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Fiaccolata a Taranto per i bambini morti da inquinamento

Le associazioni chiedono che il 25 febbraio diventi la giornata nazionale delle vittime di inquinamento ambientale

A un mese dalla morte del quindicenne Giorgio Di Ponzio dopo tre anni di calvario a causa di un tumore, l'associazione Genitori Tarantini, si prepara a scendere in strada lunedì 25 febbraio per la fiaccolata in memoria del piccolo Giorgio e di tutte le piccole vittime che in questi anni hanno perso la vita a causa dell'inquinamento ambientale.

La foto del piccolo Giorgio campeggia già oggi, sui manifesti affissi per tutta la città pugliese. Genitori, parenti e sostenitori si ritroveranno alle ore 18 nel piazzale antistante l'Arsenale della Marina militare per poi percorrere le due vie principali del borgo e arrivare sul Lungomare, all'altezza della Statua ai Marinai, per un ultimo momento di raccoglimento. I parenti delle piccole vittime hanno chiesto che non siano presenti rappresentanti di partiti e movimenti politici né di sindacati. Messaggi di solidarietà sono già arrivati da altri siti italiani colpiti dall'inquinamento come  la “terra dei fuochi”, dove verrà organizzata nello stesso giorno e alla stessa ora, una fiaccolata a cura dell'Associazione Noi Genitori di tutti (Mamme della terra dei fuochi).

E a pochi giorni dalla fiaccolata in memoria delle vittime dell'inquinamento un coordinamento di associazioni territoriali dei siti maggiormente inquinati  d'Italia, tra cui la stessa associazione Genitori Tarantini, insieme alla Società Italiana di Medicina Ambientale, chiedono a gran voce che venga istituita, proprio il 25 febbraio, la giornata nazionale delle vittime dell'inquinamento ambientale.

''Vittime non sono solo i morti, i malati e chi deve rinunciare a una buona qualità della vita, ma sono anche genitori, fratelli, sorelle, figli che piangono chi non c'è più e assistono chi è rimasto coinvolto da una patologia cronica invalidante - dice Massimo Castellana dell'associazione Genitori tarantini - Vittime sono intere popolazioni cui è negato il diritto alla salute, qui a Taranto come in moltissime altre aree esposte a livelli intollerabili di inquinamento''.

E allora anche Sima fa sapere che "si adopererà a tutti i livelli istituzionali per sostenere le associazioni e i comitati coinvolti, affinché venga istituita - dichiara Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale - Il diritto al lavoro non può prevalicare il diritto alla salute. Entrambi possono e devono convivere, a Taranto come in tutte le altre realtà italiane in cui il rischio ambientale impatta negativamente sulla salute delle popolazioni residenti''.

Red/cb
(Fonte: AdnKronos)