fonte foto: INGV

Giappone, scosse di terremoto tra giovedì e sabato: il bilancio è di 41 morti

La prima scossa, giovedì alle 21 e 26, è stata di magnitudo 6.3, seguita da un'altra di potenza 6.1, poco dopo la mezzanotte; poi, sabato notte, all'1 e 25, il terremoto ha raggiunto magnitudo 7 ma si sono registrate più di 120 scosse di assestamento. Il bilancio, fornito dalle fonti locali, parla di 41 morti, oltre 1.500 feriti e molti dispersi

Tre scosse di terremoto molto forti hanno colpito, tra giovedì e sabato scorsi, il Giappone, accompagnate da più di quattrocento scosse di assestamento in poche ore. Il bilancio di quest'ultimo sisma giapponese è salito a 41 morti e 1.500 feriti, di cui 180 in gravi condizioni, mentre circa 90.000 persone hanno lasciato le proprie case. L'epicentro degli eventi degli eventi è stato registrato nella prefettura di Kumamoto.  Nel frattempo è rientrato l'allarme tsunami che era stato lanciato in un primo momento dalle autorità giapponesi, mentre è alto il rischio di frane a causa delle piogge violentissime abbattutesi sulla regione. A poche ore di distanza dal terremoto di magnitudo 6.3 registrato nella prefettura di Kumamoto, a sud ovest del Giappone, che ha provocato 9 morti e oltre 800 feriti, di cui 53 gravi, altre due scosse, di magnitudo 6,1, e 7, sono state registrate sull'isola di Kyushu, a 11 chilometri di profondità. Il primo sisma, di magnitudo 6.3, è stato registrato giovedì alle 21.26, alla profondità di 11 chilometri. Dopo molte scosse di assestamento, un secondo forte episodio sismico è stato avvertito nella stessa zona all'1.25 di sabato notte, questa volta di un'intensità di magnitudo 7. In entrambi i casi l'epicentro è stato stato localizzato vicino Kumamoto, una città di 174.000 abitanti sull'isola di Kyushu, la più meridionale delle quattro principali isole del Giappone. Le zone più colpite sono la città di Mashiki e Minamiaso, un paesino nei pressi del monte Aso, un grande vulcano attivo, che nelle ore successive alle scosse ha fatto registrare, proprio in conseguenza del sisma, una piccola eruzione.

Ma i terremoti di giovedì e di ieri hanno anche lasciato al buio circa 200mila famiglie nella regione, mentre nella città di Kumamoto e in alcune parti della prefettura di Oita il sisma ha spezzato alcune condutture dell'acqua, danneggiando le abitazioni di circa 680mila famiglie. Il traffico è stato interrotto su alcune superstrade nelle prefetture di Kumamoto e Miyazaki, dove sono state danneggiate anche strade locali, e tutti i voli dall'aeroporto di Kumamoto sono stati annullati.
Secondo le ultime rilevazioni il primo terremoto è stato originato da una faglia trascorrente con uno spostamento sul piano orizzontale: poiché l'epicentro aveva una profondità ridotta (circa 11 km) il tremore causato ha raggiunto un'intensità molto elevata, la massima sulla scala giapponese, equiparabile a quella registrata a Fukushima. L'Autorità per la Sicurezza Nucleare (NRA) ha confermato che le due centrali vicine, quella di Sendai nella prefettura di Kagoshima e quella di Genkai, non hanno subito danni.

Sempre nella prefettura di Kumamoto, sopra il villaggio Minami Aso, è crollato un ponte: la Geospatial Information Authority giapponese, con un drone posto a 30 metri di altezza, ha filmato il crollo, avvenuto sabato. Le immagini mostrano la montagna spaccata e un edificio seppellito dal fango; il ponte crollato, costruito nel 1961, è stato spazzato via da una frana.
A Fukuoka, sempre nella regione colpita dal terremoto, si è invece verificato un fenomeno che ha incuriosito gli osservatori: nelle ore successive al sisma, infatti, le vie della città apparivano completamente ricoperte da una misteriosa schiuma bianca, le cui immagini sono state condivise sui social network. L'ipotesi più verosimile è che il terremoto abbia causato la fuoriuscita di liquido da tubature sotterranee, portando alla formazione della densa coltre bianca.

red/lg