Fonte sito Ingv

Curcio: "La Campania è tra le regioni più monitorate"

In un'intervista rilasciata a La Repubblica Napoli il Capo della Protezione Civile ha poi messo in guardia: “Ciò non deve farci rilassare, la consapevolezza del rischio resta un requisito essenziale”

Il Capo del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile Fabrizio Curcio è stato intervistato da La Repubblica Napoli sul tema della gestione del rischio in Campania e in particolare nei Campi Flegrei. “La Campania è tra le regioni più complesse dell’intero pianeta – ha dichiarato Curcio – complice la presenza di tre aree vulcaniche attive: Campi Flegrei, Ischia e il Vesuvio. Ma possiamo certamente dire che è anche tra le più monitorate, grazie all’attività dell’Ingv. Ciò non deve farci rilassare, perché l’attenzione va mantenuta alta: la consapevolezza del rischio resta un requisito essenziale. Un cittadino informato è meno esposto al rischio: si preoccupa della sicurezza della sua abitazione e sa come comportarsi in caso di un evento sismico. Ed è nostro compito approfondire la conoscenza dei rischi e identificare tutti gli interventi utili a ridurne i possibili effetti”.

Prevenzione e aggiornamento
Secondo Curcio, non è vero che negli anni scorsi non è stato fatto abbastanza per la prevenzione: “L’aggiornamento della pianificazione per il rischio vulcanico e sismico dei Campi Flegrei, così come per il Vesuvio, non si è mai fermato. Il Dipartimento nazionale di Protezione civile ha organizzato un’esercitazione nel 2019, con il coinvolgimento delle amministrazioni flegree delle strutture operative”. Bisogna però sottolineare una cosa: “La pianificazione della protezione civile funziona solo se è viva. Richiede aggiornamenti continui, come continue verifiche della sua fattibilità”.

Ischia e la cultura della prevenzione
Per quanto riguarda il rischio idrogeologico, nella fattispecie nella zona di Ischia, Curcio avverte: “C’è da fare prevenzione strutturale, per esempio con interventi sugli argini, ma anche prevenzione non strutturale, diffondendo cultura della prevenzione nelle persone. Al netto dell’abusivismo edilizio, chi acquista una casa a ridosso di un fiume si domanda se questo possa o meno esondare? Eppure, in emergenza diventa un tema ‘caldo’. Ecco, sarebbe meglio se fossero temi centrali nel dibattito quotidiano del Paese”.

Il decreto Campi Flegrei
Curcio conclude ricordando anche che il livello dell’allerta dei Campi Flegrei rimarrà giallo “fino a che i dati scientifici suggeriranno che può restare tale”. Il Dipartimento sta lavorando di concerto con la Regione Campania, i centri di competenza tecnico-scientifica che studiano i Campi Flegrei e la Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi. Le valutazioni si sono poi tradotte in alcune misure previste dal decreto: “Soprattutto nel Piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate, che prevede uno studio di microzonazione sismica, un’analisi della vulnerabilità sismica dell’edilizia privata, un’analisi della vulnerabilità sismica dell’edilizia pubblica, che permetterà la realizzazione di un piano con le misure per la relativa mitigazione, e un programma di implementazione del monitoraggio, a integrazione della rete già gestita dall’Osservatorio vesuviano dell’Ingv e delle due reti di monitoraggio sismico e delle strutture del nostro Dipartimento”, conclude Curcio.

(Fonte: La Repubblica)