Fonte: Regione Emilia-Romagna

Emilia-Romagna sott'acqua: si contano vittime e dispersi

ARTICOLO IN AGGIORNAMENTO

Al momento sono 14 le vittime e calano a 26 mila gli evacuati, in 10 mila sono rientrati nelle proprie case. Oggi la visita della premier Giorgia Meloni: "Il governo c'è. Protezione civile eccezionale"

Situazione di massima emergenza in gran parte dell'Emilia-Romagna, come segnalato dal satellite Copernicus l'area interessata dall'alluvione è molto vasta. E il numero delle vittime oggi è salito a 14 persone. Ci sono anche dei dispersi anche se al momento il numero delle persone non è definito. Cala il numero degli evacuati che ad oggi sono 26.324, la maggior parte, 19.500, nel ravennate, poi 4.918 in provincia di Forlì-Cesena e 1.906 nel bolognesesecondo l'ultima stima della Regione. Quasi 10 mila quindi sarebbero rientrati nelle loro case. Sono 34 mila le utenze al momento disalimentate dalla rete elettrica tra le province di Forlì-Cesena e Ravenna. Di questi 4.963 (di cui 3.652 nel ravennate, 798 nel bolognese, 509 nel forlivese-cesenate e 4 nel riminese) sono accolti in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni: scuole, palazzetti e palestre; le altre hanno trovato sistemazioni alternative (seconde case, amici e parenti).

Ancora allerta rossa
Ed è stata confermata anche per domani, lunedì 22 maggio,l'allerta rossa in parte della Regione. E in particolare allerta rossa per criticità idraulica su: montagna, bassa collina, pianura e costa romagnola, collina e pianura bolognese. Allerta arancione per criticità idraulica sulla pianura modenese. Sempre domani sono previste deboli piogge sparse localmente anche a carattere di rovescio sulle aree appenniniche durante le ore centrali della giornata. Non si prevedono significativi incrementi dei livelli idrometrici, tuttavia le residue piogge osservate e previste determineranno un rallentamento dell'esaurimento delle piene sui corsi d'acqua. Nelle aree collinari della Romagna e dell'appennino bolognese, persistono condizioni favorevoli allo sviluppo e all'evoluzione di frane già attivatesi nei giorni scorsi.

Visita della premier
La premier Giorgia Meloni questa mattina ha visitato alcune zone alluvionate. L'obiettivo della visita, come affermato da lei è stato quello di rendersi conto con mano della situazione. Meloni ha visitato la periferia di Forlì, Faenza e poi i dintorni di Ravenna. "Il governo c'è. E' stata una tragedia ma può essere un'occasione per rinascere più forti, difficile fare stime ma andranno mobilitate molte risorse" ha detto la premier dopo aver incontrato e parlato con alcuni alluvionati. "Vengo dal G7 nel quale" in tanti "ci hanno detto 'se serve qualcosa noi ci siamo', cerchiamo di ottimizzare anche questa disponibilità". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni parlando dalla prefettura di Ravenna. Meloni ha lodato la protezione civile italiana: "è eccezionale", ha osservato.

Numero verde e raccolta fondi
Da oggi la Regione ha attivato il numero verde 800 024662 che risponderà 7 giorni su 7, dalle ore 8 alle 20. È un sistema informativo pensato a supporto dell’emergenza alluvione in corso e che, in questa fase, cercherà di rispondere ai quesiti e di indirizzare le persone ai giusti referenti. Tutti i cittadini potranno quindi chiamare l’800 024662 per richieste di informazione o problematiche legata all’emergenza come ad esempio: Quando verrà riattivata la corrente elettrica? Come faccio a raggiungere il paese dei miei parenti? Ho bisogno di generi di prima necessità, mi aiutate? 

La raccolta fondi della Regione intanto in un solo giorno ha visto tanti cittadini e imprese che si sono già mobilitati: raggiunti 300mila euro grazie a 3.721 donatori. Si stanno per aggiungere le molte donazioni già comunicate, fra cui quelle di Gruppi come Ferrari (1 milione di euro), società di calcio come il Bologna FC, le Confederazioni nazionali Cgil, Cisl e Uil



Vittime e dispersi
Secondo quanto riportato stamattina dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini alla trasmissione Mattino Cinque, il conto delle vittime è salito a quattordici persone. Venerdì 19 maggio, un uomo di 84 anni è stato trovato morto nel fango nel cortile di casa a Faenza, in zona stazione. Non è stato precisato il numero esatto dei dispersi.

