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Comuni Ricicloni, l'82% si trova a Nord. I dati di Legambiente

Il numero di cittadini "rifiuti free" è cresciuto rispetto all'anno scorso. Le regioni più virtuose sono Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige

L'82% dei comuni che producono meno di 75 kg di rifiuto secco indifferenziato per abitante all’anno e si qualificano campioni del riciclo, si trovano a Nord. Il Sud si ferma al 10% e il Centro all'8%. Lo rivelano i dati del rapporto Comuni Ricicloni 2017 di Legambiente.

Sono 14 in più, rispetto all'anno scorso, i comuni "rifiuti free" in Lombardia, 5 in più in Trentino Alto Adige, stabili Friuli Venezia Giulia, Liguria ed Emilia Romagna. Il Veneto mantiene la percentuale più alta di comuni virtuosi (29,2% sul totale), seguito da Friuli Venezia Giulia (27,8%) e Trentino Alto Adige (18,7%).



4 i capoluoghi "liberi dai rifiuti": a Pordenone, Treviso e Belluno, quest'anno si aggiunge Trento.
L'83% dei comuni a bassa produzione di rifiuto indifferenziato fa parte di un consorzio o di una comunità montana.
A caratterizzare i vincitori di Comuni Ricicloni 2017 oltre all'appartenenza a un consorzio, anche l'introduzione di un sistema di tariffazione basato sulla quantità di rifiuto prodotto: sono infatti ben 247 i comuni che hanno optato per la tariffa puntuale e 95 per quella normalizzata, a testimoniare che le politiche di riduzione ottengono migliori risultati quando associate a sistemi incentivanti.

Il numero dei municipi premiati scende rispetto allo scorso anno (da 525 a 486), soprattutto a causa della fusione tra comuni di piccole dimensioni avvenuta ad inizio 2016 e del mancato invio dei dati utili alla classifica da parte dei comuni campani (che passano infatti da 50 a 21), in compenso, però, aumentano i cittadini "rifiuti free", passando da quasi 3milioni del 2016 a 3milioni e 276mila, dimostrando che è aumentata la taglia dei municipi impegnati sul fronte della riduzione del secco indifferenziato.

Comuni Ricicloni 2017 è stato presentato ieri a Roma durante la giornata conclusiva del IV Ecoforum organizzato da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club in partnership con il Conou, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati. All'incontro, introdotto dal direttore generale di Legambiente Stefano Ciafani, hanno partecipato: Rossella Muroni, presidente nazionale Legambiente, Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ermete Realacci, presidente Commissione Ambiente Camera dei Deputati e Salvatore Micillo, Commissione Ambiente Camera dei Deputati.


"Sull'economia circolare anche le grandi città possono fare la differenza - ha dichiarato la presidente di Legambiente Rossella Muroni -. Ce lo dimostra la città di Milano, prima metropoli italiana ad aver superato la soglia del 50% di raccolta differenziata, che ha domiciliarizzato il sistema della raccolta differenziata anche della frazione organica e che, con un milione e trecentomila abitanti serviti dal porta a porta, risulta prima a livello internazionale. Ma se il sistema di Milano fa scuola nel mondo, come dimostra l'interesse della città di New York nel replicare il modello meneghino - ha continuato Rossella Muroni -, la Città Eterna non sembra imparare. A Roma la gestione dei rifiuti rimane un problema gravissimo che può essere risolto con poche azioni concrete: estendendo il porta a porta a tutta la città; costruendo impianti anaerobici per la gestione dell'organico con produzione di biometano; costruendo centri del riuso realizzati accanto alle isole ecologiche per intercettare i rifiuti prima che divengano tali e applicando la tariffa puntuale, secondo il principio ‘chi inquina paghi'".


Nel rapporto, aumentano nel complesso i comuni di una certa dimensione che contengono la produzione di rifiuto indifferenziato: troviamo Carpi, in Emilia Romagna con ben 71mila abitanti, poi Cassano Magnago, Tradate e Suzzara, tutti con più di 20mila abitanti in Lombardia e cinque comuni toscani tra cui Empoli (FI) con 54mila abitanti e Capannori (LU) con 46mila. Dieci comuni di medie dimensioni anche in Veneto e uno (Pergine Valsugana) in Trentino.


Poche novità al Centro, con tre comuni in più rispetto allo scorso anno nel Lazio. A Sud ricompare il comune di San Michele di Ganzaria in Sicilia. Calo sostanzioso in Abruzzo che passa da 12 a 5 realtà presenti nelle classifiche. Per il resto, escludendo l'assenza di un buon numero di comuni della Campania, si riconferma il trend del passato, compresa purtroppo l'assenza della Puglia.


red/mn

(fonte: Legambiente)