e la prevenzione delle inondazioni nel delta del fiume Mekong.
CONSORZIO VENEZIA NUOVA:
CVN ha presentato il progetto
del Mose (MOdulo Sperimentale Elettromeccanico), grande opera - in fase di realizzazione - finalizzata alla salvaguardia di Venezia e della sua laguna dalle acque alte. 78 paratoie mobili a scomparsa - divise in 4 schiere  - poste nei varchi che collegano la laguna con il mare aperto (attraverso i quali si attua il flusso e riflusso della marea): la loro  funzione è quella di isolare temporaneamente la laguna di Venezia dal mare Adriatico durante gli eventi di alta marea.
ENEA:
pesci-robot sono l'innovazione portata dall'Enea a New York, Venus Swarm, sciami di droni sottomarini per il monitoraggio avanzato, ispirati al comportamento dei pesci e in grado grado di 'dialogare' fra loro, monitorare temperatura e salinità dei mari, studiare le correnti e l'erosione delle coste, allertare in caso di tsunami. Questi "pesci-robot" sono in grado di monitorare grandi volumi di mare e di fornire informazioni affidabili e dettagliate su clima locale e globale e saranno prossimamente impiegati in una missione climatica di monitoraggio per proteggere la Laguna di Venezia. Inoltre, è in fase di approvazione da parte del Consorzio Venezia Nuova il suo impiego a protezione del MOSE.
ENEL Green Power:
ha parlato di ISWEC -Inertial Seawave Energy Converter - studiato per l'isola di Pantelleria. Si tratta di un prototipo (installato in mare a pochi chilometri dall'isola siciliana) per produrre energia sfruttando il moto ondoso superficiale per convertirlo in energia elettrica.  L’ISWEC è composto da uno scafo di metallo che racchiude tutta la parte di conversione meccanica, il sistema di raffreddamento, accumulo ed elettronica, in un ambiente totalmente stagno: caratteristiche che rendono il sistema molto compatto e resistente all’aggressività dell’acqua di mare quindi affidabile e sicuro. Una volta superati tutti i test la macchina verrà allacciata alla rete elettrica dell’isola.
ENI:
 
ha raccontato  il proprio impegno  nel campo delle energie alternative: l'azienda sta infatti lavorando ad una nuova generazione di pannelli fotovoltaici che sostituiscono l'uso del silicone con semiconduttori organici. Questo significherà costi più bassi e un ritorno dell'investimento in tempi minori.
TELELSPAZIO/FINMECCANICA:

sono quattro i satelliti della
rete Cosmo SkyMed in grado di  investigare fin nel minimo dettaglio la superficie terrestre, con 1800 immagini al giorno con un intervallo di quattro-sei ore,  anche di notte e in cattive condizioni meteo, consentendo il monitoraggio dell’ambiente, il controllo del territorio e del mare, l’agricoltura, la difesa dei confini e la sicurezza. I quattro satelliti da quest'anno  controlleranno lo stato di salute di un milione di chilometri quadrati di foresta amazzonica e in particolare il fenomeno della deforestazione in Brasile.

"Con 8.300 chilometri di litorali e più di 450 isole, l'Italia è uno dei paesi più esposti alle conseguenze del cambiamento climatico", ha affermato l'ambasciatore Sebastiano Cardi, rappresentante permanente alle Nazioni Unite. "Siamo relativamente piccoli, ma abbiamo una incredibile eterogeneità geografica", ha aggiunto Cardi, sottolineando che l'obiettivo e' quello di mostrare "in concreto" cosa il nostro Paese sta facendo
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red/pc