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Emergenza neve: nessun
risarcimento dall'UE

2,7 miliardi di euro: questa la somma dei danni causati dall'eccezionale nevicata di febbraio in 11 Regioni italiane. Ma secondo la Commissione Europea non ci sarebbero i presupposti per ottenere i risarcimenti dal Fondo di solidarietà della U.E.

"In mancanza dei fondi comunitari, chiediamo che sia il Governo Italiano a farsi carico del rimborso delle risorse già anticipate dalle nostre Amministrazioni per i danni prodotti dall'emergenza neve. Senza questa copertura non saremo più in grado di intervenire in alcun modo, né per completare i tanti interventi iniziati, né tanto meno per prevenire nuove emergenze».
È questa la richiesta avanzata dal presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani assieme ai presidenti della Provincia Forli-Cesena Massimo Bulbi e della Provincia Rimini Stefano Vitali, in una lettera inviata al ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri nei giorni scorsi, quando il no dell'Europa non era ancora ufficialmente arrivato ma era nell'aria.

E la conferma del rifiuto da parte della Commissione Europea, giunta ieri, di non concedere aiuti dal Fondo di solidarietà alle 11 Regioni italiane che ne avevano fatto richiesta, è stata definita "scandalosa" da Matteo Ricci, presidente della Provincia di Pesaro Urbino.
La provincia di Pesaro, lo ricordiamo,  è stata la più colpita dalle nevicate di febbraio nelle Marche (690 milioni di danni), e Ricci a questo punto, ribadisce l'esigenza imprescindibile di  riverere almeno i 44 mln di euro promessi dal ministro dell'Interno Cancellieri per le spese di somma urgenza sostenute dagli enti locali. "Anche perché  - afferma - se arriveranno nuove forti nevicate non avremo mezzi da mettere in campo".
Il diniego della Commissione europea deriva dal fatto che, dopo la valutazione delle documentazioni presentate dalle regioni interessate, l'emergenza neve non avrebbe le caratteristiche necessarie per ottenere risarcimenti dal Fondo di solidarietà.

Il Fondo nasce e interviene per far fronte a eventi nazionali con danni superiori, per l'Italia, a 3,6 miliardi di euro. La somma dei danni registrati e dei costi sostenuti dalle undici regioni per far fronte all'ondata di maltempo ammonta a oltre 2,7 miliardi di euro, cifra data dalla somma tra la stima dei danni diretti e il totale dei costi di intervento (ma solo questi ultimi sono eleggibili per l'eventuale attivazione del Fondo di Solidarietà).
Eccezionalmente però il fondo viene  concesso per eventi che causano danni inferiori a quella soglia, purché si rispettino alcuni parametri, e cioè che  deve essere colpita più del 50% della  popolazione della regione affetta dall'evento e  deve essere dimostrata l'esistenza di profonde e durature ripercussioni sulle condizioni di vita e la stabilità economica, vale a dire per un periodo di tempo maggiore di un anno dal verificarsi dell'evento calamitoso. Ed è proprio  in particolare da questo ultimo punto che è scaturito il dinego della Commissione Europea, secondo la quale, in base ai documenti prodotti dalle Regioni, l'eccezionale nevicata non avrebbe causato danni gravi e durevoli.
 

Ma Ricci non ci sta: "Capannoni industriali crollati, palasport e chiese semidistrutte si riparano in un anno secondo la Ue? Se non sono danni durevoli questi...". commenta amareggiato - "Fra i danni durevoli - osserva - vanno conteggiati anche quelli delle imprese che hanno messo a disposizione di Comuni e Province mezzi e uomini per spalare la neve: gli enti locali, a rischio dissesto, non hanno i soldi per pagarle. E siamo già a settembre, alle porte di un nuovo inverno".

Sulla stessa linea la Regione l'Emilia Romagna, che nella lettera al Ministro Cancellieri spiega: "Le imprese, l'agricoltura, la zootecnica, i singoli privati, ma anche gli stessi edifici pubblici (ospedali e scuole su tutti) hanno subito danni per centinaia di milioni di euro, durante quei drammatici 18 giorni invernali, che hanno tenuto un'intera porzione della nostra regione in isolamento dal resto del paese. Danni veri, problemi tremendamente reali, migliaia di euro spesi e documentati per pagare i primi interventi di soccorso. Risorse anticipate con grande difficoltà e sacrificio; 70 milioni di euro spesi dagli enti locali dell'Emilia Romagna negli interventi di soccorso; almeno altri 20 milioni di euro sarebbero necessari per intervenire sugli assi viari e sugli edifici pubblici ammalorati. C'è poi l'indotto di questa calamità: ancora oggi, a mesi di distanza, centinaia di imprese faticano a risollevarsi, costretti a fare i conti con l'incertezza dei risarcimenti e di converso la certezza della fiscalità che non si è fermata".
"Chi come noi - è l'amara constatazione del Presidente Errani -  ha agito con scrupolosità e seguendo nel dettaglio le direttive comunitarie si trova oggi non solo senza parole, ma anche senza più risorse. Da soli siamo riusciti ad uscire dall'emergenza, senza i fondi  dalla Commissione Europea non siamo però più in grado di continuare".



Patrizia Calzolari