Dopo la tragica morte dei 54
migranti, proseguono gli sbarchi

Erano partiti da Tripoli a metà giugno in 55 e se ne è salvato uno solo. Altri 25 migranti siriani sono stati tratti in salvo ieri, e una imbarcazione con 51 persone è stata soccorsa a 60 miglia a sud di Capo Passero (Me). E' incessante l'esodo e l'Onu chiede che si presti la massima attenzione ai migranti e rifugiati in difficoltà

Quindici giorni circondati solo da mare e sovrastati dal sole, senza acqua, senza riparo, senza speranza. Se ne sono andati così 54 migranti, a bordo di un gommone perso nel Mediterraneo, tanto disperati da tentare di dissetarsi con acqua salata, che non hanno mai visto la loro "terra promessa". Fuggiti dalla Libia sognavano l'Italia, e chissà come se lo immaginavano questo nostro Paese che hanno solo intravisto di lontano, il giorno successivo a quello in cui erano partiti. L'illusione di essere ormai arrivati, poi un forte vento li ha rispinti in mare, dove hanno tentato, per 15 giorni, di riprendere la rotta, inutilmente, pagliuzza in balia delle onde, senza orientamento nè guida.
Su 55 partiti partiti uno solo è scampato alla fame, alla sete e al freddo: lo hanno visto nella notte alcuni pescatori tunisini aggrappato
e ad una tanica e ai resti del gommone ormai sgonfio. Ed è lui, unico superstite e testimone, eritreo come tanti altri suoi sfortunati compagni di viaggio, a raccontare agli uomini dell'Unhcr, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, degli altri 54 partiti da Tripoli a fine giugno e caduti ad uno ad uno durante il tragico viaggio ormai senza meta.

La notte scorsa inoltre, una barca a vela con a bordo altri 25 immigrati, questa volta di nazionalità siriana (fra i quali 4 bambini, 12 donne di cui due incinte ed una di oltre 80 anni), é stata individuata da una motovedetta della Guardia di Finanza, incagliata nei pressi delle coste di Reggio Calabria. I migranti, fortunatamente tutti in buone condizioni, sono stati trasbordati sulla motovedetta e condotti a Roccella Ionica, presso una struttura comunale. Pare che le forze dell'ordine abbiano individuato nel gruppo anche i due scafisti: si tratterebbe di due ragazzi somali di 18 e 19 anni.

Una terza imbarcazione con a bordo 51 persone (39 uomini, 111 donne e una bimba di due - tre anni anni), è stata soccorsa 60 miglia a sud di Capo Passero (Me) da un guardacoste veloce del gruppo aeronavale della guardia di finanza di Messina. Sull'imbarcazione di circa 10 metri, probabilmente proveniente dalla Libia, si trovavano migranti provenienti dall'area sub-sahariana. Gli immigrati, una volta trasbordati sull'unità navale della fiamme gialle, sono stati condotti nella notte al porto di Pozzallo (SR).

Il vice Alto Commissario dell'Onu per i Rifugiati Alexander Aleinikoff, ha fatto appello "ai comandanti delle imbarcazioni nel Mediterraneo affinché prestino la massima attenzione a possibili casi di migranti e rifugiati in difficoltà che necessitano di essere soccorsi". Anche perché - ha ricordato, ribadendo gli appelli reiterati più volte dall'agenzia Onu - il 'mare nostrum' "é uno dei tratti di mare più trafficati del mondo ed è fondamentale che l'antica tradizione del salvataggio in mare continui ad essere rispettata".

Dall'inizio dell'anno - fa sapere l'Alto Commissariato - sono circa 170 gli immigrati morti o dispersi in mare nel tentativo di raggiungere l'Europa dalla Libia. E nel 2011, l'anno delle Primavere arabe, il triste computo aveva raggiunto le 1500 unità.
Il Ministro per la Cooperazione Andrea Riccardi, riferendosi ai 54 immigrati scomparsi in mare, ha parlato di un'altra "gravissima tragedia del mare" he deve indurre "tutti i paesi d'Europa e quelli che si affacciano sul Mediterraneo" a "rafforzare il dialogo e le politiche di cooperazione con i paesi della sponda sud, specie con i nuovi governi nati o che stanno nascendo dopo la primavera araba".




red/pc