Danni incommensurabili
Oltre ai danni alle infrastrutture, ancora da rilevare Coldiretti calcola che sono finite sott’acqua oltre 5mila aziende agricole, con serre, vivai e stalle dove si contano animali affogati e decine di migliaia di ettari allagati di vigne, kiwi, susine, pere, mele, ortaggi e cereali e strutture di lavorazione dei prodotti agricoli.

Beni culturali danneggiati
Sono oltre quaranta al momento le segnalazioni riguardanti aree interessate da beni culturali danneggiati dal maltempo o a rischio pervenute al Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per l’Emilia-Romagna, che coordina l’Unità di crisi e le attività di monitoraggio e messa in sicurezza del patrimonio mobile e immobile toccato dall’emergenza alluvione. Criticità si riscontrano in particolare a Cesena: paura per possibili ulteriori danni dovuti alle frane all’Abbazia di Santa Maria del Monte (dove è in parte già crollato il muro di cinta), mentre sono state registrate infiltrazioni significative al tetto della Biblioteca Malatestiana. La Direzione Generale per la Sicurezza del Patrimonio Culturale del MiC ha già individuato quasi quattro milioni di euro per interventi urgenti di messa in sicurezza, e sta valutando la disponibilità di ulteriori risorse per inviare personale specializzato di supporto e le necessarie strumentazioni per operare nei territori colpiti e in quelli più fragili.

Allagamenti e frane 
Restano 43 i Comuni coinvolti dagli allagamenti e, sul versante del dissesto idrogeologico, risultano attive circa 305 le frane concentrate in 54 comuni. Tutte le squadre di rilevatori (soprattutto nel ravennate e in provincia di Forlì-Cesena) sono in campo per ulteriori aggiornamenti, anche con i droni laddove le strade non sono più percorribili.

Faenza e Cesena
Notte di paura e soccorsi a Faenza, in provincia di Ravenna, una delle città più colpite dall'alluvione dopo l'esondazione del Lamone. Molti video hanno mostrato persone in città al buio che gridavano aiuto dai tetti delle proprie case. In alcune strade l'acqua ha ormai superato i primi piani delle case. In molte zone della città non c'è la corrente elettrica e le linee telefoniche sono intasate. Il Comune ha aperto il Palazzo del Podestà per accogliere le persone che abitano in centro e che sono state costrette a lasciare casa. A Cesena c'è addirittura chi resiste all'evacuazione: "In diversi casi nonostante le prescrizioni le persone scelgono di rimanere in casa. Questa è una scelta autonoma che naturalmente mette in difficoltà il sistema di soccorso", ha dichiarato il sindaco di Cesena, Enzo Lattuca, intervenendo questa mattina a 24 Mattino su Radio 24.

Ravenna
i riduce leggermente, rispetto a ieri mattina, la superficie del territorio del comune di Ravenna attualmente evacuata che, come da aggiornamento fornito ieri sera, è di 100.476.373 metri quadrati (pari a 10.048 ettari, contro i 10.873 di ieri mattina), per una popolazione residente di 12.927 persone (contro le 14.220 di ieri mattina). Nelle scorse cinque notti il sistema di accoglienza messo in campo dal Comune, sia attraverso l'allestimento di punti di protezione civile che attraverso la collocazione di sfollati in albergo, ha fatto registrare 1.444 pernottamenti in 60 strutture alberghiere mentre, per quanto riguarda gli hub di Protezione civile, si sono avvicendate nei giorni oltre 3.200 persone. Attualmente i centri di protezione civile aperti sono quelli dell'Iti Baldini (ingresso da via Cassino), del PalaCosta (piazza Caduti sul Lavoro 13) e della scuola Campagnoni di San Pietro in Campiano (via 2 giugno 1946).

Cade elicottero nel ravennate: quattro feriti
Un elicottero è caduto nella mattina del 20 maggio a Belricetto di Lugo, in provincia di Ravenna, mentre era impegnato in un intervento per i guasti alla linea elettrica provocati dal maltempo. Secondo quanto si apprende le quattro persone a bordo sono rimaste ferite: già estratte dai vigili del fuoco, sono state portate via in eliambulanza. Il velivolo sarebbe un mezzo privato della ditta EliOssola. Secondo una prima ricostruzione, l'elicottero avrebbe tentato un atterraggio di emergenza. 

