Fonte johns Hopkins Coronavirus research centre

Coronavirus, qual è la situazione nel mondo

Allarme Onu per l'alto numero dei nuovi contagi. I casi nel mondo ieri, domenica 26 luglio, hanno superato i 16 milioni con un totale di quasi 650 mila morti. Nuove chiusure e evacuazioni in Vietnam, contagi in Cina e misure restrittive a Hong Kong

In ognuna delle ultime cinque settimane sono stati registrati oltre 1 milione di nuovi casi di coronavirus, con picchi di 280 mila nelle giornate di sabato e domenica. È l’allarme lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità in un comunicato nel quale si spiega che “l’aumento è determinato dal contagio in Paesi grandi e popolosi, come nelle Americhe e nel Sud Est Asiatico, anche se nessun Paese è immune”. Il bilancio dei casi di coronavirus a livello globale ha superato domenica mattina la soglia dei 16 milioni, secondo i conteggi della Johns Hopkins University. Sono 648.966 i morti dall’inizio della pandemia.

America Latina e Caraibi sono ormai l'area del mondo con il maggior numero di persone colpite. Gli Usa continuano a essere il singolo Paese con il maggior numero di contagi e decessi, con oltre 4,2 milioni di casi e circa 146mila morti, anche se nelle ultime 24 ore è stato registrato un lieve calo dei nuovi casi (55mila contro gli oltre 60mila dei giorni precedenti). Il secondo Paese più colpito al mondo è il Brasile con 2,4 milioni di casi e quasi 87mila morti.

Intanto dal Vietnam arriva la notizia di ottantamila turisti evacuati da Da Nang una città sulla costa- Le autorità hanno deciso di chiudere la città e di evacuare circa 80mila persone, soprattutto cittadini vietnamiti in vacanza nella nota località turistica e domestici, dopo che sono stati registrati quattro nuovi casi di coronavirus trasmessi localmente. L'ultimo caso di contagio nel Paese risaliva allo scorso aprile. Le operazioni di evacuazione dureranno almeno quattro giorni: il governo ha predisposto circa 100 voli al giorno da Da Nang verso 11 città del Paese. Il Paese non ha mai avuto decessi da Covid.

Paura anche in Cina che domenica 26 luglio ha registrato 61 nuovi casi di coronavirus, di cui 57 trasmessi localmente e quattro importati: è il peggior dato dai 75 contagi segnalati il 6 marzo scorso. Secondo i dati diffusi dalla Commissione sanitaria nazionale, 41 contagi sono stati rilevati nello Xinjiang, la regione adesso più a rischio, 14 nella provincia di Liaoning e 2 in quella di Jilin. Quanto ai casi importati, due sono relativi alla Mongolia Interna, mentre Fujian e Sichuan ne hanno avuto uno ciascuno. I nuovi asintomatici accertati sono stati 44. Nessun nuovo caso, invece, nello Hubei, da dove è partita la pandemia.

Anche Hong Kong annuncia nuove restrizioni per mitigare la pandemia. Tra le misure che entreranno in vigore mercoledì 29 luglio c'è la chiusura di tutti i ristoranti e l'obbligo di indossare la mascherina non appena si esce di casa. Da gennaio a oggi sono stati più di 2.600 i positivi individuati nell'ex colonia britannica, 19 dei quali sono morti.

Red/cb

(Fonte: Huffington Post e Repubblica)