Filtri basati sull'ossido di grafene, un nanomateriale in grado di rimuovere efficacemente contaminanti emergenti dall'acqua potabile. Fonte: Cnr

Filtrazione a base di grafene, la tecnologia per la rimozione dei contaminanti dall'acqua

Il Cnr, in collaborazione con l‘azienda MEDICA S.p.A, ha sviluppato una tecnologia di filtrazione dell’acqua basata sull’ossido di grafene, un nanomateriale in grado di rimuovere efficacemente i contaminanti

Il Cnr ha sviluppato una tecnologia di filtrazione dell’acqua basata sull’ossido di grafene, un nanomateriale in grado di rimuovere efficacemente contaminanti emergenti dall’acqua potabile: il risultato della ricerca è stato descritto in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Nature Water. La tecnologia prende forma dal lavoro di collaborazione tra il Consiglio nazionale delle ricerche e l’azienda MEDICA S.p.A. 

Grandi quantità di inquinanti vengono, ogni giorno,  immessi nell’ambiente. Si tratta di composti utilizzati, ad esempio, nei farmaci, nei prodotti agricoli o cosmetici. E, allo stesso tempo, i filtri progettati sono in grado di rimuovere inquinanti particolarmente persistenti come sostanze per-e polifluoroalchiliche (PFAS), antibiotici chinolonici e piombo.

La nuova tecnologia poi, si presta anche a uno sviluppo industriale: è integrabile nelle linee di produzione esistenti, ha costi contenuti, e prevede un uso minimo di grafene ossido nelle membrane filtranti. 

“Si tratta di un esempio efficace di come la ricerca fondamentale, se orientata verso i bisogni industriali e sostenuta da finanziamenti pubblici mirati, possa portare a risultati tecnologici concreti”, ha dichiarato Vincenzo Palermo, uno degli autori del lavoro e direttore dell’ Istituto per la sintesi organica e fotoreattività del Cnr di Bologna (Cnr-Isof).

L’attività di ricerca è iniziata più di dieci anni fa. Un passaggio fondamentale è stato rappresentato dalla realizzazione di una linea di produzione semi-industriale nell’ambito del progetto europeo GRAPHIL, finanziato dalla Graphene Flagship, che ha consentito di portare la tecnologia dai prototipi di laboratorio fino alla fase commerciale. 

“Un ruolo chiave è stato giocato dalla forte sinergia consolidatasi negli anni, con interazioni quotidiane e una stretta collaborazione tra i nostri team”, dichiarano Manuela Melucci, ricercatrice del Cnr-Isof e Letizia Bocchi di MEDICA S.p.A., rispettivamente deputy leader e coordinatrice del progetto GRAPHIL. 

Nel 2024, la collaborazione con l’azienda MEDICA S.p.A. ha portato al lancio del Graphisulfone®, la nuova generazione di membrane composite polisulfone-grafene-ossido, in grado di combinare ultrafiltrazione e assorbimento in un’unica tecnologia.

Red/MT

Fonte: Cnr