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Cri: "Più di mille operatori sanitari vittime di violenza"

La maggior parte degli operatori, 969 in tutto, ha dichiarato di aver subito un'aggressione di tipo verbale, mentre 266 una di tipo fisico

Sono almeno 1088 gli operatori della Cri ad aver subito almeno un'aggressione negli ultimi 12 mesi, 711 delle quali ripetute. Questi i risultati di un'indagine avviata a ottobre di quest'anno tramite un questionario anonimo distribuito a volontari e dipendenti che, nell'anno in corso, hanno svolto un servizio nelle attività sanitarie e sociosanitarie della Cri. La Croce Rossa Italiana ha infatti recentemente preso parte ad una iniziativa dell'Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie (ONSEPS) presso il Ministero della Salute per mappare, a livello nazionale, gli episodi di violenza ai danni dei professionisti sanitari e sociosanitari che si sono verificati nel 2024.

Giornata mondiale dei Diritti Umani
Il dato è stato diffuso oggi, 10 dicembre, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, che è anche lo stesso giorno in cui la Croce Rossa Italiana nel 2018 aveva lanciato la sua campagna “Non sono Un Bersaglio”, che si iscriveva nella più ampia iniziativa del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa intitolata “Health Care in Danger” (HCiD), ed era volta a fronteggiare il crescente numero di aggressioni ai danni del personale sanitario nel nostro Paese.

I dati raccolti
L'indagine ha rivelato che il fenomeno è ancora molto diffuso: come anticipato sono 1.088 gli operatori che hanno subito un'aggressione fisica, verbale e/o contro la proprietà, su un totale di 3.457 risposte pervenute dal sondaggio. La maggior parte degli operatori, 969 in tutto, ha dichiarato di aver subito un'aggressione di tipo verbale, mentre 266 una di tipo fisico. Sono invece 216 coloro ad aver segnalato di aver subito un'aggressione sia fisica che verbale. Sono inoltre 695 gli operatori della Cri che hanno ricevuto almeno un'aggressione da parte di un utente/paziente, 440 da parte di un parente/caregiver o conoscente dell’assistito e 233 da parte di estranei. “I dati che sono emersi sono preoccupanti, ci fanno riflettere su quanto sia importante continuare a mantenere alta l'attenzione sul drammatico fenomeno della violenza perpetrata ai danni di coloro che sono impegnati a soccorrere e prestare assistenza ai più vulnerabili. Tanto durante un conflitto quanto in tempo di pace, gli operatori sanitari non sono un bersaglio”, ha commentato Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana.

Red/cb
(Fonte: Croce Rossa Italiana)