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Il Ddl Ricostruzione arriva in Cdm, le novità

Tempo massimo per la ricostruzione di 5 anni, nomina del commissario straordinario che va al presidente delle Regione interessata da calamità e finanziamenti centralizzati gestiti dal Mef. Sono solo alcune dei nuovi punti introdotti dal Ddl ricostruzione

Approderà questa settimana in Consiglio dei Ministri il "Disegno di legge per la ricostruzione post-calamità". Con esso saranno introdotte diverse novità. A partire dalla regola di una ricostruzione più rapida in caso di terremoti, alluvioni o frane dovrà essere al massimo di 5 anni, prorogabili a 10.

Nomine commissari 
Cambia anche la norma che riguarda i commissari straordinari. Dopo il caso discusso della nomina del generale Francesco Paolo Figliuolo a commissario dell'alluvione in Emilia-Romagna del maggio scorso, e la conseguente esclusione del governatore Pd Stefano Bonaccini, il Ddl, la nuova versione del decreto prevede che il commissario possa essere "individuato nel presidente della Regione interessata". Una marcia indietro del governo, che appunto solo pochi mesi fa aveva scelto di affidare l'incarico ad una figura tecnica. La figura tecnica, si legge nel nuovo testo di legge, potrà essere scelta "solo in alternativa" e dovrà essere dotata di "professionalità specifica e capacità manageriale". Il cambio di passo è arrivato a seguito di una lunga trattativa, avvenuta in conferenza unificata, tra Stato e Regioni. Dunque d'ora in poi si cambia: i governatori, che già oggi diventano automaticamente commissari all'emergenza post calamità, potranno gestire anche tutta la fase di ricostruzione successiva. Ai commissari verrà richiesta una "relazione semestrale" da inviare al governo

Potere dell'esecutivo
Dall'altro lato però il decreto legge afferma che sarà Palazzo Chigi a pensare a tutto il resto. La struttura commissariale infatti sarà sotto il Dipartimento Casa Italia, ente governativo. E inoltre i finanziamenti saranno gestiti dal Ministero dell'Economia e delle Finanze con la creazione di un fondo ad hoc per la ricostruzione, l'assunzione di personale specializzato delle task force come architetti, geologi, ingegneri. In questo modo, il potere delle Regioni sarà accresciuto ma comunque limitato: il commissario scelto in prima battuta sarà "di norma" il presidente della Regione interessata dalla calamità, o uno dei presidenti delle Regioni colpite da calamità, ma le decisioni più delicate saranno prese dal governo, sotto la regia del premier. 

Semplificazione o cementificazione?
Come detto, l'altra grande novità del Ddl è tutta nella promessa di accorciare i tempi della ricostruzione: lo "stato di ricostruzione" durerà in tutto al massimo cinque anni e sarà prorogabile di altri cinque. A questa novità si accompagna il taglio della burocrazia. In particolare verrano aboliti alcuni vincoli paesaggistici. Questa scelta ha fatto pensare a un "pericolo cementificazione". Di questo ha parlato Giacomo Salvini nel suo pezzo per "Il Fatto Quotidiano". "La deroga ai vincoli paesaggistici potrà essere seguita dai Commissari straordinari nominati dal governo, che quindi potranno elaborare un piano urbanistico togliendo il potere ai Comuni. In sostanza, specifica Salvini, questa aumenterà la cementificazione nelle nostre città". 

red/cb
(Fonte: Il Mattino, Il Fatto Quotidiano")