Copertina manuale "Frane e alluvioni"

Frane e alluvioni: nasce
un manuale salvavita

L'Università della Basilicata al servizio della sicurezza del cittadino: un vademecum di azioni salvavita in caso di emergenza idrogeologica sarà a breve disponibile on-line e distributo nelle scuole, affinchè nessuno si trovi impreparato di fronte ad una frana o un'alluvione

Come supportare il cittadino che si trova in una situazione di rischio di fronte ad una frana o un'alluvione? Di quali informazioni deve disporre e a quali minime regole di comportamento deve attenersi per non mettere in pericolo la propria vita, quella degli altri e per ridurre pericoli e i disagi derivanti da tali calamità?

Due professori dell'Università della Basilicata, Aurelia Sole e Francesco Sdao, promotori del progetto Proidro (Professionisti del monitoraggio ambientale e la sicurezza idrogeologica, finanziato dalla Fondazione per il Sud), si sono proposti di dare alcune risposte a questi interrogativi ed hanno ideato - insieme al designer Aldo Presta - un vademecum, destinato alla cittadinanza, che presenta un elenco di azioni "salvavita" e alcune norme di auto-protezione da applicare in caso di allarme idrogeologico.
Proprio perché destinato alla divulgazione, il vademecum è stato impostato, sia per quanto riguarda la grafica, sia per quanto riguarda la spiegazione dei fenomeni e le regole di comportamento, in modo da essere di facile e immediata comprensione.
Nella comunicazione del rischio è essenziale, infatti, che i concetti da far acquisire siano chiari, semplici ed espressi in maniera diretta, affinché, nel verificarsi dell'emergenza, i cittadini possano metterli in pratica.
Tutti abbiamo esperienza di cosa sia una frana o un'alluvione, e a mente fredda ci può sembrare di aver chiaro cosa si debba o non si debba fare in quei casi. Ma al verificarsi dell'evento calamitoso, la paura, la curiosità o la mancanza di lucidità ci fanno compiere azioni che rischiano di mettere a repentaglio la nostra sicurezza o quella degli altri.
Qualche esempio? Quando c'è un fenomeno piovoso particolarmente intenso e sale il livello dei fiumi, sono in tanti che si fermano sui ponti a guardare l'acqua salire, o si sporgono sul ciglio di una frana per meglio vedere cosa è rotolato giù. Niente di più sbagliato: frane ed esondazioni non si curano della nostra curiosità e possono sorprenderci e travolgerci, se non prestiamo la dovuta attenzione.

L'opuscolo punta molto sul fatto che il cittadino debba essere uno dei soggetti "attivi" della sicurezza propria e altrui, fornisce indicazioni su come ci si possa - anzi, ci si debba - tenere informati sulle caratteristiche idrogeologiche del proprio territorio, sul Piano di Emergenza Comunale, sui numeri telefonici a cui rivolgersi in caso di emergenza. Spiega anche come tutti noi dovremmo possedere in casa, sempre pronto e a portata di mano, un kit di sopravvivenza da afferrare e portarci dietro, in caso fossimo costretti ad abbandonare in tutta fretta la nostra abitazione.

Esagerazione? Eccesso di zelo? Psicosi? Niente affatto: piuttosto resilienza, prevenzione, auto-protezione. Perché per quanto la Protezione civile, le Istituzioni e le Autorità possano fare per la nostra sicurezza, noi non dobbiamo farci trovare impreparati, dobbiamo piuttosto impegnarci per essere cittadini attivi e consapevoli del fatto di vivere in un territorio esposto a forti rischi di tipo idrogeologico - e non solo - e che adottando comportamenti corretti si possono ridurre, anche di molto, alcuni di quegli effetti degli eventi idrogeologici estremi, che spesso guardiamo soltanto con gli occhi del fatalismo.



Patrizia Calzolari


Aurelia Sole
è professore ordinario presso la Scuola di Ingegneria dell'Università degli Studi della Basilicata ed è direttore del Dipartimento di Ingegneria e Fisica dell'Ambiente. E' coordinatore del Dottorato di Ricerca in Metodi e Tecnologie per il Monitoraggio Ambientale. Insegna GIS e Modelli Ambientali e Rischio Idrologico-Idraulico presso la Facoltà di Ingegneria. Svolge attività di ricerca nel campo della modellazione idraulica numerica, nella valutazione del rischio di inondazione e della vulnerabilità di aree sottoposte a rischio idrogeologico. I risultati della ricerca sono pubblicati su riviste internazionali, capitoli di libri e atti di convegni.

Francesco Sdao è professore di Geologia Applicata presso la Scuola di Ingegneria dell'Università degli Studi della Basilicata (Unibas). E' componente del Senato Accademico dell'Unibas ed è coordinatore del progetto LLP Erasmus della Scuola di Ingegneria. Fa parte del Collegio dei Docenti del Dottorato di ricerca in Metodi e Tecnologie per il Monitoraggio Ambientale attivato presso l'Università degli Studi della Basilicata, e della Commissione di Protezione Civile della Regione Basilicata. La sua ricerca è da sempre focalizzata sullo studio e sulla modellazione dei rischi naturali e antropici (frane, debris flows, inquinamento di acquiferi, ect) e più di recente sullo sviluppo e l'applicazione di modelli avanzati, basati sulle tecniche e sui modelli di intelligenza artificiale (artificial neural network, fuzzy logic, neuro_fuzzy logic), per la valutazione del rischio idrogeologico.

Aldo Presta art director e designer. Responsabile della progettazione, sviluppo e pianificazione di progetti di design della comunicazione per istituzioni culturali, università, amministrazioni pubbliche e locali, imprese e associazioni e della Linea di ricerca sul design della comunicazione (descal) del Laboratorio di Filosofia del Linguaggio dell'Università della Calabria.