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Coronavirus, governo e regioni pensano a lockdown mirati

A Latina è già scattato nella notte un inasprimento delle misure anticontagio, in Campania e Emilia-Romangna si ragiona su possibili soluzioni e ulteriori restrizioni per fronteggiare l'aumento dei casi 

La possibilità di un nuovo lockdown viene allontanata da Giuseppe Conte, ma di fronte all'aumento esponenziale dei casi in Italia, ieri, giovedì 8 ottobre i positivi hanno toccato quota 4.458 (qui i dati di ieri) il governo e le regioni hanno iniziato a pensare di poter inasprire le misure gradualmente: dal coprifuoco per pub e ristoranti, alla limitazione del numero di persone alle feste, fino ad arrivare ai mini lockdown. 

È il caso di Latina dove il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato l'ordinanza in vigore da mezzanotte che prevede per la durata di due settimane il contingentamento a 20 persone per le feste e cerimonie religiose, il numero massimo di 4 ospiti a tavolo per ristoranti e locali e la chiusura alle ore 24 per pub bar e ristoranti. Scattati anche il divieto di assembramento davanti scuole, luoghi e uffici pubblici e lo stop delle visite ai pazienti ricoverati in strutture sanitarie o sociosanitarie. Previsto anche il contingentamento per chi frequenta palestre e scuole da ballo. Infine si invita a favorire lo smart working.


Sull'introduzione di misure più restrittive per affrontare il coronavirus sta ragionando anche Stefano Bonaccini, che oggi ai microfoni di Radio 24 ha dichiarato: "Se il contagio aumenterà e troveremo delle situazioni molto più preoccupanti si dovrà essere pronti a eventuali ulteriori restrizioni. Tutto dipende dai comportamenti che ognuno di noi adotta e dai controlli che mettiamo in campo". "Bisogna fare le cose per bene e bisogna essere pronti anche a qualche restrizione in più se necessaria - ha aggiunto Bonaccini -, ma certamente la cosa migliore è chiedere alle persone comportamenti adeguati, a non scherzarci su, siamo ancora in piena fase di lotta alla pandemia seppur la si è imparata a contrastare meglio". Il numero uno della Regione esclude però la possibilità di un nuovo lockdown generalizzato: "il Paese non se lo può permettere", spiega ancora il governatore dell'Emilia-Romagna, che su una eventuale chiusura dei confini regionali, in caso di necessità, spiega che "con i ‘se’ e i ‘ma’ si riempiono le trasmissioni televisive e radiofoniche ma non si risolvono i problemi. Di fronte a possibili ricadute o meno ne discuteremo assieme come abbiamo sempre fatto".

Anche la regione Campania, che al momento è quella che registra l'incremento più alto di contagi (757 i nuovi casi registrati soltanto ieri) cerca soluzioni locali all'emergenza. Ieri, giovedì 8 ottobre, De Luca ha infatti incontrato il ministro della Salute Roberto Speranza e con il Commissario Domenico Arcuri per fare il punto sulla situazione epidemiologica, chiedendo alla Protezione Civile la messa a disposizione nei tempi più rapidi possibili di personale medico e infermieristico volontario.

Red/cb
(Fonte: Ansa, AdnKronos)