Gentiloni: "Casa Italia diventerà un dipartimento della Presidenza del Consiglio". I pareri di Zamberletti e Curcio

L'annuncio del presidente del Consiglio martedì a Palazzo Chigi e le reazioni dei principali esponenti della Protezione civile italiana

Il presidente del Consiglio Gentiloni annuncia che l'iniziativa "Casa Italia" durerà decenni e per questo da semplice "unità di missione" diventerà un "dipartimento della Presidenza del Consiglio per dare continuità all'operazione". Ma l'idea non ha suscitato l'entusiasmo delle massime autorità del settore, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e il suo fondatore l'ex ministro Giuseppe Zamberletti.
"Il progetto nato nei mesi scorsi su iniziativa di Matteo Renzi, 'Casa Italia', sarà rilanciato tra qualche settimana nell'ambito del salone del mobile di Milano, con l'idea di lavorare per decenni" ha detto il presidente del Consiglio, Gentiloni, presentando martedì mattina a Roma la 25esima edizione delle 'Giornate FAI di Primavera".
Le reazioni hanno mostrato più di una perplessità. Il capo della protezione civile ha affermato all'Ansa che "le politiche di prevenzione del Paese sono il cuore del sistema di Protezione civile da oltre 25 anni, da quel febbraio del 1992 nel quale vide la luce la legge istitutiva, legge che ha affidato il coordinamento di tutte le strutture alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per il tramite del Dipartimento della Protezione civile". Parole come sempre pacate che indicano però chiaramente come sia opportuno che certe funzioni restino nell'alveo di una regolamentazione nata nel 1992 e che ha fatto fino ad oggi la forza del sistema di Protezione civile italiano che, va ricordato, non è solo emergenza ma anche previsione, prevenzione e ripristino dopo le emergenze.
In questo senso più esplicite sono state le parole di Zamberletti "Ricordo, e vorrei aiutare tutti a ricordarlo, il percorso che ormai più di 35 anni fa, a seguito del terremoto che colpì l'Irpinia, ci portò all'individuazione di una struttura unica e sovraministeriale, il Dipartimento della Protezione Civile, in grado di affrontare non solo il complesso tema della gestione delle emergenze, ma anche quelli strategici della prevenzione e della previsione dei rischi, grazie al forte potere di coordinamento e di indirizzo di tutte le risorse dello Stato. Quella fu una scelta lungimirante del legislatore che ritengo ancor oggi vincente e attuale".
"Sentire quindi, oggi - ha proseguito Zamberletti - parlare di nuovi Dipartimenti che si sovrappongano a quello della Protezione civile spacchettando così competenze - come quella importantissima della prevenzione - che stanno già sotto l'unico cappello della Presidenza del Consiglio, temo possa indebolire non solo la Presidenza ma l'intero Sistema nazionale". Dunque un'indicazione precisa: "Il mio consiglio - conclude - è pensare a rafforzare, non a indebolire. Esattamente una settimana fa il Parlamento ha approvato la legge delega per il riordino delle disposizioni legislative in materia di protezione civile, un passaggio necessario per l'ulteriore rafforzamento dell'organicità del Servizio Nazionale e per mantenerne intatta l'unicità della capacità decisionale. La moltiplicazione delle strutture e dei centri decisionali costituisce invece un grave passo indietro che rischia di disperdere il patrimonio di esperienza costruito con fatica e impegno nel corso di questi anni".

Red/fu