Ebola: È guarito e torna a casa l'infermiere di Emergency contagiato dal virus

E' la buona notizia che tutti aspettavamo: è salvo e sta bene Stefano Marongiu, l'operatore sanitario che ha contratto il virus ebola in Sierra Leone, mentre prestava soccorso ad altri contagiati e malati nell'ospedale di Emergency. Oggi la dimissione

La notizia era già nell'aria ma oggi alle 12 la comunicazione ufficiale: "Si dimette in data odierna il signor Stefano Marongiu ricoverato dal 13 maggio ad oggi presso l'Unità di Alto Isolamento dell'Istituto Spallanzani di Roma con diagnosi di dimissione di Malattia da Virus Ebola (MVE)".
E' guarito, dunque, e torna a casa l'infermiere di Emergency contagiato dal virus ebola in Sierra Leone. "Il paziente, infermiere di rianimazione - prosegue il bollettino medico dello Spallanzani - in forza dal 14 febbraio al 6 maggio 2015 presso l'ospedale di Emergency a Goderich, vicino Freetown in Sierra Leone, ha manifestato sintomatologia febbrile dal pomeriggio di domenica 10 maggio nella città di Sassari. E' stato ricoverato il giorno 11 maggio in isolamento nella Divisione di Malattie Infettive dell'Ospedale di Sassari. Dopo la conferma della diagnosi di MVE, test eseguito presso il laboratorio di Virologia di questo Istituto, il paziente è stato trasferito a Roma in alto biocontenimento con aereo della Aereonautica Militare e ricoverato presso l'Istituto Spallanzani. Al suo ingresso il paziente appariva febbrile, confuso, e bradicardico. Ha subito iniziato terapia antivirale per via orale. In seconda giornata di ricovero, il paziente ha ricevuto la prima dose per via parenterale di anticorpi monoclonali specifici, l'infusione è stata ripetuta in V giornata senza alcuna complicanza immediata. Nei 3 giorni successivi il ricovero, la febbre è perdurata ed è comparsa sintomatologia gastrointestinale poi risoltasi a partire dal 5 giorno. Durante la fase di convalescenza è comparsa sintomatologia esantematica febbrile associata ad altri sintomi clinici rilevanti poi regredita durante terapia medica. In data odierna si dimette il paziente in buone condizioni generali con ricerca di RNA virale di Virus di Ebola ripetutamente negativa in tutti i materiali studiati".


La notizia è stata accolta con grande gioia da parenti, amici e colleghi, ma anche da tutto il mondo del soccorso e del non-profit, in ansia per quasi un mese per le sorti dell'infermiere. Grande la soddisfazione anche dell'equipe medica che ha seguito il decorso dell' INMI Spallanzani

"Oggi con grande soddisfazione ed orgoglio possiamo ufficialmente annunciare la guarigione del nostro paziente Stefano - ha dichiarato Marta Branca Commissario Straordinario dello Spallanzani -. Quello che mi preme sottolineare è che ancora una volta è risultato vincente il grande lavoro di squadra che ha visto impegnate decine di persone che hanno operato con abnegazione, dedizione e sacrificio personale. L'intero Istituto, i vari servizi e tutte le strutture hanno garantito il massimo supporto a chi era impegnato in prima linea. E' per me doveroso ringraziare tutto il nostro personale, uno ad uno, a tutti i livelli di responsabilità, per questo ulteriore successo e per la grande capacità dimostrata di coordinamento e collaborazione. L'Istituto Lazzaro Spallanzani si conferma una garanzia per la salute di tutti gli italiani, una risorsa preziosa che nelle situazioni più critiche è in grado di sfoderare tutte le proprie armi, frutto di intenso e continuo lavoro nella ricerca e nella clinica, nella diagnostica e nella prevenzione".

"Ciò che ha caratterizzato sin dall'inizio il decorso clinico di questo nuovo paziente con malattia da virus Ebola - ha poi spiegato Nicola Petrosillo, Coordinatore unità di crisi, Direttore Infezioni sistemiche e dell'immunodepresso - è stata la complessità e la varietà delle manifestazioni cliniche, a dimostrazione di quanto sanno coloro i quali hanno visto vari casi di malattia da virus Ebola. Il paradigma è: tutti i pazienti con Ebola sono differenti nel loro decorso, e la malattia può evolvere in modo imprevedibile anche quando il paziente sembra fuori dalla fase critica, anche se giovane e senza altre malattie. Con il gruppo per la gestione clinica dei casi di Ebola dell'Istituto, in piena sintonia con gli altri professionisti dell'Istituto, abbiamo affrontato con attenzione ogni minima variazione della sintomatologia, dei segni clinici, e dei dati di laboratorio. Ciò ci ha permesso di gestire questo paziente nel miglior modo possibile e con la migliore terapia disponibile, portando in porto un nuovo successo clinico".

 

red/pc