foto: T. Barchielli

Codice degli appalti pubblici: 37 deroghe dalle ordinanze di Protezione civile

Alle prime emergenze il decreto Legislativo varato nel 2016 non ha risposto in maniera del tutto efficiente: ancora tanti i provvedimenti speciali per terremoto e G7

È stata rimandata a data da destinarsi l'audizione sui contratti pubblici di ieri alla Camera da parte delle commissioni riunite Lavori pubblici del Senato e Ambiente della Camera. A essere convocati il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e il commissario alla ricostruzione Vasco Errani per un confronto sul funzionamento del recente "Codice degli appalti pubblici e concessioni di Lavori, Servizi e Forniture", quel Decreto Legislativo 50/2016 che nei suoi primi mesi di vita non ha avuto vita facile. Infatti ad oggi su 220 articoli del testo di legge sono ben 37 quelli che le varie ordinanze di protezione civile hanno in vari modi derogato. Un numero di norme speciali che si riduce sostanzialmente rispetto alle 80 deroghe dei tempi dell'Expo2015 ma ancora troppe per definire questo codice adatto a realtà come emergenze e grandi eventi. Situazioni che appena si sono presentate (due per tutte il terremoto del centro Italia e il prossimo G7 a Taormina a maggio) hanno mostrato il vero volto del nuovo codice. In particolare il codice era stato immaginato non solo perché la Protezione civile potesse operare all'interno di un quadro chiaro, ma anche perché non si dovessero utilizzare strumenti derogatori di alcun tipo.
In questo senso l'audizione di oggi di Curcio ed Errani avrebbe potuto fornire chiarimenti importanti ai membri delle due commissioni. Intanto sono riprese da poco le demolizioni e i lavori per l'installazione delle casette e non mancano le polemiche tra le regioni sulla gestione degli acquisti: non è escluso che altre deroghe possano essere poste in atto per fare fronte alle necessità di cittadini prostrati da un inverno difficile.

Red/fu