(Fonte foto: profilo Twitter @presidenciaperu)

Febbre dengue, stato di emergenza sanitaria in Perù

Anche in Brasile la situazione è critica, con molti ospedali al collasso. In Italia è tutto sotto controllo, ma l'attenzione rimarrà alta soprattutto in vista dell'estate

Continua l’epidemia di febbre dengue in America del Sud, mentre il governo del Perù dichiara lo stato di emergenza sanitaria.

La decisione è stata assunta nel corso di un consiglio dei ministri presieduto dalla presidente Dina Boluarte, mentre l’epidemia si è espansa per il momento su 20 delle 24 regioni del Paese, dove si contano già 24.981 contagi. “Oltre l'83% del territorio del paese affronta problemi legati alla malattia, grazie al decreto sarà possibile l'utilizzo più flessibile del bilancio pubblico per combattere la dengue”, ha detto il ministro della Salute Casar Vasquez in conferenza stampa. I dati del ministero della Salute mostrano un aumento dei casi di quasi il 100% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando furono 12.624. I decessi per patologie legate al contagio da dengue sono già 32, rispetto ai 18 dello scorso anno. L'Argentina e il Brasile - alle prese con l'esplosione del numero di casi e di decessi - hanno già adottato misure simili.  

La situazione in Brasile
L’epidemia di dengue ha fatto scattare l’allarme in Brasile, dove sono stati superati i 740.000 contagi. Alcune aree del Paese latino-americano le strutture sanitarie sono al collasso, mentre i morti nelle prime settimane del 2024 hanno superato quelli dell’intero 2023. La situazione ha portato al collasso le strutture sanitarie pubbliche e private della capitale Brasilia, secondo quanto riferito il governatore del Distretto federale Ibaneis Rocha durante una conferenza stampa. “Stiamo vivendo una crisi molto grande”, ha ammesso Rocha. “Tanto che abbiamo pubblicato un decreto che amplia i servizi delle unità sanitarie di base e prevede l’allestimento di nuove tende per l’idratazione dei pazienti. Il momento è serio, secondo il nostro segretario alla Sanità non abbiamo ancora raggiunto il picco dei contagi, quindi dobbiamo monitorare la situazione con molta attenzione”, ha detto Rocha, annunciando l’assunzione temporanea di 651 operatori sanitari medici, infermieri, operatori sanitari e agenti sanitari di comunità.

Quali sono i sintomi della dengue
La dengue è causata da un arbovirus trasmesso solitamente attraverso la puntura della femmina di zanzara Aedes aegypti. Normalmente la malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini.

In Italia la situazione è sotto controllo
In Italia l’attenzione rimane alta ma la situazione è sotto controllo, come ha dichiarato nei giorni scorsi il ministro della Salute Orazio Schillaci, spiegando che gli attuali 48 casi sono tutti importati. L’Istituto nazionale malattie infettive Spallanzani di Roma sono iniziate le vaccinazioni per chi deve intraprendere un viaggio in luoghi dove la malattia è endemica, mentre nella circolare del ministero della Salute si raccomanda agli uffici di sanità marittima aerea e di frontiera (Usmaf-Sasn) di controllare i mezzi e le merci in arrivo dai Paesi dove il rischio dengue è alto o endemico. Il contrasto alla malattia diventerà una priorità soprattutto in vista dell’estate, anche perché le temperature in crescita aumentano il rischio di contagio.

red/gp

(Fonte: Rainews, Avvenire)