Concordia: quanti sono i dispersi?
Clini:"potrebbero esserci superstiti"

Sale a 29 il numero ufficiale dei dispersi nel naufragio della Concordia, ma c'è che parla di 40. Sono 6 le vittime finora accertate. Il ministro Clini invita a 'fare in fretta' non escludendo la possibiltà di trovare altri sopravvissuti all'interno della nave

E' in atto da ieri un triste balletto di numeri, si parla del 'giallo dei dispersi'. Fino a ieri pomeriggio il numero dei dispersi era di 15 -17 poi si è cominciato a parlare di 29, alcuni sostengono che siano invece tragicamente molte di più le persone che mancano all'appello, forse 40.
Ma come è possibile che a più di tre giorni dalla tragedia ancora non si conosca il numero esatto di chi manca? Secondo quanto comunicato ieri sera (lunedì 16) dalla Prefettura di Grosseto, i dispersi sarebbero 29: 4 membri dell'equipaggio e 25 passeggeri.
Mancherebbero una barista di bordo peruviana, quattro francesi, sei italiani (fra cui 2 riminesi, William Arlotti e la figlioletta di cinque anni, due donne siciliane, di 50 e 49 anni, che si teme possano essere cadute in acqua) e dieci tedeschi di cui inizialmente non si era avuta notizia. Per quanto riguarda la nazionalità degli altri dispersi, la Prefettura non ha dato indicazioni precise.

Intanto giunge determinato l'appello del Ministro Clini: "Bisogna fare in fretta, perchè considerando l'alto numero di dispersi non è da escludere che si possano trovare altre persone vive a bordo della Concordia"
E aggiunge: "I subacquei stanno facendo un lavoro molto rischioso, operando in condizioni molto difficili, ma necessarie per cercare di recuperare eventuali altre persone. Ora la priorità è salvare le possibili vite umane".

I soccorritori intanto, a causa del fatto che la nave da ieri sta compiendo leggeri movimenti, (si è spostata di 9 centimetri e rischia di scivolare su un precipizio di oltre settanta metri) hanno interrotto le ricerche notturne e pertanto questa notte non si è lavorato sul relitto. Quindi per cercare quindi di accelerare la ricerca dei dispersi, gli uomini della Marina Militare hanno utilizzato delle micro-cariche esplosive per aprire dei varchi sulla chiglia della nave per cercare di accedere in maniera più rapida alle parti sommerse non ancora ispezionate.

Il Ministro Clini ha anche sottolineato quanto sia elevato il rischio ambientale, infatti c'è una concreta possibilità che si rompano i serbatoi del carburante prima che questo venga aspirato e messo in sicurezza, specie per via del fatto che le condizioni meteo vanno peggiorando, con conseguente aumento del rischio di inabissamento del relitto.
"Abbiamo bisogno di procedere con urgenza, in tempi più brevi di quelli consentiti dalle procedure ordinarie" ha infatti dichiarato Clini.
In ogni caso rimarranno prioritarie le operazioni di ricerca delle persone ancora mancanti all'appello.

Intanto oggi  il comandante della Concordia, Francesco Schettino, comparirà davanti al Gip per la convalida o meno del fermo.
Ed è di queste ore anche la voce che racconta di un vero e proprio ammutinamento a bordo: secondo le dichiarazioni rilasciate dall'ufficiale Alessandro di Lena al quotidiano La Repubblica, dopo l'impatto con lo scoglio il comandante avrebbe trascorso tempo prezioso al telefono senza rispondere agli appelli e alle domande pressanti dell' equipaggio, fino a che, verso le 22.30, gli ufficiali,  resisi conto che attendere una risposta dal comandante sarebbe stato inutile, avrebbero investito di fatto del comando della nave il comandante in seconda, Roberto Bosio, che ha dato il via all'immediata evacuazione. E questo si chiama, appunto, ammutinamento.



Patrizia Calzolari