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Emissioni zero al 2050? AIE: "Impegni insufficienti dai Governi"

L'Agenzia Internazionale per l'Energia afferma che bisogna triplicare gli investimenti in energia pulita in un decennio per raggiungere la neutralità climatica

Con l'aumento delle emissioni di CO2, dei disastri climatici e della volatilità del mercato energetico, i governi devono inviare un segnale inequivocabile di ambizione e azione per l'energia pulita alla COP 26 per accelerare la transizione ecologica. Così si legge nel nuovo World Energy Outlook pubblicato dall’Agenzia Internazionale per l'Energia (AIE) in vista del vertice di Glasgow. Nel rapporto si denuncia l’inadeguatezza dei piani per la riduzione della CO2 messi in atto nei vari Paesi del mondo (ne avevamo parlato anche in questo articolo) per limitare l’aumento della temperatura globale entro la fine del secolo di 2°C, preferibilmente 1,5°. Il report fornisce anche un'analisi lucida su come intraprendere un percorso che avrebbe buone possibilità di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C ed evitare i peggiori effetti della crisi climatica. 

Ancora a carbone
Anche se le installazioni di solare ed eolico vanno sempre più rafforzandosi, il consumo mondiale di carbone sta crescendo fortemente quest'anno, spingendo le emissioni di anidride carbonica verso il loro secondo aumento annuale più grande nella storia. "Lo slancio mondiale verso l'energia pulita, estremamente incoraggiante, si sta scontrando con l'ostinato utilizzo dei combustibili fossili nei nostri sistemi energetici", ha affermato Fatih Birol, direttore esecutivo dell'AIE. “I governi - ha aggiunto - devono risolvere questo problema alla COP 26 dando un segnale chiaro e inconfondibile sul loro impegno a potenziare rapidamente le tecnologie pulite e resilienti per il futuro. I benefici sociali ed economici dell'accelerazione della transizione verso l'energia pulita sono enormi e i costi dell'inazione sono immensi”.

Investire in energia pulita
L'AIE ha previsto che le emissioni di carbonio diminuiranno solo del 40% entro la metà del secolo se i paesi manterranno i loro impegni climatici, così come dichiarati. Per raggiungere, invece, lo zero netto di emissioni al 2050 sarebbe necessario triplicare nel prossimo decennio investimenti in progetti e infrastrutture di energia pulita. "Circa il 70% di tale spesa aggiuntiva - ha specificato Birol - deve avvenire nelle economie emergenti e in via di sviluppo, dove i finanziamenti sono scarsi e il capitale rimane fino a sette volte più costoso che nelle economie avanzate". Il rapporto sottolinea come l'investimento extra per raggiungere lo zero netto entro il 2050 è meno oneroso di quanto potrebbe sembrare. Oltre il 40% della riduzione di emissioni richiesta proverrebbe da misure che si ripagano da sole, come il miglioramento dell'efficienza energetica, la limitazione delle perdite di gas o l'installazione di impianti eolici o solari in luoghi in cui sono oggi le tecnologie di generazione di elettricità più competitive. Questi investimenti creeranno anche enormi opportunità economiche per le imprese e posti di lavoro.

La crisi è già qui
Un avvertimento che giunge proprio mentre l'Europa è alle prese con una profonda crisi energetica che rischia di portare a un aumento dei costi per i consumatori, alla chiusura di fabbriche e all’interruzione delle catene di approvvigionamento alimentare e della vendita al dettaglio. La crisi ha evidenziato il pericolo di fare affidamento sui combustibili fossili, soggetti alla volatilità dei prezzi, ma ha anche mostrato come la regione faccia ancora molto affidamento sul gas, con le rinnovabili non ancora in grado di soddisfare il fabbisogno energetico. "Esiste il rischio incombente di ulteriori turbolenze per i mercati energetici globali", ha affermato il Birol. “Non stiamo investendo abbastanza per soddisfare il fabbisogno energetico futuro e le incertezze stanno preparando il terreno per un periodo volatile a venire. Il modo per affrontare questa discrepanza è chiaro: un forte impulso agli investimenti in energia pulita, in tutte le tecnologie e in tutti i mercati. Ma questo deve avvenire in fretta"

Martina Nasso