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Coronavirus, "Immuni" è l'app scelta per tracciare i contagi

Il commissario Arcuri ha firmato l'ordinanza con la quale ha scelto l'applicazione utile ad affrontare la Fase 2. L'app funzionerà con il Bluetooth e non sarà obbligatoria

Non sarà obbligatoria e funzionerà con il Bluetooth l'app scelta dal commissario per l'emergenza sanitaria Domenico Arcuri per tracciare i contatti e sorvegliare la diffussione del virus nella cosìdetta Fase Due.

“Immuni” è il nome dell'applicazione sviluppata da Bending Spoons, società milanese primo sviluppatore per Ios in Europa, che compare nell'ordinanza che dispone la stipula del contratto di cessione gratuita della licenza d'uso sul software e di appalto di servizio gratuito con la commissione per l'emergenza. L'azienda milanese si occuperà anche degli aggiornamenti necessari nel corso dei mesi.

"Immuni", selezionata dal team di esperti del dicastero dell'innovazione, proposta al premier dalla ministra Paola Pisano il 10 aprile e ora sottoposta al vaglio del team Colao, non sarà obbligatoria ma scaricabile in modo volontario. E si compone di due sezioni. Una nella quale il sistema di tracciamento sfrutta la tecnologia Bluetooth ed è in grado di rilevare la vicinanza tra due smartphone entro un metro di distanza e ripercorrere tutti gli incontri di una persona positiva al coronavirus, così da poter rintracciare e isolare i potenziali contagiati. Una volta scaricata, infatti, la app conserva sul dispositivo di ciascun cittadino una lista di codici identificativi anonimi di tutti gli altri dispositivi ai quali è stata vicino. La seconda sezione è invece una sorta di diario clinico dell'utente contenente informazioni sanitarie del proprietario dello smartphone (sesso, età, malattie pregresse, assunzione di farmaci), che dovrebbe essere aggiornato tutti i giorni con eventuali sintomi e cambiamenti sullo stato di salute.

Prima di essere utilizzata nella Fase 2, l'app sarà testata in alcune regioni pilota.
"Speriamo in una massiccia adesione volontaria dei cittadini", ha proseguito l'ad di Invitalia, sottolineando come "il sistema di tracciamento dei contatti ci servirà a capitalizzare l'esperienza della fase precedente ed evitare che il contagio si possa replicare". Per essere efficace, infatti, Immuni dovrà essere scaricata dal 60 per cento degli italiani. Un'impresa non certo non semplice.

Red/cb
(Fonte: Repubblica)