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Coronavirus, al via la campagna per chi soffre di disagio psichico

Secondo l'associazione dei familiari delle vittime di covid sia chi è guarito dalla malattia che chi ha vissuto il lockdown ha riportato disturbi di ansia e stress post-traumatico, tanti anche coloro che hanno problemi di depressione e disturbi del sonno

L'ansia per la chiusura in casa durante il lockdown, lo stress dei malati e dei parenti che hanno affrontato il coronavirus in questi mesi. Esistono delle conseguenze psichiche per chi ha affrontato tutto ciò. Per affermarlo a gran voce e sensibilizzare cittadini e governo al problema il comitato “Noi Denunceremo”, che raccoglie familiari delle vittime del coronavirus, lanciano una campagna di prevenzione. Giovedì 24 settembre sarà infatti la “Giornata del sollievo”, un momento per far conoscere ai cittadini gli strumenti utili ad affrontare i disagi psichici che ha portato con sé la pandemia.

"Secondo quanto emerso al Congresso nazionale di Psichiatria tenutosi a Bormio la scorsa domenica - si legge in una nota - il 42% degli italiani rischia di ammalarsi di ansia post-traumatica, mentre il 30% dei contagiati presenta già i primi sintomi di disturbi da stress post traumatico. Sarebbero in aumentano del 30% anche i casi di ansia, disturbi del sonno e depressione, anche in forme gravi. Dati che seguono la lunga lettera pubblicata da Luca Fusco sul gruppo Facebook del comitato Noi Denunceremo a testimonianza della grande mole di sofferenza latente nelle comunità di Brescia e Bergamo".

"Parecchie persone - spiega il presidente del comitato, Luca Fusco - ci contattano regolarmente tramite il gruppo Facebook e testimoniano situazioni di malessere. Per questo motivo abbiamo deciso di fare emergere un problema molto serio (ma ancora latente) sia per fornire strumenti pratici ed immediati alle persone sia per sensibilizzare le istituzioni ad agire con interventi strutturali che possano andare a potenziare i centri di ascolto sul territorio, per esempio". "Per fare una vera e propria valutazione degli effetti post-traumatici delle persone - sostiene Gloria Volpato, psicoterapeuta fondatrice del Centro Divenire , Centro di Psicoterapia Umanistica Integrata di Bergamo - occorreranno mesi perchè la psiche è lenta e soprattutto non è ancora nella fase post emergenziale. Lo stato di emergenza è ancora in atto e richiamato quotidianamente dai media con i numeri dei morti e dei contagiati. È fondamentale informare le persone su come riconoscere il disagio e quanto sia importante affrontare una eventuale situazione di criticità emotiva senza fai-da-te e senza pensare di essere sbagliati. È altrettanto fondamentale che le istituzioni si mobilitino per venire incontro a questo problema sin da subito. È necessario sensibilizzare l'uomo comune alla psicoterapia e fare in modo che il costo del disagio non ricada tutto sulle spalle del singolo".

Red/cb
(Fonte: Agi)