#Ravenna, soccorse dai #vigilidelfuoco quattro persone, tre illese e una ferita, a bordo dell’elicottero di una ditta privata che ha avuto un incidente a Belricetto. In corso le operazioni di messa in sicurezza dell’area #20maggio pic.twitter.com/QNborWzHio

— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) May 20, 2023
Allagato un ospedale
L'allerta della mattina del 18 maggio della Protezione civile di Ravenna riguardava il rischio allagamento della Rete dei canali consortili a seguito della frattura del Lamone fra Reda e Fossolo

Esondazioni a Bologna 
Il Comune di Bologna
oggi ha ribadito il divieto ad andare nei parchi, giardini e aree verdi lungo i fiumi e a fare foto lungo gli argini, perchè spiega, "il terreno potrebbe muoversi anche in assenza di pioggia e ci potrebbero essere smottamenti". Inoltre Palazzo D'Accursio ha annunciato che da lunedì 22 maggio riapriranno anche la scuola primaria Longhena e la scuola dell’infanzia Casaglia, che erano ancora chiuse a causa degli smottamenti nell’area collinare. Le altre scuole cittadine avevano riaperto venerdì 19 maggio. Il Comune ricorda ai suoi cittadini anche di "non percorrere la zona colli a piedi e in bici anche dove le strade sono state riaperte: stiamo mantenendo aperte alcune strade per consentire la circolazione essenziale a residenti e mezzi di soccorso" spiegano. Vietato anche percorrere la Via degli Dei. 

A Bologna in questi giorni è e
sondato il Ravone a Bologna su via Saffi, nei pressi del centro città. La via è stata completamente invasa dall’acqua. Nella giornata di giovedì 18 maggio il Comune ha annunciato che la via è riaperta in direzione periferia ad oggi in entrambi i sensi di marcia. Anche il torrente Savena e il Navile sono esondati. Durante la notte di mercoledì 17 maggio ha ceduto il ponte della Motta, che collega appunto la Motta-Budrio con San Martino in Argine, nel Bolognese, a seguito della rottura dell'Idice e della grande pressione alla quale è stato sottoposto. Numerose frane sui colli intorno al Capoluogo. Revocate anche le ordinanze di evacuazione emesse in alcune vie della città nei giorni scorsi e le persone potranno rientrare nelle loro abitazioni. Possono rientrare nelle loro abitazioni anche tutte le persone che nei giorni scorsi erano state invitate a evacuarli in emergenza. In città sono quasi 4 mila i volontari e le volontarie che hanno aderito all'appello lanciato sui social dal Comune di Bologna nella serata di venerdì 17 maggio. "A partire da oggi le persone che hanno dato la propria disponibilità saranno eventualmente ricontattate in base alle esigenze riscontrate e, a partire dalle zone in cui la situazione di emergenza è stabilizzata, si inizierà a intervenire sia a Bologna che nei Comuni dell’area metropolitana, in accordo con i Sindaci ai quali segnaleremo le richieste che arriveranno suddivise per Comune" hanno spiegato da Palazzo D'Accursio.





La situazione stradale
Per quanto riguarda la viabilità, sono 622 le strade chiuse, di cui 225 chiuse parzialmente e 397 totalmente. Complessivamente 236 a Bologna, 201 in provincia di Forlì-Cesena, 139 nella provincia di Ravenna e 46 nel riminese. Qui la situazione della viabilità nella zona della città metropolitana.
Alle 8 del 21 maggio sulla A14 Bologna-Taranto è stato riaperto il tratto compreso tra Faenza e Forlì, rendendo disponibili al traffico tre corsie verso Ancona e due corsie verso Bologna. Attualmente non si registrano turbative al traffico. La chiusura ieri sera si era resa necessaria per permettere alla task force di Aspi di proseguire nella notte e velocizzare il complesso piano di attività per il ripristino dei danni causati dalle alluvioni al fine di consentire nel più breve tempo possibile il ritorno alla normale circolazione. (Dato aggiornato al 21 maggio, ore 8:49)

