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Coronavirus, Arcuri: i prossimi passi per la fase due

A maggio sarà attiva la app di tracciamento Immuni e verranno distribuite 12 milioni di mascherine al giorno. Al via anche ai primi test seriologici. Sui tamponi: "siamo i primi al mondo per effettuati"

La grande assente dal discorso di Giuseppe Conte di domenica 26 aprile è stata la app di tracciamento “Immuni”. Oggi il commissario Domenico Arcuri, durante la riunione quotidiana nella sede del dipartimento della Protezione Civile, è tornato sull'argomento.

“Il Premier Conte ha dato una molteplicità di informazioni ai cittadini come il momento richiedeva, non ha fatto cenno alla app di contact tracing, ma non significa che il lavoro non proceda: stasera abbiamo una riunione di coordinamento. La app si avvarrà di tecnologia bluetooth e non c'è nessuna controindicazione. A maggio con le prime funzionalità, cioè il contact tracing, sarà in funzione, in tempi ravvicinati saranno attive anche le funzionalità più vicine al diario clinico", cioè la connessione con il Sistema sanitario nazionale. Restano quindi da definire alcuni dettagli ad esempio quello dei dati, afferma Arcuri: “Non è stato ancora deciso se i dati raccolti dalla App per il contact tracing saranno conservati sui device dei cittadini o su un server pubblico. Al momento dello sviluppo si potrà decidere se lasciarli sul telefonino e/o su un server pubblico e italiano - ha detto - In ogni caso non cambia nulla sulla piena e assoluta garanzia della privacy" in quanto i "dati sono criptati".

Arcuri ha poi dichiarato che è pronto il campione di persone che potranno sottoporsi al test seriologico per il Coronavirus. "Negli ultimi due giorni abbiamo definito il campione per il test seriologico con Istat e Inail, fino a individuare 150 mila cittadini divisi per categorie che a titolo gratuito vi si sottoporranno. Distribuiremo i test alle singole regioni, che hanno già i loro laboratori accreditati, comunicheremo insieme dove sono e nel più breve tempo possibile faremo i test. Poi verificheremo per una seconda ondata di test e valuteremo se calmierare anche il prezzo dei test, per ora non è necessario".

Per quanto riguarda i tamponi in Italia si va avanti a ritmo serrato, prosegue Arcuri, tanto da affermare: “L'Italia "è il primo paese al mondo per tamponi fatti in relazione al numero di abitanti. Sono ancora pochi e ne dovranno esser fatti di più, ma facciamo pace con noi stessi e mettiamo i cittadini nelle condizioni di avere tutte le informazioni e le risposte che meritano". Secondo i dati del Commissario, in Italia sono stati fatti ieri 2.960 tamponi ogni centomila abitanti, in Germania 2.474, "il 20% in meno", in Gran Bretagna 1.061, un terzo dell'Italia, e in Francia 560, un sesto del nostro paese.

Il commissario per l'emergenza è poi tornato a chiedere prudenza nella seconda fase: "Mancano 6 giorni al 4 maggio, conoscete le decisioni del governo, inizia un graduale alleggerimento delle misure di contenimento che tutti abbiamo dovuto sopportare. Resto un convinto assertore di prudenza e cautela, penso sia necessario aver cura di noi stessi e dei nostri cari e che i fatti valgono più dei nostri desideri. Non si può attendere che il rischio sia pari a zero per uscire dal lockdown, avete ragione, ma non ci si può illudere di uscirne sottovalutando i rischi che corriamo".
Per evidenziare la sua tesi ha quindi fatto riferimento ai dati che arrivano dalla Germania, dove l' R con zero, l'indice di contagiosità del virus, è tornato a salire da 0,7 a 1,1 . Notizia “che dimostra come sia alto il rischio di tornare ad un lockdown totale se si alleggeriscono troppo in fretta le misure di contenimento prese” afferma il commissario che ha poi rivelato che "Il governo sta valutando se definire di nuovo delle zone rosse per evitare l'estensione di nuovi focolai di infezione, che riprendono a manifestarsi. Ecco perché uscire dal lockdown non è facile ed ecco perché essere costretti a tornare al lockdown non sarebbe difficile".

Sul tema mascherine Arcuri, che sostiene l'incentivazione della produzione nazionale, ha infine rassicurato che da lunedì 4 maggio ne verranno distribuite 12 milioni al giorno “tre volte l'attuale fornitura” e che “dal mese di giugno arriveremo a 18 milioni, dal mese di luglio 25 milioni e quando inizieranno le scuole a settembre potremmo distribuire 30 milioni di mascherine al giorno, undici volte quel che distribuivamo all'inizio dell'emergenza”.

Red/cb
(Fonte: Ansa)