(Fonte foto: Emilia Romagna)

Emilia-Romagna, alluvione 2024: "non soddisfatti", ma la situazione sta cambiando

A un anno dall’alluvione che colpì l’Emilia Romagna, il presidente della Regione Michele De Pascale annuncia che verranno anticipati i 500 milioni previsti dal governo

A un anno dall'alluvione del settembre 2024, la Regione Emilia-Romagna tira le somme di quanto è stato fatto finora, e si dice non soddisfatta “di come gli eventi alluvionali sono stati affrontati”. A parlarne è lo stesso presidente della Regione, Michele de Pascale, nella conferenza del 16 settembre, che si dice pronto ad anticipare 500 milioni di euro di interventi al 2026, nell’attesa dell’erogazione prevista per il 2027. Secondo de Pascale, “la stragrande maggioranza dei cittadini” attribuisce responsabilità di questa insoddisfazione “legittimamente ai diversi livelli di governo, da Roma al territorio”. Le cose però stanno migliorando: “Da gennaio abbiamo segnato una fase nuova che sta portando tutte le istituzioni e il commissario a lavorare insieme per cambiare passo”.

Gli interventi in corso
Nel frattempo è arrivata una prima tranche di opere da 7,5 milioni di euro per la messa in sicurezza del tratto di pianura del fiume Lamone, già in corso da alcuni giorni. Una seconda tranche, di uguale valore, in arrivo nelle prossime settimane. Condivisione e partecipazione sono le parole chiave: è terminata, nel frattempo, la fase di valutazione delle oltre 500 osservazioni arrivate dalle comunità coinvolte e dai comitati di cittadini alluvionati nell’ambito del percorso comune voluto dalla Regione sui progetti di messa in sicurezza dei bacini del Lamone e del Marzeno, oltre a quello del Sillaro. Il 15 settembre, intanto, è partito il percorso di confronto sul Senio, mentre sono già in programma per ottobre altre due assemblee pubbliche: il 7 a Lugo, nel ravennate (fiumi Senio e Santerno) e il 21 a Imola (BO), per il Santerno. In campo una commissione speciale dedicata a Traversara di Bagnacavallo, la frazione del ravennate che ancora oggi mostra visivamente i segni e le ferite della furia dell’acqua e del maltempo del settembre 2024.

L’impegno della Regione
A fare il punto in conferenza stampa, a un anno di distanza, il presidente della Regione, Michele de Pascale, e la sottosegretaria con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini. Il passaggio in Italia del ciclone Boris colpì con particolare violenza la Romagna e il bolognese; alle intense precipitazioni seguirono massicci fenomeni di piena, i corsi d’acqua più interessati furono i torrenti Idice, Sillaro, Santerno e Senio, affluenti di destra del fiume Reno, e i fiumi romagnoli Lamone e Montone, causando allagamenti e pesanti danni a edifici, attività produttive, viabilità, con oltre 2000 persone evacuate. “Intanto, come Regione – ha specificato de Pascale – abbiamo raddoppiato le risorse per le manutenzioni, ora dobbiamo aumentare la nostra capacità di farle. Con il commissario lavoriamo per sbloccare i lavori affidati alle agenzie di Stato e proseguiremo gli incontri sui territori: per ogni bacino presentiamo le opere strategiche, in grado di ridurre il rischio. Dal governo – ha proseguito il presidente – abbiamo ottenuto un miliardo per opere di questo tipo, un fatto nuovo e non scontato. I tempi previsti sono lunghi, li vogliamo accelerare: entro dicembre presenteremo il piano di interventi relativo ai primi 500 milioni, le risorse dovrebbero arrivare nel 2027 ma come Regione siamo pronti ad anticiparle dal 2026. Voglio inoltre ricordare – ha concluso de Pascale – che è pronta l’ordinanza sulle delocalizzazioni, attualmente al vaglio della Corte dei Conti: abbiamo lavorato con il commissario per migliorare il più possibile le condizioni di chi deciderà volontariamente di lasciare la propria abitazione”.

“I 2,8 miliardi della contabilità speciale dell’ex commissario Figliuolo hanno oggi tutte destinazioni condivise con i territori – ha aggiunto Rontini –. Restano da assegnare ‘solo’ gli ultimi 75 milioni di quel pacchetto, a cui si aggiungono altri 100 milioni da un altro provvedimento per il 2024. Sono state raddoppiate le risorse per la manutenzione, portandole a 50 milioni l’anno, che daremo all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile: abbiamo dunque messo più fondi – ha concluso la sottosegretaria-, stiamo lavorando, in piena sinergia con i territori e la struttura commissariale”.

red/gp

(Fonte: Regione Emilia Romagna)