Rallentamenti dei treni
Lunedì 22 maggio i treni riprenderanno a circolare fra Forlì e Rimini, riducendo l’interruzione della linea Bologna – Rimini al tratto compreso fra Faenza e Forlì. Il passaggio dei treni avverrà con una riduzione iniziale della velocità, che verrà gradualmente aumentata nel corso della giornata. Proseguono intanto i lavori di ripristino nel tratto ancora interrotto con l’obiettivo di riaprire interamente la linea prima del ponte del 2 giugnoRegionali della linea Milano/Piacenza – Rimini/Ancona: regolari fra Milano/Piacenza e Bologna con prolungamento a Faenza a cadenza oraria e fra Rimini e Ancona con prolungamento su Forlì a cadenza oraria. Fra Faenza e Forlì sarà attivo un servizio di autobus. In considerazione della viabilità stradale non ancora completamente ripristinata potrebbe non essere possibile garantire l’interscambio immediato treno/bus. Da considerare in ogni caso un aumento dei normali tempi di viaggio fra Bologna e Rimini di almeno un’ora. Lunga percorrenza da e per la Puglia: Alcuni treni a lunga percorrenza da e per la Puglia continueranno a circolare su percorsi alternativi che possono comportare maggiori tempi di viaggio fino a tre ore. I passeggeri in possesso di prenotazione riceveranno informazioni via sms o e-mail sul proprio treno. Aggiornamenti sulla circolazione e sui treni sono disponibili sulla pagina web Infomobilità di RFI e di Trenitalia. Riaprirà domani, sempre con una iniziale riduzione di velocità, anche la linea Ravenna – Rimini. Ancora difficile, invece, fare previsioni di riapertura per le linee Faenza – Ravenna e Ferrara – Ravenna, a causa dell’incompleto deflusso dell’acqua che non consente la verifica totale dell’infrastruttura. Danni ingenti sono confermati fra Lugo e Russi e fra Lugo e Castelbolognese, linee già pesantemente danneggiate dalla prima alluvione. Impossibile, al momento, garantire collegamenti alternativi su strada. (aggiornato alle 20:07 del 21/5)

Esondazioni 
In totale ad oggi, sono 23 i fiumi e corsi d’acqua esondati, anche in più punti: Idice, Quaderna, Sillaro, Santerno, Senio, Lamone, Marzeno, Montone, Savio, Pisciatello, Lavino, Gaiana, Ronco, Sintria, Bevano, Zena, Rabbi, Voltre, Bidente, Ravone, Rio Cozzi, Rigossa, Savena. Mentre sono 13 quelli che hanno superato il livello 3 (allarme) della soglia idrometrica in alcune stazioni di rilevamento: Marecchia, Ausa, Uso, Rubicone, Idice, Santerno, Quaderna, Panaro, Samoggia, Ghironda, Lavino, Navile, Fiumi Uniti.

Mezzi e strumenti da tutta Italia 
Ci sono quasi 3mila persone (2.856) e 1.700 volontari al lavoro in Emilia-Romagna per un totale 4.556. Degli oltre 1.100 volontari, 374 appartengono alle colonne mobili regionali di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Alto Adige, Lombardia, Lazio, Toscana, Abruzzo e Umbria. A queste si aggiungono i 612 volontari dell’Emilia-Romagna e i 139 appartenenti alle organizzazioni nazionali di volontariato. Tutte le persone che vogliano dare un aiuto fattivo nelle aree colpite dal maltempo debbono rivolgersi ai comuni per poter organizzare al meglio le attività. Da martedì 16 maggio sono 871 i Vigili del Fuoco coinvolti (tra Emilia-Romagna e altre regioni) con 313 mezzi utilizzati, che hanno consentito di eseguire (comprese le chiamate in corso), 4.092 interventi, di cui: 969 a Bologna, 984 a Forlì-Cesena, 247 a Rimini, 1.892 a Ravenna; 78 interventi sono stati effettuati con elicotteri (sempre dei Vigili del fuoco) e hanno permesso il salvataggio di 187 persone. 4 gli elicotteri del 118 disponibili sul territorio, dislocati a Pavullo (Mo), Parma, Bologna e Ravenna. Accanto a loro gli uomini del Battaglione San Marco, la Capitaneria di Porto nazionale che ha messo a disposizione 3 elicotteri, un aereo, 2 battelli e 12 subacquei. I Carabinieri rafforzeranno il presidio sul territorio grazie a squadre antisciacallaggio e metteranno a disposizione 2 elicotteri, così come la Guardia di Finanza. E ancora la Croce Rossa Italiana ha messo in campo 150 i mezzi e più di 400 i volontari e operatori e il Soccorso alpino altri 136, 12 operatori alluvionali e 3 ambulanze fuoristrada.

