Fonte foto: Agenzia Dire

Consorzi bonifica, in Emilia-Romagna lavori da 1,2 miliardi per affrontare crisi climatica

Gli otto consorzi di bonifica associati ad ANBI Emilia-Romagna stanno realizzando 111 interventi strategici per l’adattamento dei territori e il risparmio idrico, da Piacenza a Rimini

Un lavoro “a ritmo serrato” per ultimare entro il 2026 il completamento di infrastrutture per 800 milioni di euro, che raggiungono 1,2 miliardi di euro sommando anche le recenti ordinanze commissariali a seguito dell’alluvione del 2023 negli areali interessati.
È quello che stanno portando avanti gli otto Consorzi di bonifica associati ad ANBI Emilia Romagna, insieme al CER (Canale Emiliano Romagnolo), impegnati in 111 interventi per la realizzazione o l'adeguamento di opere strategiche per la mitigazione della crisi climatica, l’adattamento dei territori e il risparmio idrico, da Piacenza a Rimini.

I progetti in corso di realizzazione
I lavori in corso, che coinvolgono 1.100 imprese (molte delle quali del territorio), riguardano impianti di sollevamento per la difesa idraulica, di stoccaggio e distribuzione dell'acqua, interventi sugli argini e casse di laminazione. Una certa attenzione è stata riservata anche all'efficientamento della rete di irrigazione, con la realizzazione di invasi permanenti e il loro collegamento alla rete di distribuzione, e interventi per la riduzione delle perdite. Si sta intervenendo poi sulla rigenerazione idraulica, con il recupero della capacità di portata dei principali canali consortili e l'adeguamento meccanico degli impianti. Infine, un'azione di controllo delle strutture attraverso strumenti di monitoraggio, anche da remoto, e il loro adeguamento alle norme di sicurezza sul lavoro sia dal punto di vista di compatibilità ambientale.

Il punto sui lavori
Il punto sui lavori e le tempistiche è stato fatto i giorni scorsi dal presidente di ANBI, Francesco Vincenzi, e dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, insieme agli Assessori regionali Irene Priolo (Ambiente, Programmazione territoriale, Mobilità e Trasporti, Infrastrutture), Alessio Mammi (Agricoltura e agroalimentare, Caccia e Pesca, Rapporti UE) e alla Sottosegretaria alla Presidenza Manuela Rontini.
Il presidente de Pascale ha affermato che i cambiamenti climatici “ci chiedono ora uno sforzo strategico maggiore per canalizzare la risorsa acqua senza compromettere la sicurezza del territorio e della popolazione che lo abita”, evidenziando poi che, “grazie alla collaborazione tra istituzioni, imprese e il sistema consortile”, le infrastrutture in corso di realizzazione risultano essere “essenziali” per accesso all'acqua, messa in sicurezza del territorio, protezione da emergenze climatiche e crisi idriche.

Consorzi bonifica “scagionati” per le conseguenze delle alluvioni 
De Pascale ha inoltre “scagionato” la rete delle bonifiche per le conseguenze delle alluvioni. “Nell'ultimo anno e mezzo il nostro sistema non è andato in crisi per colpa della bonifica ma perché si è scaricata su quella rete un'enorme quantità d'acqua. Ma non per questo la pianura si deve sentire tranquilla se non viene colpita da piogge di vasta scala”. Per questo secondo de Pascale “anche la rete della bonifica deve essere collegata al sistema della protezione civile”.

Tempi rispettati
Dal canto suo, il presidente di ANBI Vincenzi ha rimarcato come i consorzi di bonifica stiano “centrando” tutti gli obiettivi che saranno ultimati entro il 2026, “a dimostrazione della capacità e rapidità di esecuzione delle opere necessarie per arginare il cambiamento del clima. Le risorse impegnate però sono solo una prima risposta e non sufficienti a mettere in sicurezza complessivamente il territorio perché il deficit da recuperare è ampio non solo a livello di infrastrutture, ma anche per raggiungere una migliore e più proficua gestione possibile dell’acqua in Emilia Romagna”.

Red/la
Fonti: ANBI Emilia-Romagna, Agenzia Dire