Uno squalo, osservato negli abissi del Canale di Sicilia. Fonte: Ispra

Il "Nautilus" di Ispra ha esplorato le montagne sommerse nel Canale di Sicilia

La prima campagna oceanografica, parte del progetto Marine Ecosystem Restoration, ha raccolto dati cruciali per la conservazione della biodiversità e la valutazione dei rischi geologici

Prende il nome dal leggendario Nautilus di Jules Verne, il veicolo robotico al centro del progetto di ISPRA tra le montagne sommerse del Mediterraneo. Si tratta di un ROV (Remotely Operated Vehicle) Work Class, un mezzo in grado di operare fino a 2.000 metri di profondità, con il quale i ricercatori hanno mappato ecosistemi mai studiati prima, rivelando scenari straordinari e nuove specie nelle foreste di coralli e spugne che popolano gli abissi.

A bordo di una nave oceanografica, il team di ISPRA, solcando il Canale di Sicilia, ha documentato undici tra banchi (cioè strati di materiale vario) e montagne sottomarine, tra cui Alfil-Linosa III, Avventura-Pantelleria-Talbot, Bannock, Bouri, Euridice, Madrepore, Pantelleria Centrale, Pinne e Urania, Cimotoe ed Empedocle per la maggior parte mai esplorati e studiati prima, raccogliendo dati cruciali per la conservazione della biodiversità e la valutazione dei rischi geologici.

"La possibilità di osservare direttamente questi ecosistemi con telecamere ad alta definizione cambia completamente la nostra prospettiva sulla vita nelle profondità marine. L'emozione di scoprire habitat intatti, è paragonabile a quella dei primi esploratori: pensiamo di sapere cosa attenderci ma ogni immersione ci riserva, al contrario, sorprese inaspettate", spiegano i ricercatori Ispra.

Si tratta della prima campagna oceanografica, parte del progetto PNRR Marine Ecosystem Restoration (MER) - Intervento A14 Seamounts, dedicata alla mappatura su larga scala di 79 montagne sottomarine situate oltre le 12 miglia dalla costa italiana a una profondità compresa tra 150 e 2000 metri. 

RED/MT

Fonte: Ispra