(foto: ARES Italia)

Filippine: la missione italiana torna a casa. Donati il PMA e parte del TAST

Dopo un mese è terminato il supporto umanitario e sanitario portato nelle Filippine dal sistema di protezione civile italiano. La gente e il Paese hanno ancora bisogno di aiuto e cura. A fronte di questa necessità è stato deciso di donare alle Filippine sia il PMA sia parte del materiale del TAST

Per trenta giorni il personale italiano ha portato il suo aiuto e supporto alla popolazione filippina così profondamente ferita dal tifone Haiyan, ma stamattina la missione umanitaria è giunta alla sua conclusione. Un aiuto importante in una realtà dove la furia della tempesta ha strappato tutto alla gente del luogo: le case sono state ridotte a cumuli di macerie, molte strade sono state distrutte, scuole, chiese, ospedali sono inagibili e la gente cerca di ricostruire la propria vita giorno dopo giorno.

La situazione è ancora emergenziale: nelle aree colpite continuano a venire trovati corpi di persone morte, tanto che il numero delle vittime del tifone è salito a 6.069 persone, sono ancora 1.779 i dispersi ufficiali di questa tragedia e 27.468 i feriti. Il cibo e l'acqua sono beni tuttora portati in loco come aiuto. Le città colpite, i paesi e la gente hanno ancora bisogno di aiuto e non si sa per quanto tempo.

Sono più di 16 milioni le persone colpite dalle conseguenze del tifone e più di 4 milioni quelle senza casa.

La missione umanitaria italiana, organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, deve rientrare in Italia, ma è stato deciso di donare numerosi materiali da soccorso alla popolazione locale, a testimonianza di un aiuto che continuerà anche nei mesi a venire per far fronte alla grande necessità di assistenza riscontrata.

Sull'isola di Leyte rimarranno sia il Posto Medico Avanzato (PMA) completamente attrezzato, donato
al Presidente del Distretto Amministrativo di San Esteban, sia parte del materiale del modulo tecnico operativo (TAST) donato al Dipartimento per lo sviluppo della Repubblica delle Filippine. Infatti, oltre al PMA, su richiesta di Bruxelles, il sistema italiano di protezione civile ha fornito il necessario supporto al team del Meccanismo europeo di protezione civile mettendo a disposizione il TAST presso il Reception Departure Center, punto di arrivo delle squadre di soccorso internazionali allestito all'interno dell'aeroporto di Tacloban.

Nella missione sono stati impegnati complessivamente circa settanta tra esperti e tecnici del Dipartimento della Protezione Civile, dell'Ares-Associazione Regionale di Emergenza Sanitaria e Sociale, delle Regioni Marche e Piemonte. Il personale sanitario del Posto Medico Avanzato (PMA) - stabilito nella periferia di Burauen, a circa 50 km da Tacloban, dove prima del passaggio del tifone sorgeva un ambulatorio medico -, diviso in due turni, ha visitato in questi trenta giorni oltre duemila pazienti, di cui circa seicento bambini. I professionisti hanno gestito casi di chirurgia minore e internistica, assicurando anche esami ecografici e il trattamento di infezioni. Inoltre, per fronteggiare i quaranta casi più urgenti e difficili, sono stati presi accordi sia con le autorità filippine locali sia con i colleghi australiani impegnati in un ospedale da campo capace di far fronte a interventi chirurgici maggiori e svolgere indagini diagnostiche radiologiche o di laboratorio.

Il materiale donato dall'Italia alle Filippine consentirà al personale medico e infermieristico locale - formato, nel corso della missione, dalle squadre italiane insieme a sei logisti del Municipal Disaster Risk Reduction Management Office che dovranno occuparsi della gestione e del mantenimento della struttura campale - di continuare ad avvalersi di una struttura in grado di consentire visite mediche, breve osservazione dei pazienti e interventi di chirurgia minore.

Gli aerei porteranno a casa i volontari italiani che con il loro impegno, la loro passione e il loro cuore hanno portato un aiuto concreto ad una popolazione duramente ferita, lasciando anche un insegnamento pratico e un aiuto fondamentale alla gente del luogo. E' importante ricordarsi che là la situazione rimarrà emergenziale ancora per molto tempo, anche se nei mesi a venire i riflettori si allontaneranno dall'arcipelago filippino.

Redazione/sm