Fonte EEA

Il Rapporto EEA "ancora poche le azioni di adattamento"

Secondo le rilevazioni solo il 2% degli indicatori utilizzati per il monitoraggio nei piani di adattamento locali sono collegati a uno specifico obiettivo di  adattamento. L'apporto di Ispra 

Pubblicato il Rapporto EEA European Environment Agency con cui l’agenzia europea evidenzia quanto sia urgente implementare le azioni di adattamento nelle città europee per renderle più resilienti ai crescenti pericoli climatici come le ondate di calore, le precipitazioni intense, la siccità e fornisce utili indicazioni alle amministrazioni impegnate a fronteggiare gli impatti dei cambiamenti climatici a livello urbano.

Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha contribuito alla revisione completa del Rapporto, fornendo alcuni commenti e suggerimenti di integrazione dei contenuti “il contributo Ispra nella stesura del rapporto EEA – spiega Francesca Giordano, tecnologo Ispra – è leggero e si limita ai suggerimenti per contestualizzare meglio la situazione italiana e rientra in un processo molto lungo di approvazione che dura circa sei mesi. Il tema trattato è, appunto, l’adattamento urbano, cioè cosa possono fare le città per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, quali bolle di calore, precipitazioni estreme, siccità. Fenomeni questi che sono destinati ad aumentare e per i quali le città si devono attrezzare per affrontarli con attività quali l'aumento del verde, la riduzione del suolo artificiale per ripristinare l’impermeabilità del suolo, il riciclo dell’acqua per immagazzinare l’acqua in eccesso e riutilizzarla nei periodi di siccità.”

Il Rapporto EEA sottolinea che al momento solo il 2% degli indicatori utilizzati per il monitoraggio nei piani di adattamento locali sono collegati a uno specifico obiettivo di adattamento. 

Nel nostro Paese il processo di adattamento alla crisi climatica va a due velocità: “In Italia sono le città del Nord e del Centro a muoversi con maggiore impegno economico in direzione di iniziative di questo tipo – continua Giordano – soprattutto in adesione al Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano del Ministero dell’Ambiente. Il Programma è stato avviato nel 2021 e rappresenta la prima vera iniziativa di finanziamento per sperimentare interventi in tal senso.” Numerosi comuni hanno aderito al Programma per riportare a verde delle aree, ma anche ad approcci verdi a edifici, la realizzazione di pareti verdi o anche l’uso di materiali cosiddetti green.

“Una sperimentazione nuova in Italia – conclude la tecnologa Ispra – sono le piazze d’acqua, già testate in Olanda per migliore la gestione della risorsa idrica. Si tratta di spazi adibiti a luoghi di incontro, relax, gioco che sono strutturati in modo da fungere da bacini di accumulo delle precipitazioni intense. Questo ha duplice valenza sia per fronteggiare i probabili danni legati all’eccesso di pioggia, sia in ottica circolare per il riutilizzo dell’accumulo in periodi di siccità.

Fabio Ferrante