Fonte Cnr

Giorno della Memoria, le testimonianze della comunità scientifica

Il progetto "pagina della Memoria" è un sito che raccoglie le testimonianze in varie forme (lettere, documenti, fotografie) relative alle persone della comunità scientifica che sono state colpite dalle "leggi razziali"

Il giorno della Memoria è fatto di pagine. Una di queste ancora poco nota è quella che ha per protagonisti scienziati, ricercatori e dipendenti dei più grandi enti di ricerca d'Italia. Le conseguenze del Regio Decreto, la legge 880 del 19 aprile 1937, le cosiddette “Leggi razziali”, ricaddero anche su di loro. La piattaforma "Pagina della Memoria" online da un anno, ha lo scopo di raccogliere, diffondere e mantenere vivo il ricordo di quanti all'interno della comunità scientifica di allora furono espulsi dal luogo di lavoro e deportati. In essa si trovano storie di “sommersi” e di “salvati” come li ha chiamati Primo Levi, persone che sono state catturate, costrette ad emigrare ed altre che sono morte nelle camere a gas dei campi di concentramento. Storie sulle quali riflettere: “pietre di inciampo per la scienza e la cultura”. Storie che rischiavano di andare perse.

Le persone coinvolte
Una di queste è quella di Anita Provenzal, dipendente del Cnr ed espulsa nel 1939 a seguito dell'applicazione delle "leggi razziali" e successivamente riassunta dall'ente nel 1944 dopo la liberazione di Roma. Una vicenda riemersa grazie al progetto che vede collaborare Ingv, Cnr, Accademia dei Lincei e Inapp (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche), unitamente all’Ucei (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) e alla Cer (Comunità ebraica di Roma). Accanto alla vicenda, a lieto fine di Provenzal scorrendo le testimonianze si trovano anche quelle del professore. Riccardo Dalla Volta economista, Presidente dell’Accademia dei Georgofili dal 1918 al 1926, che nel 1938 fu epurato a seguito delle leggi razziali del regime e poi deportato nel 1944 ad Auschwitz dove morì a 84 anni. E ancora la vicenda di Giorgio Todesco, fisico sperimentale ai tempi del fascismo, espulso dall'Università di Bologna a seguito delle leggi razziali insieme ad una cinquantina di professori, come testimoniano i verbali del Consiglio di amministrazione dell'Alma Mater anch'essi consultabili sul sito. La pagina della memoria raccoglie molte altre testimonianze corredate da racconti di parenti di quanti sono stati colpiti da decreti di espulsione e immagini, foto di famiglia e di documenti universitari. 

Obiettivo
“L’aspetto fondamentale di questo progetto consiste nella costruzione di un percorso comune e condiviso tra enti di ricerca ed ebraici, per la raccolta, lo studio e la diffusione di testimonianze e documenti inerenti all’applicazione delle cosiddette “Leggi razziali” nei contesti istituzionali legati all’alta formazione. Vogliamo così sottolineare il danno irreparabile che fu arrecato al progresso scientifico e culturale italiano", precisa Aldo Winkler, ideatore del progetto. “Inoltre, intendiamo valorizzare le testimonianze riguardanti l’espulsione di molte donne, la cui partecipazione agli studi e alla vita accademica, nella società ebraica, era assolutamente all'avanguardia rispetto alle consuetudini dell'epoca, nonché il materiale documentale su chi riuscì a fuggire all’estero, trasferendo con sé le proprie alte competenze. Nostro ulteriore auspicio è riuscire a coinvolgere, in questo percorso condiviso, altre istituzioni legate allo studio, alla ricerca e alla cultura”.

Red/cb
(Fonte: Cnr)