Cdm in programma il 23
Come confermato dal governo più volte il Cdm sull'emergenza maltempo al Centro-Nord si terrà martedì prossimo, 23 maggio, alle 11. Oggi è giunta la notizia che al termine del Consiglio dei Ministri, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini accompagnato da rappresentanti delle parti sociali dell’Emilia-Romagna, incontrerà la premier e i ministri interessati dall’emergenza per spiegare quali sono le esigenze del territorio. “In queste ore drammatiche per l’Emilia-Romagna, occorre davvero un impegno straordinario da parte di tutti. Per questo ringrazio la presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, per aver accolto la nostra richiesta di rappresentare direttamente a lei e ai ministri competenti il quadro generale della situazione nella nostra regione dopo le devastazioni causate dal maltempo. Questo incontro sarà anche utile per comunicare le esigenze immediate delle popolazioni, del mondo del lavoro, delle imprese e delle strutture pubbliche e le prime linee di intervento necessarie per accompagnare nel più breve tempo possibile la ripresa delle attività e dei servizi. E lo faremo insieme alle parti sociali della nostra regione” ha detto Bonaccini.

Un altro terremoto
Al termine dell'incontro del Cor del 17 maggio, il Centro Operativo regionale nella sede della Protezione civile di Bologna, Stefano Bonaccini ha paragonato quanto avvenuto al sisma del 2012. "Siamo di fronte a un altro terremoto, non ho imbarazzo ad usare queste parole". Sisma del quale tra tre giorni ricorrerà l'undicesimo anniversario. "Siamo di fronte- dichiara  Bonaccini dalla sede della Protezione civile a Bologna- ad eventi imprevedibili: in alcuni territori, nelle ultime 24 ore, sono caduti addirittura 300 millimetri di acqua", una pioggia "mai vista in queste dimensioni e in così poche ore in un territorio tanto ampio, che va da parte del reggiano fino a tutta la Romagna, e che arriva dove due settimane fa era già avvenuto un evento di cui non avevamo memoria in termini di quantità d'acqua". 

Prima stima dei danni 
Oltre 620 milioni di danni alle infrastrutture dell’Emilia-Romagna, tra rete viaria e ferrovie. È una prima stima, molto sommaria, tenuto conto che manca gran parte della viabilità comunale, fornita dalla Regione. Un dato emerso oggi pomeriggio in un vertice in Prefettura a Bologna, alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dell’assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture, Andrea Corsini, e dei ministri Matteo Salvini (Infrastrutture e Trasporti) e Matteo Piantedosi (Interno). Per quanto riguarda la Città metropolitana di Bologna, i danni alla viabilità ammonterebbero a 110 milioni di euro. Per la provincia di Forlì-Cesena, si parla di 95 milioni, a cui si aggiungono, per la sola viabilità comunale, 42,5 milioni a Cesena, 2-3 milioni a Bertinoro e 1,7 milioni a Galeata. Nel ravennate, una prima stima oscilla tra 120 e 150 milioni di euro. Nel riminese, al momento ci sarebbero 8 milioni di danni, a cui vanno aggiunti per la viabilità comunale 1 milione a Rimini, 700mila euro a Maiolo e 4 milioni a Sant’Agata Feltria. “Si tratta di un totale molto parziale, perché manca ancora la maggior parte della viabilità comunale- spiega Corsini-; ancora incompleta anche la stima per quella provinciale, su cui nei prossimi giorni partirà la verifica. Serviranno indubbiamente molte risorse dal Governo per ripristinare nel più breve tempo possibile la viabilità di accesso e collegamento alle località collinari e appenniniche, partendo da quelle frazioni e quei paesi completamente isolati. Abbiamo bisogno del Governo - conclude l’assessore -, non solo per le risorse ingenti che serviranno ma anche per strumenti e norme speciali per velocizzare gli iter di ricostruzione”.
Per quanto riguarda la parte di competenza di Anas (viabilità statale), ad oggi la stima è di 100 milioni di euro di danni. Poi c’è tutta la parte delle ferrovie, con una stima totale dei danni che al momento arriva a 105 milioni, di cui 90 per infrastrutture in capo a RFI e 15 di competenza di FER.

red/cb

(Fonti: Regione Emilia-Romangna, Repubblica, RaiNews, Ansa, Dire, AdnKronos)

Articolo aggiornato alle 18:00 del 21 maggio